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SUOLO E ASSETTO IDROGEOLOGICO<br />
118<br />
Approfondimento<br />
L’AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME PO<br />
All’’Autorità di bacino <strong>del</strong> fiume Po competono l’elaborazione e l’adozione <strong>del</strong> Piano di Bacino, che può essere<br />
redatto e approvato anche per stralci relativi a settori funzionali. In virtù di tale possibilità l’Autorità di bacino<br />
ha adottato, quali stralci <strong>del</strong> piano i seguenti piani:<br />
- Piano stralcio per la realizzazione degli interventi necessari al ripristino <strong>del</strong>l’assetto idraulico,<br />
alla eliminazione <strong>del</strong>le situazioni di dissesto idrogeologico e alla prevenzione dei rischi<br />
idrogeologici nonché per il ripristino <strong>del</strong>le aree di esondazione (PS 45). Costituisce il primo passo<br />
<strong>del</strong> processo di costruzione <strong>del</strong> Piano e ha risposto all’esigenza di collocare i consistenti interventi di<br />
ricostruzione e ripristino che, a seguito <strong>del</strong>la piena <strong>del</strong> 1994, si erano resi necessari, nel quadro coerente<br />
<strong>del</strong>la pianificazione di bacino, senza per altro ritardare la realizzazione <strong>del</strong>le opere stesse.<br />
Il Piano definisce e programma le azioni attraverso la valutazione unitaria dei vari settori di disciplina, con<br />
i seguenti obiettivi:<br />
Garantire un livello di sicurezza adeguato sul territorio;<br />
Conseguire un recupero <strong>del</strong>la funzionalità dei sistemi naturali (anche tramite la riduzione <strong>del</strong>l’artificialità<br />
conseguente alle opere di difesa), il ripristino, la riqualificazione e la tutela <strong>del</strong>le caratteristiche ambientali<br />
<strong>del</strong> territorio, il recupero <strong>del</strong>le aree fluviali a utilizzi ricreativi;<br />
Conseguire il recupero degli ambiti fluviali e <strong>del</strong> sistema idrico quale elementi centrali <strong>del</strong>l’assetto<br />
territoriale <strong>del</strong> bacino idrografico;<br />
Raggiungere condizioni di uso <strong>del</strong> suolo compatibili con le caratteristiche dei sistemi idrografici e dei<br />
versanti, funzionali a conseguire effetti di stabilizzazione e consolidamento dei terreni e di riduzione dei<br />
deflussi di piena.<br />
- Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico, di seguito definito PAI. Il suo obiettivo è la riduzione <strong>del</strong><br />
rischio idrogeologico entro valori compatibili con gli usi <strong>del</strong> suolo in atto, in modo tale da salvaguardare<br />
l’incolumità <strong>del</strong>le persone e ridurre al minimo i danni ai beni esposti.<br />
Il PAI consolida e unifica la pianificazione di bacino per l’assetto idrogeologico e coordina le determinazioni<br />
assunte con i precedenti stralci di piano e piani straordinari (PS 45, PSFF), apportando in taluni casi le<br />
precisazioni e gli adeguamenti necessari a garantire il carattere interrelato e integrato proprio <strong>del</strong> piano di<br />
bacino.<br />
Le linee di intervento strategiche perseguite dal Piano tendono in particolare a:<br />
Proteggere centri abitati, infrastrutture, luoghi e ambienti di riconosciuta importanza rispetto a eventi di<br />
piena di gravosità elevata, in modo tale da ridurre il rischio idraulico a valori compatibili;<br />
Mettere in sicurezza abitati e infrastrutture interessati da fenomeni di instabilità di versante;<br />
Salvaguardare e, ove possibile, ampliare le aree naturali di esondazione dei corsi d’acqua;<br />
Limitare gli interventi artificiali di contenimento <strong>del</strong>le piene a scapito <strong>del</strong>l’espansione naturale <strong>del</strong>le stesse,<br />
e privilegiare, per la difesa degli abitati, interventi di laminazione controllata, al fine di non aumentare il<br />
deflusso sulle aste principali e in particolare sull’asta <strong>del</strong> Po;<br />
Limitare i deflussi recapitati nella rete idrografica naturale da parte dei sistemi artificiali di drenaggio e<br />
smaltimento <strong>del</strong>le acque meteoriche <strong>del</strong>le aree urbanizzate;<br />
Promuovere interventi diffusi di sistemazione dei versanti con fini di aumento <strong>del</strong>la permeabilità <strong>del</strong>le<br />
superfici e dei tempi di corrivazione;<br />
Promuovere la manutenzione <strong>del</strong>le opere di difesa e degli alvei, quale strumento indispensabile per il<br />
mantenimento in efficienza dei sistemi difensivi e assicurare affidabilità nel tempo agli stessi;<br />
Promuovere la manutenzione dei versanti e <strong>del</strong> territorio montano, con particolare riferimento alla<br />
forestazione e alla regimazione <strong>del</strong>la rete di deflusso superficiale, per la difesa dai fenomeni di erosione,<br />
di frana e dai processi torrentizi;<br />
Ridurre le interferenze antropiche con la dinamica evolutiva degli alvei e dei sistemi fluviali.<br />
Gli aspetti ambientali <strong>del</strong> suolo sono invece trattati nell’ambito di normative che riguardano aspetti differenti<br />
quali le norme sui rifiuti e sulle acque. Il D.lgs 22/97, legge quadro in materia di gestione dei rifiuti sino