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GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE

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Boccaccio c’è chi alza gli occhi al cielo: ma credo che una delle mission<br />

(così si dice oggi, nevvero?) del mio lavoro sia anche quella di<br />

ricuperare i libri studiati a scuola a una lettura tranquilla, libera, disinibita,<br />

curiosa.<br />

Sui giudizi di valore (che sono sempre giudizi sintetici, complessivi)<br />

e sulle reazioni emotive (che in genere sono reazioni a un singolo elemento<br />

del testo letto) si può costruire la discussione. Basta che io dica:<br />

«Perché? Perché è bello, <strong>non</strong> ti piace, si sente che è di settant’anni<br />

fa, ti sembra legnoso? Perché hai avuta paura, quell’uomo ti<br />

è parso un mostro, ti è venuta l’angoscia, ti sei commosso?».<br />

Qui bisogna avere un po’ di pazienza. È più semplice formulare un<br />

giudizio sintetico che uno analitico. È difficile spostare la propria<br />

attenzione dal singolo elemento che ci ha colpiti fino a investire<br />

l’intero testo. Il mio lavoro, come conduttore del gruppo, consiste in<br />

due cose: guidare le persone a esplicitare i propri giudizi e le proprie<br />

reazioni, ad argomentare, a fornire gli esempi, a motivare; e tenere<br />

d’occhio quelle due o tre cose che si possono imparare da quel determinato<br />

testo (cioè: le due o tre cose di cui quel testo è un buon<br />

esempio). Lavoro quindi in parte improvvisando (certi testi suscitano<br />

pressappoco sempre le stesse reazioni: ma, appunto, pressappoco;<br />

uso regolarmente una certa batteria di testi, ma mi piace anche<br />

cambiarli, se <strong>non</strong> altro per <strong>non</strong> annoiarmi io stesso) e in parte secondo<br />

degli indirizzi che ho in mente.<br />

A Tortona, ad esempio (dove il gruppo era bello, vivace e vario)<br />

ho dovuto improvvisare parecchio. Il che è bene anche per me. La<br />

lettura è un esercizio continuo, e da un testo che si crede di conoscere<br />

a menadito (quante volte avrò proposto quel racconto di Bugaro?<br />

Forse una dozzina; e quello di Tozzi anche di più) possono<br />

sempre saltare fuori cose nuove.<br />

Ecco: tutto sommato, credo che l’insegnamento più importante<br />

che queste giornate di esercizio di lettura possono trasmettere, sia<br />

l’idea che la lettura è un lavoro inesauribile. A me fanno un po’ impressione<br />

le persone che leggono tanto, che leggono tutto. Per carità, <strong>non</strong><br />

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è che io legga sempre lo stesso libro. Ma credo che, dal punto di<br />

vista di chi vuole migliorare le proprie capacità di scrittura, <strong>non</strong><br />

sia così importante leggere tanti testi. È importante leggere con<br />

attenzione, è importante esercitarsi a capire che cosa avviene nel<br />

testo che si sta leggendo: e dico «che cosa avviene» intendendo<br />

<strong>non</strong> la trama e l’azione, ma tutto ciò che produce in noi giudizi<br />

e reazioni emotive.<br />

A me che voglio continuamente migliorare le mie capacità di<br />

scrittura, <strong>non</strong> serve tanto sapere se, poniamo, Tuo figlio di Gian<br />

Mario Villalta è un bel libro o no (è un bel libro, secondo me:<br />

pubblicato da Mondadori): mi interessa leggerlo, avere delle reazioni<br />

emotive, farmi un’opinione (un giudizio sintetico) e poi<br />

riflettere e discutere, discutere e riflettere, fintantoché <strong>non</strong> avrò<br />

capito quali cose, dentro il libro, producono in me il tal giudizio<br />

e le tali reazioni emotive (a me, ad esempio, Tuo figlio è sembrato<br />

un libro molto maschile; e devo ancora capire bene perché:<br />

sono sicuro che <strong>non</strong> è solo perché ci sono tanti personaggi maschi;<br />

e forse dovrei dire che mi sembra un libro, in effetti, più<br />

che maschile, virile…).<br />

Ma prima ho scritto: «Dal punto di vista di chi vuole migliorare<br />

le proprie capacità di scrittura…». Che <strong>non</strong> è il punto di vista<br />

di chi vuole godere della bellezza di un testo; né il punto di vista<br />

di chi vuole comprendere perfettamente un testo. Mi rendo<br />

conto che sembra poco credibile: ma le tre cose sono disgiunte.<br />

Volevo fare solo una pausa, ma mi sa che dovrò riprendere il<br />

discorso settimana prossima.<br />

Chiacchierata numero 68<br />

Dicevo settimana scorsa che leggere un testo per goderne la<br />

bellezza è cosa diversa dal leggerlo per migliorare le proprie capacità<br />

di scrittura. Analogamente, leggere un testo per goderne

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