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GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE

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esilio, semplicemente a causa delle sue grandi capacità retoriche:<br />

perché chi è troppo bravo a convincere, chi è un troppo bravo venditore<br />

di sé stesso e delle proprie idee, chi ha con l’altro un approccio<br />

<strong>non</strong> dialogante ma manipolatorio, mina la democrazia.<br />

Diffidate, vi prego, di qualunque libro che parli di scrittura, narrazione,<br />

argomentazione, poesia, drammaturgia eccetera in termini di<br />

pura tecnica. Anche scrivere un annuncio del tipo: «Nel mese di<br />

agosto l’edicola dei giornali resterà aperta solo nell’orario mattutino»<br />

richiede, magari in misura minima, una riflessione morale.<br />

In questo, dunque, consiste il «miglioramento della vita» auspicato<br />

da Caterina Pennavaja nel sottotitolo del Gioco dell’argomentazione:<br />

nell’imparare a percepire, in tutti gli atti di comunicazione che concer<strong>non</strong>o<br />

decisioni, e in generale in tutti gli atti di comunicazione<br />

della vita quotidiana, la presenza di una questione morale interna alla<br />

comunicazione stessa, ai suoi modi e al suo stile.<br />

Chiacchierata numero 83<br />

Libri che insegnano a scrivere, 4. Un libro nuovo, nuovissimo: Come si<br />

fa un blog di Sergio Maistrello (Tecniche Nuove, pp. 173, euro 9,90).<br />

In questa rubrica ho parlato varie volte dei blog. Ma ripigliamo il discorso<br />

dal principio. Che cos’è un blog? Maistrello: «Un blog è un<br />

sito Web che richiede al suo autore capacità tecniche minime per<br />

pubblicare contenuti. Ti consente di diventare editore di te stesso<br />

nel giro di pochi minuti». E: «La parola blog nasce dall’unione e contrazione<br />

di Web e log, dove log è il termine inglese che identifica i registri<br />

in cui sono annotati gli eventi. La traduzione utilizzata più di<br />

frequente è diario di bordo, una definizione coerente con la metafora<br />

della navigazione utilizzata a proposito di Internet e fedele alla<br />

predominanza dell’elemento temporale in questo genere di pubblicazioni»<br />

(pp. 1-2).<br />

133<br />

Immaginatevi un programma televisivo o radiofonico, quotidiano,<br />

della durata di dieci minuti. Immaginate di essere voi gli<br />

autori e i conduttori di questo programma. Immaginate che la<br />

struttura del programma sia semplicemente questa: che voi andate<br />

in onda, e dite quello che vi pare. Un giorno raccontate<br />

una cosa che vi è successa. Un giorno raccontate una storia inventata.<br />

Un giorno esprimete un’opinione su qualcosa che è accaduto<br />

dall’altra parte del mondo o a vostro cugino. Un giorno<br />

leggete un articolo di giornale e lo commentate. Un giorno parlate<br />

di un libro che avete letto e che vi ha entusiasmati o disgustati.<br />

E così via.<br />

Negli ultimi tre-quattro anni, migliaia di persone in Italia hanno<br />

cominciato a pubblicare dei blog. Altri, parecchi, sono in<br />

forma di diario; altri si occupano di argomenti specifici (molti<br />

sono dedicati alla letteratura, al cinema, alla musica); altri contengono<br />

esclusivamente poesie; altri commentano l’attualità; altri<br />

sono luoghi d’incontro per piccole comunità; eccetera.<br />

La cosa interessante della tecnologia blog, <strong>non</strong>ché la ragione<br />

per cui vi parlo di questo libro, è che con essa si diventa facilissimamente,<br />

come dice Maistrello, «editori di se stessi». Ma attenzione:<br />

nell’essere «editori di se stessi», <strong>non</strong> c’è solo la libertà;<br />

c’è anche la responsabilità.<br />

Lo scrittore che vede il suo libro pubblicato da un editore, di<br />

fatto gli delega una serie di questioni (il rischio economico, ad<br />

esempio; la confezione grafica; la distribuzione); chi si fa editore<br />

di sé stesso deve arrangiarsi. Se il pubblicare un blog costa qualcosa<br />

(in termini di bolletta telefonica per la connessione<br />

all’internet; ma anche come acquisto di spazio in un server, abbonamenti<br />

a certi servizi, eccetera: tutte cose che Maistrello<br />

spiega assai bene nel suo libro), il rischio economico è tutto<br />

dell’autore-editore. Difficilmente si faranno soldi con un blog;<br />

ma l’autore-editore è comunque costretto a confrontare ciò che<br />

spende (denaro, tempo) e il risultato che ottiene. Quando si

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