GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE
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così via. «Facciamo una bella apparizione», dicono questi qua, «e poi<br />
prendiamo in mano la gestione di tutto». Reclutano un poveraccio,<br />
lo straccino del paese, naturalmente indebitato con tutti, ricattabilissimo,<br />
con sei bocche da sfamare a casa, e lo istruiscono per bene.<br />
Lo straccino comincia ad avere le visioni. Il business si mette in moto.<br />
Tutto va bene. Solo che un giorno, il figlio del sindaco fa un volo<br />
con la moto. Si spacca la testa. Finisce all’ospedale, in coma. È dato<br />
per spacciato. La moglie del sindaco (che <strong>non</strong> sa nulla della truffa,<br />
che crede che veramente la Madonna appaia ecc.) va dallo straccino<br />
e gli dice: «Adesso te, che sei così in confidenza con la Madonna,<br />
vieni con me in chiesa, e preghiamo finché mio figlio <strong>non</strong> si salva».<br />
Lo straccino, ovviamente, è terrorizzato. Comunque va con la moglie<br />
del sindaco, s’inginocchia in chiesa, prega. «Madonna mia», prega<br />
lo straccino, «vi prego, anche se ho partecipato a questa truffa<br />
condotta in vostro nome, toglietemi da questo guaio. Salvate la pelle<br />
a quel ragazzo, che poi vi prometto, svelerò tutto». Il ragazzo, miracolosamente,<br />
si salva. Si fa festa in tutto il paese. Lo straccino viene<br />
convocato dal Vescovo. Davanti al Vescovo, lo straccino cerca di<br />
confessare. Ma il Vescovo, che prima era stato scettico, ora è entusiasta<br />
delle apparizioni. Abbraccia lo straccino. Lo loda. Lo riabbraccia.<br />
Gli propone addirittura di farsi prete. Lo straccino <strong>non</strong> confessa.<br />
È più spaventato che mai.<br />
Un paio di settimane dopo, solenne cerimonia di ringraziamento al<br />
paese. Messa grande, col Vescovo. Lo straccino siede accanto a lui.<br />
A un certo punto, la Madonna gli appare davvero. «Madonna mia!»,<br />
dice lo straccino, «come potrete perdonarmi ora?». «Ma va’», gli dice<br />
la Madonna, «che un po’ mi sono anche divertita». «Ma io vi ho ingannata!»,<br />
si accusa lo straccino in lacrime. «Ah, be’, sì, d’accordo»,<br />
ammette la Madonna, «ma quella volta in chiesa, mi pregavi sinceramente».<br />
«Sì, ma per paura, più che per vera fede!», dice lo straccino.<br />
«Mah», conclude la Madonna, «paura, fede… Queste sottigliezze…<br />
La misericordia di Dio <strong>non</strong> ci bada tanto… Stai tranquillo, va’.<br />
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E <strong>non</strong> peccare più». E qui, con un primo piano dello straccino,<br />
mentre la Madonna scompare, dovrebbe finire il film.<br />
Ecco. Io di scrivere una sceneggiatura <strong>non</strong> sono mica capace.<br />
Non rubatemi l’idea, eh! Però se c’è qualcuno che vuol darmi<br />
una mano…<br />
Voglio fare 365 fotografie. Una al giorno. Per ricordarmi bene.<br />
Con la Polaroid, che mi piace un sacco. Perché io, sapete, sono<br />
uno che tende a dimenticarsi.<br />
Bene. Questi sono i miei propositi. Quelli che c’entrano con la<br />
cosiddetta letteratura, naturalmente. Poi ci sono gli altri, quelli<br />
seri. Ma oggi <strong>non</strong> sono serio. Buon anno nuovo.<br />
Chiacchierata numero 47<br />
Bene. Buon anno ancora (fino all’Epifania si può fare gli auguri,<br />
si dice dalle mie parti; dopo, porta male). Non so bene di<br />
che cosa abbiamo parlato, nelle settimane scorse; ero partito<br />
con la faccenda del plot, della trama, dell’intreccio; e poi, <strong>non</strong><br />
so nemmeno io come, mi sono ritrovato a dire cose fumose<br />
sulla verità della letteratura e cose simili. Portate pazienza. Comunque<br />
credo di avere scritto su plot trama e intreccio più o<br />
meno tutto quello che so, cioè quasi niente; e così considero<br />
chiuso l’argomento. Continuo quindi con le cose fumose.<br />
Ciò di cui comincio a parlare oggi, è: l’autore. Ne ho già parlato<br />
diverse volte; ma ora cerco di andare con ordine.<br />
Chi è l’autore di questo articolo? «Be’, sei tu», mi direte voi. E<br />
ci avete pure ragione. D’altra parte, esistono certo diverse maniere<br />
di "fare l’autore". Nel primo capoverso di questo articolo<br />
io "ho fatto l’autore" in un certo modo. Potevo farlo anche in<br />
un altro modo.<br />
Pensate al povero Alessandro Manzoni. Lui finge di essere un<br />
semplice trascrittore, un traduttore in italiano contemporaneo