GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
posso ambire a diventare un classico se prima <strong>non</strong> ho letti tutti i libri<br />
ritenuti classici?», e così via. Quasi tutti gli scrittori si fanno di queste<br />
domande, e di conseguenza, hanno dei sensi di colpa. Perché, com’è<br />
noto, leggere tutto <strong>non</strong> è possibile.<br />
Fortunatamente lo scrittore, benché in vacanza e dotato di sensi di<br />
colpa, tende a conservare la sua naturale intelligenza. E così, a prescindere<br />
dai libri punitivi che ha portato con sé, gli capita di comperare,<br />
mentre vacanzeggia qua e là, altri libri, molto più effettivamente<br />
vacanzieri: che finirà col leggere avidamente, scordando gli<br />
altri e tamponando a suon di godimento il senso di colpa.<br />
Io, ad esempio, ho comperato, al mercatino dei bambini di Porto<br />
san Giorgio (Ap), un interessantissimo libretto intitolato: I prodigiosi<br />
panini di S. Nicola da Tolentino. Pubblicato dalle Edizioni Agostiniane<br />
nel 1960, il libretto è di piccolo formato, ha solo 32 pagine, ed è ornato<br />
da una bella, benché scolorata, immagine di san Nicola da Tolentino.<br />
Il libretto raccoglie una quantità di testimonianze di persone che,<br />
rivoltesi a san Nicola, hanno ricevuto un aiuto. Le grazie sono divise<br />
con una classificazione rigorosa: ci sono prima le «Grazie spirituali»,<br />
poi gli «Aiuti provvidenziali», la «Sospirata prole», i «Bambini graziati»<br />
e, per ben dieci pagine, le «Sorprendenti guarigioni». Le testimonianze<br />
sono brevi, poche righe; quasi mai c’è una data o un luogo.<br />
«Senza figli. Ero da molti anni sposata e <strong>non</strong> avevo figli. Avendo<br />
sentito parlare delle grazie fatte da S. Nicola, mi rivolsi a lui domandandogli<br />
un bambino che rallegrasse il mio focolare; e subito il<br />
Santo mi ascoltò e oggi abbiamo un bambino al quale abbiamo dato<br />
il nome di Nicola come segno di riconoscenza».<br />
«I panini sotto il cuscino. Un babbo racconta: Mio figlio appena nato<br />
fu giudicato dai medici in imminente pericolo di vita senza speranza<br />
di salvarlo. Sono andato dai Padri che m’hanno dato le preghiere per<br />
la novena di S. Nicola ed alcuni panini benedetti che ho messi sotto<br />
il cuscino di mio figlio. Con mia moglie e con gli altri figli abbiamo<br />
fatto la novena e da quel giorno il nostro beniamino guarì».<br />
126<br />
È curioso notare come san Nicola, per venire incontro alle<br />
esigenze dei suoi devoti, <strong>non</strong> disdegni di servirsi di mezzi molto<br />
terreni: per esempio, delle vincite alla lotteria:<br />
«Aiuto economico. Con grande devozione stavo facendo i lunedì<br />
di S. Nicola per varie mie necessità, fra cui quella economica.<br />
Acquistai una cartella della lotteria e offrii una buona<br />
elemosina per la costruzione del suo altare. La cartella con<br />
grande mia gioia ebbe il premio maggiore. Grato, compio la mia<br />
promessa con la pubblicazione di un tanto favore».<br />
«Molti debiti. Trovandomi in una situazione difficilissima per i<br />
molti debiti che mi opprimevano e <strong>non</strong> avendo altri rifugio, mi<br />
rivolsi pieno di fede a S. Nicola da Tolentino, eseguendo la devozione<br />
dei lunedì senza interruzione. Comprai alcune cartelle<br />
della Lotteria di Medellìn e S. Nicola mi favorì facendomi vincere<br />
il primo premio del prezzo di ventimila pesos e così mi liberai<br />
dai debiti. Grazie infinite a S. Nicola».<br />
Ma, direte voi, perché mai uno scrittore in vacanza si mette a<br />
leggere di questa roba? Rispondo: perché lo scrittore in vacanza,<br />
dopo avere preso in mano in libretto a causa del suo titolo<br />
curioso (che cosa saranno mai, questi «prodigiosi panini?») si è<br />
reso conto di avere davanti un campione (anzi, una collezione<br />
di campioni) di un genere letterario del tutto particolare.<br />
Nei ringraziamenti a san Nicola (e penso che la faccenda si<br />
possa estendere a tanti altri santi e sante) le circostanze sono<br />
sempre vaghe, vaghissime. C’è chi è pieno di debiti, chi è in prigione,<br />
chi è malato, chi viene osteggiato dalla famiglia, chi gli<br />
rubano l’automobile, chi ha una malattia che nessun medico<br />
può curare: ma niente mai viene detto sulla provenienza del<br />
male o sulle cause della disgrazia. Tutti coloro che scrivono e<br />
ringraziano sembrano, per così dire, appena nati. Sono appena<br />
nati, e sono pieni di debiti (o accusati ingiustamente o malati<br />
eccetera). Si rivolgono a san Nicola, con enorme fede (e da do-