GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
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Lei: Quando sono stata sola, ed io soffrivo della mia solitudine, tu <strong>non</strong> ti sei<br />
fatto vedere. Tu sei venuto soltanto quando avevi per me un desiderio sensuale.<br />
Non è vero, forse? Tu lo sapevi che io soffrivo!<br />
Lui: No.<br />
Lei: T’immaginavi che io <strong>non</strong> avessi avuto bisogno di te?<br />
Lui: …<br />
Lei: Tu <strong>non</strong> tornerai, per ora. Non mi vedrai mai più.<br />
Lui: …<br />
Lei: Ho troppo sofferto.<br />
Lui: Perché, dunque, stanotte m’hai fatto dormire nel tuo letto?<br />
Lei: Perché tu imparassi di più a conoscere quale donna tu perdi. Ho voluto<br />
castigarti così. E stamani tu soffri. È quello che ti meriti. Lo sapevo che stamani<br />
ti sarebbe dispiaciuto a lasciarmi; mentre fino a ieri sera eri stato quasi un<br />
mese senza farti vedere. Se tu mi ami, devi capire tutto il male che hai fatto; sopra<br />
a tutto a te stesso.<br />
Lui: Ma se tu mi hai fatto dormire con te, ho creduto che mi volessi bene!<br />
Lei: Ti voglio bene, è vero; ma è necessario che <strong>non</strong> ci vediamo più. Mentre tu<br />
dormivi, stanotte, io pensavo; e <strong>non</strong> trovavo nessuna scusa per te. Tu sei venuto a<br />
trovarmi soltanto perché ti faceva comodo.<br />
Lui: Allora, se devo andarmene, vado subito.<br />
Lei: Vattene pure.<br />
Curioso, vero? Un racconto fatto tutto e solo di dialogo. Naturalmente<br />
c’è il trucco. Ho preso un racconto di Tozzi e ho tolto tutto,<br />
lasciando solo il dialogo. Ecco un frammento (tutt’intero <strong>non</strong> mi sta<br />
in questo spazio) del vero racconto di Tozzi:<br />
[…] Ella, allora, indovinando quel che egli sentiva, si volse un poco a lui e gli<br />
disse:<br />
–Tu cominceresti a volermi bene, ma <strong>non</strong> c’è più tempo.<br />
Egli sapeva ch’ella aveva ragione, ma il desiderio di <strong>non</strong> perderla gli fece rispondere:<br />
– Non è vero!<br />
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Ella si voltò tutta a lui; ed egli, per <strong>non</strong> essere costretto ad abbassare gli<br />
occhi, finse di pensare ad altro e di <strong>non</strong> aver capito. Era quasi sicuro<br />
ch’ella gli avrebbe risposto con bontà, ma aveva paura di compromettersi di<br />
più parlandole; perché sarebbe stato costretto ad ammettere la verità. Ma,<br />
pure ch’ella <strong>non</strong> fosse stata troppo esigente, egli era disposto anche a commuoversi;<br />
quantunque <strong>non</strong> si sentisse ancora capace ad amarla da vero.<br />
Egli, allora, le prese il viso e le fece una carezza; ma ella trasse a dietro la<br />
testa, si levò dal collo una treccia mandandola più in là con una mano; e gli<br />
disse:<br />
– Io <strong>non</strong> voglio parlare di come tu ti sei comportato con me.<br />
A lui dispiaceva ch’ella avesse ragione; quasi la invidiava; ma le rispose:<br />
– Hai ragione tu; e mi puoi rimproverare.<br />
– È troppo tardi; t’ho detto.<br />
Egli si avvicinò a lei; ma ella lo respinse mettendogli una mano su la bocca.<br />
Egli le disse:<br />
– E pure, ieri sera ti sei lasciata baciare! E mi baciavi anche tu.<br />
– Perché io sono sempre stata la stessa con te.<br />
– E perché stamani <strong>non</strong> sei più?<br />
– Devi pentirti. Esci. Puoi andartene.<br />
Ma egli allora la prese da dietro le spalle e la costrinse a restare così abbracciata.<br />
Ella divenne più risoluta, e teneva il viso lontano. Allora, egli la<br />
lasciò. Si sentiva pigliare dall’ira, ma sentiva anche ch’ella aveva ragione e<br />
ch’era più buona di lui. Perciò attese, a capo basso, qualche parola meno<br />
brusca. Come si pentiva di <strong>non</strong> averla amata! Ma perché, s’egli si pentiva,<br />
ed ella doveva avvedersene, <strong>non</strong> era possibile che lo perdonasse? Doveva essere<br />
possibile.<br />
La nebbia cominciava ad andarsene; e le cupole grigie e turchinicce erano<br />
fra i tetti e le terrazze. I fiori sul balcone sgocciolavano come se fosse piovuto.<br />
[…]<br />
La cosa interessante è questa: il racconto, tutto sommato, sta<br />
in piedi anche se ridotto al nudo dialogo. Si capisce che cosa<br />
succede e qual è la relazione tra i due personaggi, e si intuisce