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GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE

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terapia”, ma una “terapia con scrittura”. Naturalmente può succedere<br />

che una scrittura iniziata all’interno di una relazione terapeutica<br />

poi si renda autonoma e diventi, diciamo così, “scrittura-scrittura”.<br />

Cosa che auguro, senza azzardarmi in previsioni, all’amabile persona<br />

di cui sopra.<br />

L’importante è che, per usare il linguaggio un po’ brutale di Sandro<br />

Veronesi, vi sia prima la «soluzione dei problemi», e poi la scrittura.<br />

In me, ad esempio, la scrittura è nata durante una relazione terapeutica,<br />

e all’interno di una relazione amicale. Una situazione quasi ideale.<br />

Che però io sono riuscito a rovinare, qualche tempo dopo, perché<br />

senza rendermene ben conto ho fatto della scrittura un antagonista<br />

della relazione terapeutica. Dicevo: «C’è del lavoro che faccio nella<br />

relazione terapeutica, e c’è del lavoro che faccio per mio conto nella<br />

scrittura»; ciò che accadeva, invece, era che facevo del lavoro nella<br />

relazione terapeutica e, penelopescamente, lo disfacevo nella scrittura.<br />

Se qualcuno fosse curioso di verificare la cosa in corpore vili, può<br />

andare a confrontare la felicità (psichica, morale, estetica) del mio<br />

primo libro di racconti (Questo è il giardino, del 1993, ora negli Oscar<br />

Mondadori) con l’orrore (psichico, morale, estetico) del mio terzo<br />

libro di racconti (Il male naturale, del 1998, Mondadori).<br />

Dal punto di vista di Sandro Veronesi, io sono uno scrittore «cattivo<br />

professionista»: perché a volte mi comporto come un professionista,<br />

e a volte come un dilettante. Il mio ultimo libro di racconti<br />

(Fiction, del 2001, Einaudi) è un libro da superprofessionista (<strong>non</strong> è<br />

un giudizio di qualità, è un giudizio professionale), mentre la decisione,<br />

presa qualche mese fa, di tenere un diario in pubblico<br />

(http://giuliomozzi.clarence.com) è sicuramente dilettantesca (o,<br />

almeno, presenta tutti i pericoli del dilettantismo).<br />

***<br />

Ma come si fa, a diventare «professionisti» nel senso indicato da<br />

Veronesi (cioè <strong>non</strong> nel senso di “vivere dei propri libri”; quella è<br />

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un’altra faccenda)? Secondo me, e <strong>non</strong> saprei se Veronesi sarebbe<br />

d’accordo, si tratta di capire che la scrittura è un’attività di<br />

relazione. È una cosa che ho già detta e ripetuta in questa rubrica.<br />

Si tratta quindi di trovare, nella nostra esperienza di vita,<br />

delle relazioni-modello sulle quali basare la nostra idea di “scrittura<br />

come relazione”. La relazione terapeutica è per definizione una<br />

relazione-modello; una relazione amicale felice è naturalmente<br />

una relazione-modello; ma anche le relazioni familiari, professionali,<br />

comunitarie possono servire da modello.<br />

Ci sono anche libri che fanno intravedere la loro relazionemodello.<br />

Ad esempio, La coscienza di Zeno: che esplicita, e parodizza,<br />

la relazione terapeutica come relazione-modello. O i libri<br />

di Aldo Busi, che diventano bellissimi quando la sua relazione<br />

con la madre emerge come relazione-modello.<br />

E voi, che relazione-modello avete? Arrivederci.<br />

Chiacchierata numero 29<br />

Buongiorno. Un collaboratore d’un quotidiano mi chiede, un<br />

paio di giorni fa, di segnalargli corsi e laboratori di scrittura che<br />

inizino nel mese di settembre. Io gli dico: «Mi dia un paio<br />

d’ore»; scartabello le mie carte, do un’occhiata ai miei archivi;<br />

poi mi attacco alla rete, visito un po’ di siti bene aggiornati; alla<br />

fine faccio una lista di corsi e laboratori, e gliela giro. S’intende<br />

che <strong>non</strong> è una lista completa; come ha chiesto a me, questo<br />

collaboratore d’un quotidiano avrà chiesto ad altri.<br />

Dunque.<br />

Girellando per la rete, volando di sito in sito a caccia di corsi e<br />

laboratori di scrittura dei quali mi fosse sfuggita la notizia, trovo<br />

questo annuncio: «VUOI <strong>DI</strong>VENTARE <strong>UN</strong>O SCRITTORE?<br />

GRATIS? ALMENO PROVARE? Diventare scrittori gratis?<br />

Cosa significa? Significa che quest’anno, ad Arezzo Wave, apre,

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