03.06.2013 Views

GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE

GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE

GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

ze, certi precisi tempi. Se un personaggio va da Roma a Bologna in<br />

treno, ci metterà quelle tre ore circa; se deve imparare l’inglese, avrà<br />

bisogno del suo tempo; se invecchia, gli servirà un certo numero<br />

d’anni. Anche questa è una banalità; ma la vedo spesso dimenticata.<br />

Una trama è un concatenamento di avvenimenti. Non è un semplice susseguirsi.<br />

Don Rodrigo vuole possedere Lucia perché ha fatto<br />

scommessa con il conte Attilio, suo cugino; perciò manda i bravi a<br />

spaventare don Abbondio; a causa della sua amicizia competitiva<br />

con il conte Attilio, <strong>non</strong> può rinunciare alla cosa (gli importa molto<br />

meno di metter le mani su una ragazza belloccia che di far brutta figura<br />

col cugino); perciò, man mano che le cose si fanno sempre più<br />

difficili per lui, finisce con l’intricarsi in relazioni sempre più problematiche<br />

(arriva fino a quel grande boss della criminalità organizzata<br />

che è l’innominato). Il comportamento di don Rodrigo è guidato<br />

dalla legge dell’escalation, del continuo aumento della posta; ma,<br />

secondo questa legge, è rigorosamente conseguente. Renzo e Lucia<br />

vogliono sposarsi; hanno una prima reazione emotiva che li porta a<br />

tentare il matrimonio clandestino; quando questo fallisce, solo allora<br />

capiscono che è meglio per loro fidarsi di fra’ Cristoforo che dei loro<br />

istinti; perciò fuggono e si separano, andando incontro a svariate<br />

avventure. Ora: che il cattivone debba persistere nella sua cattiveria,<br />

è una regola generale: quando desistesse, la storia finirebbe lasciando<br />

tutti insoddisfatti. E che i due amanti debbano essere separati per<br />

vivere svariate avventure (e subire tentazioni, avere incidenti ecc.) lo<br />

sapevano già i romanzieri ellenistici, duemil’anni fa. Ma, in ogni narrazione,<br />

questi fatti che per così dire devono avvenire, devono avvenire<br />

per ragioni proprie, interne alla situazione di partenza. Devono essere,<br />

nel migliore dei casi, conseguenza di quel fucile che avevamo visto<br />

appeso al muro nella prima scena…<br />

Una narrazione è un montaggio. Nei film pornografici, la cosa essenziale<br />

è mostrare l’atto sessuale; tuttavia, le diverse scene in cui si realizza<br />

(con estrema facilità) l’atto sessuale, sono comunque “tenute<br />

assieme” da sia pur labilissime scene di raccordo; e l’azione princi-<br />

58<br />

pale (l’atto sessuale in corso) è spesso interrotta, intercalata, da<br />

altre scene (con atti <strong>non</strong> sessuali), che hanno lo scopo di attizzare<br />

la curiosità dello spettatore sottraendogli ciò che più gli<br />

interessa. Se perfino nei film pornografici abbiamo scene di<br />

raccordo, montaggi alternati di scene della storia principale e<br />

scene delle storie collaterali, e così via, <strong>non</strong> potremo esimerci di<br />

usare questi strumenti nelle nostre narrazioni (che sono, o vogliono<br />

essere, mi auguro, più serie di un film pornografico). Riprendiamo<br />

il discorso, da questo punto, tra sette giorni. Saluti.<br />

Chiacchierata numero37<br />

Una narrazione, dicevo la settimana scorsa, è una concatenazione<br />

di avvenimenti. La cosa è banale. Adesso dico un’altra cosa<br />

banale: una narrazione è una selezione di avvenimenti. Vediamo<br />

un po’.<br />

C’è un esempio che Umberto Eco ha fatto in un qualche suo<br />

libro (<strong>non</strong> ricordo quale). Gli rubo l’esempio. In un film, diceva<br />

Umberto Eco, noi vediamo una persona che si sveglia, si lava, si<br />

veste, esce di casa, sale in automobile, va, arriva dove deve arrivare,<br />

esce dall’automobile, entra in un palazzo. Bene. Noi però,<br />

nel film, <strong>non</strong> vediamo tutte queste cose minuziosamente raccontate.<br />

Il film può mostrarci una stanza buia con una sveglia<br />

che suona; poi un tipo che si lava la faccia in bagno; poi lo stesso<br />

tipo che esce di casa e attraversa la strada per raggiungere<br />

l’automobile; poi l’automobile in mezzo al traffico; poi<br />

l’automobile che si ferma e il tipo che ne esce fuori; poi il portone<br />

del palazzo con il tipo che ci entra dentro. Questo è normale.<br />

Noi ci accorgiamo che il film che stiamo guardando è un<br />

brutto film, diceva Umberto Eco, soprattutto se ci accorgiamo<br />

che questo montaggio di avvenimenti è sbagliato. Ad esempio, se

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!