Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino
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SUOLO E ASSETTO IDROGEOLOGICO<br />
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l’insieme <strong>del</strong>le alluvioni fluvioglaciali e fluviali pleistoceniche che costituiscono, con morfologia subpianeggiante,<br />
le superfici modali <strong>del</strong>la pianura lombarda.<br />
La pianura presenta, a valle degli apparati morenico-fluvioglaciali più antichi, una blanda inclinazione verso<br />
sud, tipica di un’ampia conoide, nella quale il solco <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> si distingue nettamente rispetto agli altri<br />
elementi morfologici minori.<br />
I substrati pedogenetici presenti sono di tipo sciolto, a volte piuttosto costipati, prevalentemente ghiaiososabbiosi<br />
a sabbie grossolane. In alcune zone si ritrovano sabbie più fini, fortemente limose a sud di<br />
Abbiategrasso. L’alveo fluviale è caratterizzato da ghiaie ciottolose.<br />
Dal punto di vista litologico i materiali presentano una certa variabilità, con prevalenza netta di rocce acide<br />
cristalline; gli elementi carbonatici sono rari o già alterati.<br />
I suoli rinvenuti nel territorio <strong>del</strong> settore meridionale <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> fanno riferimento a 4 principali<br />
sottosistemi di paesaggio:<br />
1) Sottosistema LQ – Media pianura idromorfa Pianura fluviale tardo-pleistocenica costituente il Livello<br />
fondamentale <strong>del</strong>la Pianura: porzione centrale con intensi fenomeni di idromorfia per emergenza di<br />
risorgive e falda poco profonda.<br />
2) Sottosistema LF – Bassa pianura sabbiosa Porzione mediana di pianura, caratterizzata da aree<br />
sufficientemente stabili, costituite da sedimenti fini.<br />
3) Sottosistema VT - Superfici terrazzate, <strong>del</strong>imitate da scarpate d’erosione, poste tra il Livello fondamentale<br />
<strong>del</strong>la Pianura e le piane alluvionali; in questo sottosistema sono state inquadrate le superfici collocate<br />
nella parte più interna <strong>del</strong>la valle e di poco rilevate rispetto al corso <strong>del</strong> fiume.<br />
4) Sottosistema VA - Piane alluvionali parzialmente inondabili, con dinamica prevalentemente deposizionale,<br />
costituite da sedimenti recenti o attuali. Rappresenta gli ambienti attivi dei fondovalle di tutti i corsi<br />
d’acqua <strong>del</strong>l’area: Po, <strong>Ticino</strong>, Terdoppio, Vernavola.<br />
L’area è attualmente sottoposta ad una forte azione morfogenetica; ma se l’azione morfogenetica fluviale<br />
<strong>del</strong> <strong>Ticino</strong>, peraltro intensa, è certamente rallentata e confinata ad una fascia inondabile relativamente<br />
ristretta, l’azione <strong>del</strong>l’agente biotico principale, l’uomo, si esplica in modo così intenso sulle fasce perturbane<br />
e nelle aree agricole da far quasi ritenere improprio il termine di “aree stabili” attribuito a questo settore <strong>del</strong>la<br />
pianura. I tipi di suoli sono frequentemente prodotto <strong>del</strong>l’azione antropica recente e la loro distribuzione non<br />
sempre corrisponde ad una logica naturale.<br />
L’estensione nord-sud <strong>del</strong>l’area e l’ampia varietà di ambienti producono una consistente varietà di tipi<br />
podologici. Sulle superfici <strong>del</strong>la pianura i processi pedogenetici prevalenti sono quelli argilluviali che hanno<br />
portato alla formazione di suoli evoluti. Nelle aree a dossi, costituite in prevalenza da sabbie acide grossolane,<br />
si sono sviluppati potenti orizzonti di eluviazione su orizzonti di accumulo di argilla, più o meno espressi,<br />
talvolta rappresentati da sottili bande rossastre dette “lamelle”. L’azione antropica ha impoverito questi suoli<br />
facendo crescer la diffusione di quelli a semplice profilo con granulometrie completamente sabbiose.<br />
Il sistema idrogeologico presente nel <strong>Parco</strong> è lo stesso ritrovabile a scala maggiore in tutta la Lombardia<br />
e nel Bacino <strong>del</strong> Po. Si sono riconosciuti quattro unità idro-stratigrafiche di rango superiore (Gruppi Acquiferi)<br />
definite da barriere di permeabilità ad estensione regionale. I Gruppi Acquiferi sono informalmente denominati,<br />
a partite dal piano campagna: A, B, C, D. Il Gruppo Acquifero A, costituto da è attualmente sfruttato in modo<br />
intensivo, ancorché spesso interessato da fenomeni di inquinamento; i Gruppi Acquiferi B e C sono sfruttati<br />
nelle aree di margine <strong>del</strong> bacino. Il Gruppo Acquifero D, isolato per gran parte <strong>del</strong>la sua estensione, è<br />
sfruttato solo localmente.<br />
Gli studi piezometrici consentono di individuare la soggiacenza <strong>del</strong>la falda, ovvero il dislivello di quota tra<br />
la superficie topografica e la falda. Ciò permette di caratterizzare le linee di flusso, ovvero la direzione di<br />
spostamento <strong>del</strong>le acquee sotterranee. Per il territorio <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> emerge chiaramente come il<br />
fiume eserciti un forte drenaggio per tutte le acque sotterranee presenti nelle sue vicinanze. Esso, infatti,<br />
varia l’inclinazione <strong>del</strong>le falde e <strong>del</strong>la superficie piezometrica attirando verso di sé il flusso idrico. Le linee<br />
isopiezometriche risultano quindi decrescenti in valore verso il fiume e le linee di flusso, normalmente orientate<br />
N-S, subiscono un’inflessione convergendo verso il <strong>Ticino</strong>. In questo modo la valle <strong>del</strong> <strong>Ticino</strong> costituisce un<br />
drenaggio naturale per le acquee sotterranee <strong>del</strong>la valle. Tale azione drenante è più accentuata nel settore<br />
settentrionale, dove il dislivello tra l’alveo e la superficie piezometrica circostante è di circa 20-30 m. Andando<br />
verso sud e verso il fiume, con il diminuire <strong>del</strong>la quote assolute <strong>del</strong> piano campagna e con la pendenza, il<br />
dislivello arriva ad essere inferiore ai 10 m.<br />
La soggiacenza di falda, quindi, nel settore settentrionale supera i 50 m, mentre scendendo lungo il corso