Ticino21 - Eventi.Parcoticino.It - Parco del Ticino
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III aree di tipo misto<br />
II aree prevalentemente residenziali<br />
IV aree di intensa attività umana<br />
III aree di tipo misto<br />
V aree prevalentemente industriali<br />
IV aree di intensa attività umana<br />
VI aree esclusivamente industriali<br />
V aree prevalentemente industriali<br />
VI aree esclusivamente industriali<br />
RUMORE<br />
Tabella 12.3: Valori limite assoluti di immissione - Leq in dB(A)<br />
Classi di destinazione d'uso <strong>del</strong> territorio<br />
I aree particolarmente protette<br />
Classi di destinazione d'uso <strong>del</strong> territorio<br />
II aree prevalentemente residenziali<br />
I aree particolarmente protette<br />
III aree di tipo misto<br />
II aree prevalentemente residenziali<br />
IV aree di intensa attività umana<br />
III aree di tipo misto<br />
V aree prevalentemente industriali<br />
IV aree di intensa attività umana<br />
VI aree esclusivamente industriali<br />
V aree prevalentemente industriali<br />
VI aree esclusivamente industriali<br />
Tabella 12.4: Valori di qualità - Leq in dB(A)<br />
Classi di destinazione d'uso <strong>del</strong> territorio<br />
263<br />
Diurno Notturno<br />
(06.00 Tempi - 22.00) di riferimento (22.00 - 06.00)<br />
I aree particolarmente protette<br />
Diurno 47<br />
Notturno 37<br />
Classi di destinazione d'uso <strong>del</strong> territorio<br />
(06.00 - 22.00) (22.00 - 06.00)<br />
II aree prevalentemente residenziali<br />
52<br />
42<br />
I aree particolarmente protette<br />
47<br />
37<br />
III aree di tipo misto<br />
57<br />
47<br />
II aree prevalentemente residenziali<br />
52<br />
42<br />
IV aree di intensa attività umana<br />
62<br />
52<br />
III aree di tipo misto<br />
57<br />
47<br />
V aree prevalentemente industriali<br />
67<br />
57<br />
IV aree di intensa attività umana<br />
62<br />
52<br />
VI aree esclusivamente industriali<br />
70<br />
70<br />
V aree prevalentemente industriali<br />
67<br />
57<br />
La tutela dei cittadini dall’esposizione al rumore è garantita da diverse norme emanate nell’ultimo decennio,<br />
VI aree esclusivamente industriali<br />
70<br />
70<br />
alcune <strong>del</strong>le quali di recente pubblicazione. Ogni tipologia di infrastruttura è regolamentata da uno specifico<br />
decreto: in particolare, la rumorosità degli aeroporti è regolamentata dal DM 31/10/1997, quella ferroviaria dal<br />
DPR 459/1998 e quella stradale dal DPR 142/2004. Tali norme definiscono le “zone di attenzione acustica”<br />
attorno alle infrastrutture, definendone dimensioni e limiti di rumorosità da rispettare. Il fine comune è quello<br />
di tutelare il “ricettore”, colui il quale percepisce il rumore e quindi ne viene disturbato. Si definiscono diverse<br />
tipologie di ricettore: fra quelli più sensibili - che devono quindi essere maggiormente tutelati - possono essere<br />
citati gli ospedali e le scuole, i luoghi abitativi o di lavoro e quelli destinati ad uso ricreativo.<br />
Il già ampio corpus legislativo italiano in materia di rumore si è arricchito di un nuovo tassello con la pubblicazione <strong>del</strong><br />
decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 194, che ha recepito la già citata Direttiva 2002/49/CE sulla “Determinazione<br />
e gestione <strong>del</strong> rumore ambientale” che rivolge l’attenzione in particolare ai centri urbani e ai gestori infrastrutture.<br />
Normativa regionale<br />
Come per le “zone di attenzione” <strong>del</strong>le infrastrutture, anche la definizione di zonizzazione acustica territoriale<br />
suddivide il territorio di ogni comune in aree acustiche, all’interno <strong>del</strong>le quali devono essere rispettati limiti di<br />
rumorosità determinati in funzione <strong>del</strong>le attività e <strong>del</strong>la tipologia di urbanizzato <strong>del</strong>l’area stessa (commerciale,<br />
industriale, residenziale) e che ne vincoleranno in futuro lo sviluppo edilizio (in un’area residenziale, ad esempio,<br />
non sarà possibile avere sorgenti rumorose che violino i limiti acustici <strong>del</strong>l’area stessa). Nella Legge Regionale<br />
10 agosto 2001, n. 13 “Norme in materia di inquinamento acustico” sono definiti i riferimenti principali per<br />
la zonizzazione che impongono, inoltre, variazioni graduali di “classe acustica” sul territorio impedendo, ad<br />
esempio, che una zona residenziale possa confinare con una zona industriale. Le zone di attenzione acustica<br />
afferenti alle infrastrutture devono essere integrate armonicamente nelle zonizzazioni acustiche territoriali: il<br />
fine ultimo di tale definizione è quello di garantire al cittadino la massima tutela in termini di inquinamento<br />
acustico - minimizzando il fastidio derivante da questo tipo di inquinante - e di permettere uno sviluppo<br />
sostenibile sia per le infrastrutture nascenti che per le diverse attività antropiche.<br />
Gli indicatori<br />
Numero di superamenti dei limiti di legge<br />
Di seguito si riportano le informazioni ottenute nell’ambito <strong>del</strong>l’attività istituzionale <strong>del</strong>le ARPA dei Dipartimenti<br />
55<br />
50<br />
60<br />
55<br />
65<br />
60<br />
65<br />
65<br />
65<br />
45<br />
40<br />
50<br />
45<br />
55<br />
50<br />
65<br />
55<br />
65<br />
Tempi di riferimento<br />
Diurno Notturno<br />
(06.00 Tempi - 22.00) di riferimento (22.00 - 06.00)<br />
Diurno 50<br />
Notturno 40<br />
(06.00 - 22.00)<br />
55<br />
(22.00 - 06.00)<br />
45<br />
50<br />
60<br />
40<br />
50<br />
55<br />
65<br />
45<br />
55<br />
60<br />
70<br />
50<br />
60<br />
65<br />
70<br />
55<br />
70<br />
70<br />
60<br />
70<br />
70<br />
Tempi di riferimento