GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
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Lei tirò l’aria col naso e poi disse no.<br />
«Forse è meglio che ci alziamo», disse Livio portando la voce appena sotto il<br />
normale livello di conversazione.<br />
«Ma che ore sono?» rispose lei a occhi chiusi, anche se l’iniziativa di Livio<br />
l’aveva già mezza strappata al torpore.<br />
Livio si alzò a sedere e prese l’orologio dal comodino.<br />
«Le undici».<br />
«Lo prendi il caffè?» continuò, visto che lei <strong>non</strong> aveva aggiunto altro.<br />
«Eh, quasi quasi».<br />
«Allora rimani, te lo porto».<br />
Dorina affondò la testa nel cuscino tutta contenta di <strong>non</strong> doversi alzare subito.<br />
Livio si mise in piedi e fece per rivestirsi. Aveva appena raccolto la camicia<br />
dalla sedia quando Dorina uscì dal letto e lo interruppe.<br />
«Aspettaspetta».<br />
«Aspettare che?».<br />
Dorina aprì l’armadio, prese una busta e ne tirò fuori dei panni.<br />
«Tieni», disse, e glieli lanciò insieme. Sembravano due. Mentre gli volavano incontro<br />
nella penombra, a Livio sembrò di vedere una cordicella.<br />
«E questa che è?». Sapeva benissimo di avere tra le mani una tuta da ginnastica.<br />
«L’ho presa ieri al mercato, per te. Credo che la misura sia giusta. Non mi<br />
andava di vederti in giro per casa vestito come un ospite».<br />
Lusingato, Livio se la infilò.<br />
Andò a preparare il caffè.<br />
Notiamo, preliminarmente, come questo dialogo sia abbondantemente<br />
"punteggiato" dai gesti (vedi la puntata LIX e i criteri 4 e 5<br />
della puntata scorsa). Ogni gesto vale come una battuta di dialogo e<br />
ogni battuta di dialogo vale come un gesto. Al punto che, quando<br />
Livio prende su la camicia dalla sedia, De Silva scrive: «Dorina uscì<br />
dal letto e lo interruppe», come se lo avesse interrotto a metà di una frase<br />
(se De Silva avesse scritto: «lo bloccò», <strong>non</strong> avremmo avuto questo<br />
effetto).<br />
98<br />
In questo breve episodio c’è azione? Sì, certo. Azione banale:<br />
una coppia si sveglia, lui si alza per fare il caffè, sta per rivestirsi,<br />
lei lo interrompe e gli offre un dono: una tuta da casa. È così?<br />
No, <strong>non</strong> è così. Dorina in realtà propone a Livio un rito di<br />
passaggio, e Livio lo accetta «lusingato». Indossando la tuta Livio<br />
smette di essere «un ospite» e diventa, per così dire, di casa.<br />
La casa lo accetta come suo proprio, e Livio accetta di sentirsi a<br />
casa sua in quella casa. Che questo avvenga per mezzo di una<br />
vestizione, è un classico dei riti di passaggio (pensate al vestito<br />
della prima comunione, ai vestiti degli sposi…). Che l’abito indossato<br />
da Livio sia un abito per stare in casa, e <strong>non</strong> un abito per<br />
uscire di casa, è segno della natura e del limite della relazione tra<br />
Livio e Dorina: la clandestinità.<br />
L’offerta dell’abito da parte di Dorina è però preceduta da una<br />
avance da parte di Livio: «Lo prendi il caffè? Rimani, te lo porto».<br />
Come dicesse: «Ormai sono di casa, posso muovermi in<br />
questa casa, compiere un’azione così intima, così da coppia, come<br />
fare il caffè e portartelo a letto; <strong>non</strong> merito forse una risposta<br />
da parte tua? Qualcosa che consacri il mio essere di casa?».<br />
Potremmo dire che in questa scena si svolge un’azione rituale.<br />
E il dialogo ha effettivamente un funzionamento rituale: quando<br />
Livio capisce di avere tra le mani una tuta, e ugualmente dice:<br />
«E questa che è?», lo fa per permettere a Dorina di dire:<br />
«L’ho presa ieri al mercato, per te». Dove una parola chiave è<br />
«ieri». Come Dorina dicesse: «Ieri <strong>non</strong> eravamo insieme, eppure<br />
vedi: pensavo a te, dunque eravamo insieme». L’altra parola<br />
chiave è: «mercato». Non nel chiuso di un negozio, è stata acquistata<br />
la tuta: ma all’aria aperta del mercato. L’evocazione<br />
dell’aria aperta del mercato è una avance di Dorina: che <strong>non</strong> vorrebbe<br />
la loro relazione confinata nella clandestinità. Livio <strong>non</strong><br />
se ne rende conto, e probabilmente nemmeno Dorina: la cui<br />
parte razionale accetta di essere una «donna di scorta», ma la<br />
parte emotiva no. E preannuncia, l’evocazione dell’aria aperta