GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
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l’enorme varietà di alfabeti a stampa, fabbricare segnalibri personalizzati,<br />
prodursi da sé la carta (riciclando altra carta), organizzare una<br />
mostra-mercato delle proprie opere. E <strong>non</strong> manca un adeguato repertorio<br />
di mostre-mercati di libri per bambini, <strong>non</strong>ché<br />
un’interessante scelta di pubblicazioni nel web interamente o parzialmente<br />
consacrata all’arte di fare libri con i bambini (da affrontare<br />
con un adulto accanto, anche perché parecchie sono in lingua inglese).<br />
In somma, questo Libro dei libri mi è sembrato proprio un fior di<br />
libro, utile e divertente. E ne consiglierei la lettura <strong>non</strong> solo ai piccoli,<br />
ma anche ai grandi. Perché si rendano conto di quanto lavoro,<br />
di quanti sforzi di invenzione e di armonia, ci siano dentro quel parallelepipedo<br />
di carta stampata che chiamiamo «libro».<br />
Alla prossima.<br />
Chiacchierata numero 85<br />
Libri che insegnano a scrivere, 6. Questa settimana <strong>non</strong> vi parlo di un<br />
libro, ma di una rivista. Si chiama Quaderni di didattica della scrittura, è<br />
un semestrale, e il numero 1 è appena uscito (146 pp., editore Carocci,<br />
un numero 16 euro, per abbonamenti: 06 420 142 60,<br />
riviste@carocci.it). I Quaderni sono curati dal Dipartimento di scienze<br />
pedagogiche e didattiche dell’Università di Bari, presso il quale è<br />
attivo da più di dieci anni un «Corso di alta formazione in didattica<br />
della scrittura»; <strong>non</strong> si rivolgono all’aspirante scrittore ma ai professionisti<br />
della scrittura (giornalisti, saggisti), agli insegnanti di Italiano<br />
delle scuole medie superiori e ai docenti universitari.<br />
Il primo Quaderno contiene delle cose piuttosto interessanti. Lo<br />
scrittore Raffaele Nigro racconta in un lungo intervento («Così ho<br />
scritto, così scrivo») il suo "percorso di avvicinamento" alla scrittura<br />
attraverso contraddittorie esperienze letterarie e antropologiche<br />
(dalla trascrizione delle fiabe tradizionali agli entusiasmi neoavan-<br />
136<br />
guardistici, per approdare a quello stile quasi ipnotico, raffinato<br />
e popolare insieme, che gli è caratteristico). Roberto Maragliano<br />
(già autore di un importante Manuale di didattica multimediale<br />
pubblicato da Laterza) affronta con piglio dinamico e tono un<br />
po’ profetico la questione dell’«Insegnare a scrivere con il computer»,<br />
individuando nella scrittura con il computer tre tratti<br />
nettamente distintivi rispetto alla scrittura con carta e penna: la<br />
perfettibilità, la connettività e la dialogicità. Il saggio di Pasquale Guaragnella<br />
«Apologia e confutazione nella prosa di Galileo», di taglio<br />
sostanzialmente storico-descrittivo, è un bel saggio istruttivo<br />
e divertente, ma è un saggio che sarebbe potuto apparire in<br />
qualunque rivista di storia e critica letteraria.<br />
La sezione «Interventi ed esperienze» si apre con un saggio di<br />
Giuseppe Fiori («Una penna per gli under 18») che pone una<br />
questione assai interessante: «Oggi <strong>non</strong> è facile per uno scrittore<br />
per adulti vestire i panni dello scrittore per l’infanzia o per i<br />
giovani. Perché si è abituati ad un’altra scrittura, ma soprattutto<br />
perché il mondo dell’infanzia di oggi cambia più rapidamente di<br />
quello di cento anni fa. Non è facile essere aggiornati sui mutevoli<br />
miti, giochi e linguaggi delle nuove generazioni. Segnatamente<br />
è difficile (anche per gli psicologi) comprendere lo spettro<br />
percettivo che un bambino/ragazzo ha del mondo e che gli<br />
arriva attraverso i media, l’elettronica, per <strong>non</strong> parlare delle "rivoluzioni"<br />
private familiari e sociali (disoccupazione, emigrazione,<br />
nuove povertà, separazioni ecc.)» (p. 63). Giuseppe Fiori,<br />
un po’ a volo d’uccello (questo è un saggio che sembra proprio<br />
un assaggio), prova a vedere come si sono posti il problema, e<br />
quali soluzioni hanno adottate, alcuni narratori di successo, da<br />
Tahar Ben Jelloun a Daniel Pennac, da Roddy Doyle a J. K.<br />
Rowling.<br />
Il cospicuo saggio di Loredana Perla («Competenza e scrittura»,<br />
25 pagine) tenta con successo di fare il punto sull’approccio<br />
d’ispirazione cognitivistica alla didattica della scrittura