GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
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che dei professionisti e delle professioniste del fare l’amore si dice<br />
comunemente che con difficoltà abbiano accesso al vero amore (comprensivo,<br />
mi pare del vero fare l’amore), o che, in alternativa, in loro la<br />
professionalità nel fare l’amore sia completamente distinta e separata<br />
dalla eventuale capacità di vero amore». «Stai dicendo», mi sono<br />
detto allora, «che chi si aspetta da un corso di scrittura e narrazione<br />
(a puntate o no) esclusivamente o prevalentemente un contenuto<br />
tecnico, è un po’ come quegli e quelle adolescenti che, terrorizzati<br />
dagli aspetti <strong>non</strong> tecnici dell’amore e del fare l’amore, riversano il loro<br />
terrore sugli aspetti tecnici, finendo col <strong>non</strong> capire più che in questione<br />
sono sentimenti, senso d’identità, appassionamento per<br />
l’altro, disponibilità ad offrirsi; e credendo invece che sia tutta una<br />
questione ginnica, di operazioni e prestazioni?». «Sì, più o meno sì»,<br />
mi sono risposto.<br />
A questo punto, smetto di parlare con me stesso; e mi rivolgo a chi<br />
ha seguita questa rubrica durata quasi tre anni. Dico: «Grazie per<br />
l’attenzione e la pazienza. Ho cercato di fare il meglio che potevo.<br />
Qualche puntata è venuta un po’ tirata via; qualche altra è venuta<br />
benino; mi sono ripetuto abbastanza (ma in quasi tre anni, credo sia<br />
lecito ripetersi); <strong>non</strong> mi sono contraddetto troppo; e ho deciso di<br />
terminare perché, sinceramente, <strong>non</strong> sapevo più che cosa raccontarvi.<br />
Tutto quello che mi pareva di potervi raccontare, l’ho raccontato.<br />
Se vi pare poco o misero, <strong>non</strong> so che dirvi. Ricordate che nella<br />
scrittura e nella narrazione, così come per le altre altri, la cosa più<br />
importante e misteriosa è, di solito, proprio sotto il vostro naso. Io<br />
ho sperimentato questo; e vi auguro di sperimentarlo».<br />
Naturalmente Gianni Bonina, direttore di Stilos, preso atto della<br />
mia decisione di fermarmi alla puntata numero 100, ha detto subito.<br />
«Sì, certo, va bene. Però mica smetterai di scrivere per Stilos, no?». Io<br />
allora ho detto: «Be’, no. Potrei fare dei pezzi di tanto in tanto. Però<br />
dovresti chiedermeli tu: perché, quanto a inventare articoli, io <strong>non</strong> ci<br />
so proprio fare». Allora Gianni ha detto: «Potremmo inventare<br />
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un’altra rubrica». «Ah sì», ho detto allora io, «potremmo inventarci<br />
un’altra rubrica».<br />
(I manuali per discorsi da tenere in varie occasioni sottolineano<br />
molto questo punto: <strong>non</strong> si deve mai dire che una conclusione<br />
è una conclusione e basta; ma ogni conclusione deve essere<br />
trasformata in un, o almeno nella prefigurazione di un, nuovo<br />
inizio).<br />
In sostanza, mi sono venute un po’ di idee per un’altra rubrica.<br />
Alcune sono bislacche, altre sono sensate, parecchie <strong>non</strong> saprei<br />
come fare a farle: nessuna, lo giuro, è un’idea originale. Le<br />
metto qui, e aspetto di sentire delle opinioni<br />
(giuliomozzi@gmail.com) e/o delle ulteriori proposte:(a) Recensioni<br />
di libri immaginari e inesistenti, (b) Segnalazione, recensione<br />
e/o direttamente pubblicazione di testi belli trovati<br />
nella grande rete, (c) Brevi excursus su temi e/o parole e/o luoghi<br />
ricorrenti e/o situazioni ricorrenti nella narrativa contemporanea,<br />
(d) Recensioni di libri recenti ma introvabili, scomparsi<br />
dal mercato e dalle biblioteche, (e) Recensioni di copertine di<br />
libri, o recensioni di quarte di copertina di libri, o recensioni di<br />
recensioni, (f) Recensioni di cose scritte, a prescindere dal loro<br />
supporto: si potrebbero recensire le istruzioni per l’uso della lavatrice,<br />
i foglietti illustrativi delle medicine, i biglietti del bus, le<br />
carte da gioco ecc., (g) Brevi biografie, con citazioni dalle opere,<br />
di poeti immaginari, (h) Una rubrica di risposte a domande di<br />
lettori sulla letteratura, (i) eccetera.<br />
Nessuna di queste idee, ripeto, è originale. La (e) è già stata<br />
usata, per dire, almeno da Marco Belpoliti in Alias, supplemento<br />
del quotidiano il manifesto, e da Elio Paoloni, collaboratore<br />
di Stilos, nella rivista Fernandel pubblicata dall’omonima casa<br />
editrice. La (a) viene dal divertentissimo libro Mirabiblia, a cura<br />
di Paolo Dall’Acqua, recentemente pubblicato da Zanichelli; e<br />
la (g), molto simile, da La letteratura nazista in America di Ro-