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Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino

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480 - 520<br />

240 - 475<br />

120 - 235<br />

60 - 115<br />

< 60<br />

> 10<br />

8 - 9<br />

6 - 7<br />

4 - 5<br />

1 - 3<br />

I<br />

II<br />

III<br />

IV<br />

V<br />

Stato Ecologico ELEVATO<br />

Stato Ecologico BUONO<br />

Stato Ecologico SUFFICIENTE<br />

Stato Ecologico MEDIOCRE<br />

ACQUA Stato Ecologico SCADENTE<br />

44<br />

Tabella 2.13: Calcolo <strong>del</strong> valore di SECA a partire dai valori di IBE e di LIM.<br />

Stazione LIM IBE SECA<br />

Golasecca<br />

Lonate<br />

Cuggiono<br />

Boffalora<br />

Vigevano<br />

Bereguardo<br />

Pavia<br />

Valle Salimbene<br />

Valore<br />

380<br />

380<br />

400<br />

400<br />

360<br />

340<br />

360<br />

340<br />

II<br />

II<br />

II<br />

II<br />

II<br />

II<br />

II<br />

II<br />

Media<br />

8,7<br />

8,4<br />

9,2<br />

9,9<br />

8,8<br />

7,1<br />

8,0<br />

7,4<br />

II<br />

II<br />

II<br />

I<br />

II<br />

III<br />

II<br />

III/II<br />

I risultati ottenuti dimostrano che lo Stato Ecologico <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> rimane costante lungo tutta l’asta fluviale. Su<br />

8 stazioni totali 6 presentano uno Stato Ecologico (SECA) di classe 2 (qualità buona), mentre le stazioni di<br />

Bereguardo e di Valle Salimbene, in chiusura di bacino, sono le uniche con SECA in classe 3 (qualità sufficiente).<br />

Si può pertanto concludere che la qualità <strong>del</strong> fiume <strong>Ticino</strong> è buona, mantenendosi costantemente a livelli<br />

tipici degli ambienti poco inquinati. Il fiume riesce a sopportare e a reagire abbastanza bene alle pressioni<br />

antropiche determinate dall’apporto di reflui civili, industriali e <strong>del</strong>le aziende agro-zootecniche, soprattutto<br />

grazie alla capacità depurativa garantita da una soddisfacente integrità <strong>del</strong>l’ecosistema fluviale.<br />

<br />

Approfondimento<br />

IL MONITORAGGIO DEL FIUME TICINO E DEI SUOI PRINCIPALI AFFLUENTI<br />

L’attività di monitoraggio e controllo <strong>del</strong>le acque <strong>del</strong> fiume <strong>Ticino</strong> da parte <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> è iniziata nel<br />

1998. A partire da quell’anno, e nei due anni successivi, il <strong>Parco</strong> ha assunto il ruolo di coordinatore degli<br />

enti lombardi e piemontesi ufficialmente preposti al controllo, al fine di raccogliere e pubblicare tutti i dati<br />

riguardanti la qualità <strong>del</strong>le acque <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>. La necessità di poter disporre in temi relativamente brevi di dati<br />

qualitativi <strong>del</strong>le acque <strong>del</strong> fiume ha portato il <strong>Parco</strong> ad un’evoluzione <strong>del</strong> proprio ruolo, trasformandosi da<br />

coordinatore a operatore. A partire dal 2000 il <strong>Parco</strong> lombardo ha organizzato un proprio programma di<br />

monitoraggio con la definizione di stazioni di campionamento distribuite sull’intera asta fluviale. Il <strong>Parco</strong> non<br />

ha voluto in alcun modo sostituire il lavoro effettuato dagli enti competenti, ma ha cercato di approfondire le<br />

conoscenze sugli effetti di alterazione degli ecosistemi connessi dalle principali fonti di inquinamento e per<br />

tale motivo dal 2002 ha allargato la propria area di indagine ai principali affluenti, in particolare quelli che<br />

ricevono reflui trattati dai numerosi depuratori presenti sul proprio territorio, iniziando anche una proficua<br />

collaborazione con il <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> piemontese.<br />

Di seguito sono riportati i risultati <strong>del</strong>la campagna 2007 che ha avuto la finalità di raccogliere informazioni<br />

aggiornate sull’impatto degli impianti di depurazione sui corsi d’acqua recettori, alla luce dei numerosi lavori<br />

di adeguamento e ristrutturazione che i diversi impianti distribuiti sul territorio <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> stanno progettando<br />

e realizzando. La scelta di ampliare l’indagine agli affluenti ha permesso altresì di acquisire informazioni<br />

sulla qualità <strong>del</strong>le acque di corsi d’acqua minori che non sono mai stati analizzati o non sono costantemente<br />

monitorati dalle autorità competenti. Si è ritenuto comunque opportuno proseguire le analisi sul fiume <strong>Ticino</strong><br />

per mantenere costantemente sotto controllo l’evoluzione <strong>del</strong>lo stato qualitativo <strong>del</strong>le sue acque.<br />

Sono state monitorate 23 stazioni in due campagne di monitoraggio: la prima nei mese di giugno e luglio<br />

ed la seconda nei mesi di ottobre e novembre. Il monitoraggio chimico-fisico ha considerato, oltre all’analisi<br />

di alcuni parametri di base (pH, Temperatura e Conducibilità) i sette parametri, detti “macrodescrittori”,<br />

particolarmente significativi per la definizione <strong>del</strong>l’inquinamento <strong>del</strong>le acque: Azoto ammoniacale e nitrico,<br />

Ossigeno disciolto, BOD 5 , COD e Fosforo totale. Ogni stazione è stata inoltre monitorata con l’applicazione<br />

<strong>del</strong>l’indagine biologica IBE e con il rilevamento di due parametri microbiologici: Escherichia coli e Streptococchi<br />

fecali.<br />

II<br />

II<br />

II<br />

I<br />

II<br />

III<br />

II<br />

III

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