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GIULIO MOZZI (non) UN CORSO DI SCRITTURA E NARRAZIONE

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ho trovati dentro. Niente di speciale, per carità: ma il lavoro di insegnare<br />

a scrivere (così come quello di imparare) ha bisogno anche di<br />

queste cose. L’esempio calzante, l’esercizio divertente, l’aneddoto<br />

appropriato, sono strumenti che sveltiscono il lavoro dell’intuizione<br />

e facilitano la memorizzazione. Ovviamente, sono utili quando si<br />

parli, in aula, della tecnica dello scrivere; <strong>non</strong> quando si parli di tutto<br />

quell’altro, che è la parte minore per massa e maggiore per peso, e<br />

che <strong>non</strong> è tecnica.<br />

La seconda ragione è che La pianta del riso è stato scritto con un<br />

entusiasmo che tutto travolge. Non si parla, in questo libro, di allegria<br />

letizia felicità: no, si parla del riso proprio come fatto fisico,<br />

come movimento improvvisamente e provvisoriamente ingovernabile<br />

di certi muscoli della faccia e della pancia. Se una mens sana produce<br />

un corpus sanum, sembra presupporre tutto il libro, allora un corpus<br />

sanum produrrà senza scampo una mentem sanam. E sano per definizione<br />

è quel corpo che ride. Magari questa sarà, che ne so, una<br />

psicosomatica da quattro soldi, ma è comunque utile per ricordare a<br />

chi scriva o voglia scrivere, che <strong>non</strong> solo la mente e la ragione del<br />

lettore vanno catturate, ma pure il suo corpo e la sua anima.<br />

La terza ragione è che il libro è, di per sé, allegramente godibile.<br />

Porto ad esempio, scegliendo tra centinaia, questo microracconto<br />

onomastico-commerciale, cioè basato su nomi di prodotti in vendita<br />

nei supermercati (nello specifico, amari e altri liquori): «Era il 18<br />

Isolabella dell’anno Stock 84 e i due nobili Don Bairo e Don Perig<strong>non</strong><br />

scendevano la China Martini del Montenegro dopo la vista alla<br />

cappella di San Marzano. Si fermarono in un Punt e Mes e Don Bairo<br />

disse: “Chivas tu da Julia?”. Don Perig<strong>non</strong>, piuttosto Maraschino<br />

in volto, indicando la sua Gambarotta rispose: “Non ci voleva<br />

quello scivolone su quella Petrus maledetta… Ma Jesus sa quanto<br />

vorrei con ella stare, ma con questo Pastis mi sarebbe difficile far<br />

Ferrochina come vorrei”. “Aperol, potresti darci tu una Batida al<br />

posto mio!”. “Jaegermeister”, rispose don Bairo, “sono in partenza<br />

per la Cynar”. Ma, il giorno seguente, scivolando in una Sambuca, si<br />

140<br />

frantumò il Bocchino. Ne ebbe per tre mesi in un ospedale del<br />

Lucano e <strong>non</strong> si perdonò mai di <strong>non</strong> aver accettato l’invito<br />

dell’Unicum suo amico» (p. 50). Se tutto questo vi fa sorridere,<br />

allora La pianta del riso fa per voi. Se <strong>non</strong> vi dice nulla, le possibilità<br />

sono due: o siete troppo giovani (il libro è dei primi anni<br />

Novanta; e molti liquori allora di moda sono oggi oggetti<br />

d’antiquariato), e allora siete perdonati, oppure proprio <strong>non</strong><br />

siete dotati per le attività inutili e sciocche, e allora <strong>non</strong> c’è<br />

niente da fare.<br />

La cosa più difficile, probabilmente, è procurarsi il libro.<br />

L’editore è l’assessorato all’Istruzione del Comune di Torino. Il<br />

Centro Arti Umoristiche e Satiriche è ben rappresentato in<br />

Google. E poi i libri, come noto, a chi li cerca ostinatamente,<br />

prima o poi gli cascano in braccio.<br />

Chiacchierata numero 88<br />

Libri che insegnano a scrivere, 9. Un lettore mi scrive: «Caro Mozzi,<br />

le confesso de da quando ha cominciato a consigliare i "libri<br />

che insegnano a scrivere" mi lascia un po’ perplesso. Non dubito<br />

che i libri che lei consiglia siano ottimi libri (lei è tra l’altro<br />

abbastanza accurato da indicarne anche i limiti): ma mi sembra<br />

che lei proceda un po’ a caso indicando ora un libro d’un tipo e<br />

ora un libro d’un altro, senza un sistema preciso, e soprattutto<br />

privilegiando libri molto specifici (la punteggiatura, il romanzo<br />

rosa, come far fabbricare libri ai bambini…), un po’ paradossali,<br />

addirittura marginali, talvolta per sua stessa ammissione introvabili;<br />

mentre a chi la legge farebbe comodo, magari, un elenchino<br />

ragionato dei libri in qualche modo "fondamentali" - che<br />

ci saranno, immagino. Oppure in questo campo tutta la bibliografia<br />

è fatta di libri strani e bizzarri?».

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