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GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE

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apre un blog si possono acquistare, o anche ottenere gratis, delle<br />

«gabbie grafiche» preconfezionate: ma è così facile, trasformare e<br />

manipolare le pagine web (Maistrello dà un po’ di consigli e di istruzioni),<br />

che difatto l’autore-editore è responsabile anche dell’aspetto<br />

grafico del suo prodotto. Pubblicare nel web significa aprirsi a «una<br />

platea potenziale di milioni di persone», ma l’autore-editore scoprirà<br />

quanto è difficile (e, quindi, quanta soddisfazione dà) trovarsi dei<br />

lettori, affezionarli, convincerli a visitare il suo blog ogni volta che ci<br />

pubblica qualcosa di nuovo.<br />

Il libro di Sergio Maistrello, tra i tanti che sono stati pubblicati<br />

sull’argomento in questi ultimi anni (e consiglio a tutti Mondoblog di<br />

Eloisa di Rocco, Hops Libri), ha il pregio di essere introduttivo, bene<br />

scritto, assai bene equilibrato tra faccende prettamente tecniche e<br />

questioni inerenti appunto l’essere autore ed editore di sé stesso.<br />

Tutta la sezione di Come si fa un blog intitolata «Come si gestisce un<br />

blog» è dedicata a questi argomenti. Scrive Maistrello: «Il blog è un<br />

atto di generosità verso te stesso e verso gli altri. Consideralo prima<br />

di tutto un servizio a quanti verranno a visitare il tuo sito: scrivendo<br />

di te, della tua esperienza, delle tue competenze, metti a disposizione<br />

un patrimonio di informazioni che prima o poi potrebbe essere utile<br />

a qualcun altro. […] Rileggendo a mesi di distanza i tuoi archivi [dove<br />

si conservano i materiali pubblicati] ti renderai conto di quanto dedicare<br />

del tempo al sito ti avrà arricchito: noterai l’evoluzione dello stile di<br />

scrittura, rileggerai i tuoi stessi spunti biografici in una nuova prospettiva<br />

dopo averli lasciati decantare per qualche tempo, costruirai<br />

un’identità digitale che farà da specchio alla tua vita reale, metterai<br />

ordine nelle tue idee e nel modo di presentarle al prossimo» (p. 115).<br />

In altri termini: scrivere e pubblicare in rete costringe a pensare alla<br />

scrittura, sia essa informativa o narrativa, diaristica o cazzeggistica,<br />

tecnica o poetica, come a una attività relazionale. Scrivere e pubblicare<br />

nella rete costringe a pensare al lettore, a capire come l’oggetto indispensabile<br />

al testo <strong>non</strong> sono tanto io, l’autore, quanto l’altro, il lettore.<br />

Nei blog, tra l’altro, è possibile permettere ai lettori di inserire, in<br />

134<br />

calce alle cose scritte dall’autore-editore, dei cosiddetti «commenti».<br />

Potrà capitare, quindi, di esprimere un’opinione e di<br />

trovarsi pochi minuti dopo a discuterla con altri; di raccontare<br />

la propria giornata e di incontrare qualcuno che dice: «Ma guarda,<br />

anche a me è successo…»; di pubblicare una poesia e di trovarsi<br />

coperti di elogi o di sberleffi.<br />

Ma prima di aprire un blog, magari conviene andarsene a leggere<br />

un po’. Ecco qualche arbitrarissimo consiglio: il blog di<br />

Sergio Maistrello, http://www.sergiomaistrello.it; il blog di<br />

Eloisa Di Rocco (l’autrice di Mondoblog), http://x.lapizia.net; il<br />

blog di Princess Proserpina, http://www.pproserpina.net; il<br />

blog collettivo Macchianera, http://www.macchianera.net; il<br />

blog letterario Nazione Indiana,<br />

http://www.nazioneindiana.com; e il blog del simpaticisssimo<br />

Gattostanco: http://gattostanco.diludovico.it.<br />

Chiacchierata numero 84<br />

Libri che insegnano a scrivere, 5. Ai bambini, si sa, i libri piacciono<br />

parecchio. Il bambino italiano medio legge più libri dell’adulto<br />

italiano medio. Magari, specie se è un bambino piccolo, ciò che<br />

fa con i libri <strong>non</strong> è esattamente leggere: manipola, guarda, gioca,<br />

succhia, mordicchia, lancia in aria o in terra, eccetera. Fa’ quello<br />

che deve fare, in somma.<br />

Il libro dei libri di Niccolò Barbiero e Giulia Orecchia (Salani,<br />

pp. 151, euro 9,50) è, come dice il sottotitolo, un Manuale per giocare<br />

a costruire libri. Non è quindi esattamente un libro che «insegna<br />

a scrivere»; ma poiché chiunque si metta d’impegno a scrivere<br />

un romanzo o un poema o una collezione di liriche o di<br />

racconti (o qualunque altra cosa) ha generalmente lo scopo di<br />

arrivare prima o poi a fare un libro, tanto vale esercitarsi a fare libri<br />

fin da piccoli.

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