Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino
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RISCHIO INDUSTRIALE<br />
307<br />
Distinzione, di alcuni centri per il loro ruolo nell’economia locale, nei quali si osserva una forte concentrazione<br />
<strong>del</strong>l’occupazione <strong>del</strong>l’area, probabilmente in virtù di una serie di funzioni sviluppate dagli stessi nel corso<br />
<strong>del</strong> tempo. Tra questi vanno citati Gallarate e Somma Lombardo in provincia di Varese che contano,<br />
rispettivamente, il 36,6% e il 18,1% degli addetti <strong>del</strong>la sub-area varesina. Relativamente a quella milanese<br />
emerge il ruolo di Abbiategrasso (24,5%) e di Magenta (26,5%) e, infine, di Pavia (49,1%) e Vigevano<br />
(31,2%) in quella pavese.<br />
Addetti e unità locali di produzione per settore di attività economica<br />
Il dato è rilevato da Istat ogni dieci anni, l’ultima rilevazione consiste nell’8° Censimento <strong>del</strong>l’Industria e dei<br />
Sevizi, in attuazione <strong>del</strong>la Legge n. 144 <strong>del</strong> 1999 e <strong>del</strong> Regolamento di esecuzione emanato con il DPR n.<br />
276 <strong>del</strong> 2001.<br />
I dati contenuti nelle varie tavole sono tratti da fonti statistiche di nota affidabilità, scelte in modo tale da<br />
garantire la disponibilità di dati disaggregati a livello comunale (NUTS 5) e omogenei, al fine di consentire<br />
successivi raffronti con qualunque area <strong>del</strong> territorio nazionale.<br />
L’unità di rilevazione <strong>del</strong> censimento 2001 è l’unità locale, ossia il luogo fisico in cui le unità giuridico-economiche<br />
esercitano una o più attività economiche.<br />
Nei dieci anni tra il 1991 ed il 2001 l’economia <strong>del</strong>l’area registra una crescita tanto in termini di addetti, quanto<br />
relativamente alle unità locali. I primi si incrementano di 13.455 occupati (+0,7% annuo), passando da<br />
178.322 a 191.777, le seconde, a partire da un numero pari a 31.728 rilevato nel 1991, aumentano di 9.003<br />
unità (+2,5% annuo), portandosi, così, alle attuali 40.731 (2001).<br />
A fronte di questo risultato complessivo, in cui, si assiste anche ad andamenti discordanti a livello settoriale<br />
(tipico è il caso <strong>del</strong>la contrazione <strong>del</strong>l’occupazione industriale in un contesto che vede crescere, in modo<br />
più o meno accentuato, gli altri comparti), le dinamiche <strong>del</strong> territorio si muovono in linea con i fenomeni di<br />
natura strutturale verificatisi sia a livello regionale sia nelle tre province a cui appartengono i comuni <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>,<br />
sebbene sia possibile osservare, in prima battuta, un grado di trasformazione <strong>del</strong> sistema relativamente più<br />
accentuato rispetto alle due aree sopra citate. Mentre nelle stesse, infatti l’industria perde, rispettivamente,<br />
7,2 e 9,3 punti percentuali a fronte di un incremento di 8,8 e 11,0 punti per gli altri servizi, nel caso dei 47<br />
comuni in esame il ridimensionamento è quantificabile in 11,5 punti percentuali per i settori secondari e di un<br />
incremento di quasi 12 punti per il terziario.<br />
Queste trasformazioni si pongono su di un piano che abbraccia una dimensione di lungo periodo e i cui tratti<br />
salienti possono essere così sintetizzati:<br />
Progressiva terziarizzazione <strong>del</strong>l’economia. Come già anticipato, in questo decennio si è osservata una<br />
vistosa contrazione, in termini di addetti, <strong>del</strong>le attività industriali (-15.236 addetti, cioè un decremento annuo<br />
pari all’1,8% annuo) a fronte di un quadro sostanzialmente stabile nel caso <strong>del</strong> commercio (+1.183 addetti,<br />
pari al +0,4%) e che, invece, si contraddistingue per una marcata crescita degli altri servizi (+ 27.508 addetti,<br />
pari al +3,8%). Quello che si osserva è, pertanto come il saldo positivo complessivamente rilevato sia, di<br />
fatto, la risultante di una serie di tendenze piuttosto diversificate che, compensandosi, hanno portato ad<br />
un risultato positivo che, tuttavia, sottende una serie di implicazioni forti per il tessuto economico locale.<br />
Anche la crescita <strong>del</strong>le unità locali, per quanto comune a tutte e tre le macro-branche di attività economica,<br />
evidenzia un’evoluzione orientata principalmente al terziario. Sebbene queste tendenze siano comuni per<br />
ciascuna <strong>del</strong>le sub-aree esaminate, il territorio varesino vive tale evoluzione in maniera relativamente più<br />
accentuata.<br />
Crescita <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong>la piccola e media impresa a fronte di una dinamica nella quale si assiste ad una<br />
riduzione <strong>del</strong>le dimensioni medie <strong>del</strong>le unità locali passate dai 5,6 addetti <strong>del</strong> 1991 ai 4,7 <strong>del</strong> 2001. A livello<br />
settoriale questo fatto è relativamente più evidente nell’industria (che vive un decremento da 8,6 addetti per<br />
unità locale a 6,8) rispetto a quanto, invece, non si possa notare per il commercio, ambito piuttosto stabile<br />
(sale dai 2,7 addetti per unità locale <strong>del</strong> 1991 ai 2,8 <strong>del</strong> 2001), e per gli altri servizi, in cui le dimensioni<br />
medie scendono da 5,4 (1991) a 4,5 addetti per unità locale (2001).<br />
La rilevazione dei dati strutturali <strong>del</strong>l’economia <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> permette di dare una misura <strong>del</strong>la concentrazione<br />
produttiva presente sul territorio.