03.06.2013 Views

GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE

GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE

GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ve verrà loro questa fede? <strong>non</strong> viene detto), e san Nicola provvede.<br />

Non c’è altro.<br />

La purezza di questi racconti, io la trovo commovente. Sembrano<br />

dei minuscoli soggetti da film - da film che si piange un sacco, naturalmente,<br />

e poi alla fine però si risolve tutto e si sorride.<br />

Mi viene in mente Dino Buzzati. Che, un bel giorno, s’inventò, essendo<br />

buon pittore oltre che eccellente scrittore, di dipingere una<br />

sequenza di ex voto (i brevi testi del mio libretto sono, per così dire,<br />

degli ex voto scritti). Ne dipinse una trentina che diventarono, con<br />

l’aggiunta di note filologiche di dubbia credibilità, prima una mostra<br />

e poi un libro (oggi quasi introvabile) intitolati entrambi I miracoli di<br />

val Morel. Ma ne riparleremo.<br />

Intanto, se volete sapere qualcosa di più sui «prodigiosi panini», vi<br />

consiglio un’escursione nel web: all’indirizzo<br />

http://www.sannicoladatolentino.it troverete tutte le informazioni.<br />

Chiacchierata numero 79<br />

Lo scrittore in vacanza, 3. È difficile meditare su un tema come: «Lo<br />

scrittore in vacanza» senza ripensare alle celebri (credo, almeno, che<br />

siano celebri) pagine di Pier Vittorio Tondelli intitolate: «Frammenti<br />

dell’autore inattivo» (in L’abbandono, Bompiani). In effetti Tondelli<br />

<strong>non</strong> parlava della vacanza. Parlava dell’inattività.<br />

«Può trattarsi di un periodo conseguente alla pubblicazione di un<br />

testo, periodo in cui egli [lo scrittore] <strong>non</strong> scrive un po’ per riposarsi,<br />

un po’ per riprendersi dalle fatiche delle stesure, un po’ per godersi<br />

i frutti e le chiacchiere di ciò che ha fatto. In questo caso<br />

l’inattività, cioè la mancanza di scrittura, appare un momento assai<br />

piacevole. […] Nei momenti di inattività è probabile che […] uno<br />

scrittore, lavori semplicemente al recupero di se stesso, a ricostruire<br />

quello che la scrittura gli ha frantumato dentro».<br />

127<br />

Tondelli, in questo come in altri testi, racconta la scrittura<br />

come una faccenda che si affronta di petto. Non un relax, uno<br />

svago, un concedersi al piacere di fare: ma una cosa che si può<br />

affrontare solo mettendo in gioco la persona intera, come in<br />

una guerra, una cosa che ti fa dimenticare il mondo e le altre<br />

persone, nella quale ti immergi, in solitudine, e dalla quale riemergi,<br />

se tutto è andato bene, dopo un certo tempo (mesi, anni),<br />

forse felice ma soprattutto stremato e bisognoso di riposo.<br />

Conosco alcuni miei “colleghi” che vivono lo scrivere in questo<br />

modo. Le loro immersioni a volte mi spaventano. E quando<br />

emergono, e hanno la faccia e i modi di vita di chi sembra appena<br />

scampato alla morte, mi spavento altrettanto.<br />

Io (sarà che da più di vent’anni sono abituato, per i vari mestieri<br />

che ho fatti, a scrivere ogni giorno, e talvolta a scrivere parecchio<br />

ogni giorno; sarà, più probabilmente, che loro sono degli<br />

scrittori veri, delle persone con la vocazione dello scrittore;<br />

mentre io sono uno al quale è capitato, in un certo momento<br />

della vita, di avere delle cose da raccontare e, per circostanze<br />

fortuite, quel minimo di capacità tecnica che serve a raccontare),<br />

io <strong>non</strong> me la vivo così. Conosco però, <strong>non</strong>ostante<br />

l’abitudine a scrivere ogni giorno, l’altra forma dell’inattività.<br />

Tondelli:<br />

«Nel secondo caso, l’inattività dello scrittore è cosa assai diversa.<br />

Non scrive perché <strong>non</strong> riesce a scrivere. Non scrive perché<br />

<strong>non</strong> ne ha voglia. […] La sua inattività che in un primo momento,<br />

come si è detto, era un ritorno alla vita, alla luce, diventa<br />

ora un ritorno nell’ombra. Non scriveva prima, e <strong>non</strong> scrive<br />

ora. Per gli altri, <strong>non</strong> fa differenza. Ma per lui sì. Il riposo è diventato<br />

ozio, e l’ozio nevrosi, e la nevrosi impossibilità di amare,<br />

quindi di scrivere e di lavorare».<br />

Conosco un sacco di scrittori inattivi che scrivono moltissimo.<br />

Io stesso sono un buon caso. Scrivo settimanalmente queste<br />

paginette per Stilos (un vero piacere), scrivo quasi tutti i giorni il

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!