GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
«No», dissi. «Primo dei <strong>non</strong> eletti, a 524 voti dall’ultimo degli eletti».<br />
«Be’, un bel risultato», disse la ragazza, «per essere il suo primo discorso<br />
elettorale».<br />
«Potrei continuare senza essere interrotto?», dissi.<br />
«Prego», disse la ragazza. «Pensavo solo di offrirle un po’ di calore<br />
umano, mostrando di interessarmi alle sue squallide vicende».<br />
«In somma», dissi tagliando corto, «poi ho compilato manuali scolastici,<br />
ho tradotto anche da lingue che <strong>non</strong> conoscevo, ho fatti i titoli<br />
del calcio minore nel quotidiano del martedì, ho scritti racconti,<br />
saggi, perfino poemi…».<br />
«Bravo, bravissimo», disse la ragazza, applaudendo.<br />
«Non le dico mica queste cose per farmi bello», dissi. «È che, vede,<br />
trovandomi a scrivere tutte queste cose, ho imparato che ogni tipo<br />
di scrittura ha un suo specifico e preciso funzionamento».<br />
«Indubbiamente», disse la ragazza.<br />
«E quindi, essendomi stato chiesto di scrivere una rubrica settimanale,<br />
mi sono messo in cerca di un qualche testo che parli della<br />
scrittura periodica».<br />
«Ma lei pensa che sia una scrittura diversa da tutte le altre?», disse<br />
la ragazza.<br />
«Ma, <strong>non</strong> lo so», dissi agitando le mani. «Magari no. Magari sì. Non<br />
ho idea. C’è questa cosa della periodicità settimanale, ad esempio,<br />
che mi impensierisce. Bisogna che gli articoli abbiano, che so, un<br />
ritmo, un’andatura, un qualcosa che li leghi l’uno all’altro…».<br />
«Un fil rouge», suggerì la ragazza.<br />
«Ecco, sì, un fil rouge», continuai. «E poi c’è la faccenda della misura<br />
fissa: seimila battute, sempre, ovviamente con un margine di libertà,<br />
ma comunque seimila battute, sempre».<br />
La ragazza sbatté le palpebre.<br />
«Ma ci sono cose che in seimila battute <strong>non</strong> so mica se si riesce a<br />
dirle», disse anacolutando con garbo. «E altre che tremila bastano e<br />
avanzano».<br />
157<br />
Ha capito, pensai.<br />
«Bene, ecco», dissi. «Vedo che ha capito il problema. A questo<br />
punto la domanda è: ce l’ha un libro che parli di questo?».<br />
«No», disse la ragazza.<br />
«Proprio nessuno nessuno?», insistei.<br />
«Può provare a guardare nei manuali di giornalismo», disse<br />
stancamente la ragazza.<br />
«Già fatto», dissi. «Quelli che approfondiscono di più la faccenda,<br />
dicono che le rubriche settimanali esistono. E nulla più».<br />
La ragazza mi guardò.<br />
Io la guardai.<br />
«Dovrà fare da solo», disse la ragazza.<br />
«Eh sì», dissi.<br />
«Imparare sul campo», disse la ragazza.<br />
«Eh sì», dissi.<br />
«Far tesoro degli errori commessi», disse la ragazza.<br />
«Eh sì», dissi.<br />
«E magari potrebbe anche andar male», disse la ragazza.<br />
«Eh sì», dissi.<br />
Restammo un po’ in silenzio.<br />
«Grazie», dissi infine. «Arrivederci».<br />
«Arrivederci», disse la ragazza.<br />
Uscii dalla libreria.<br />
Questo per dire che, se per caso questa rubrica vi è sembrata a<br />
tratti confusa o sciatta o disordinata, ci sono delle ragioni.