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sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA

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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO<br />

motivi <strong>di</strong> ricorso sono formulati con riguardo ad entrambe le categorie <strong>di</strong> visi e che<br />

normalmente la violazione è affermata o negata dalla Suprema Corte senza riferimento<br />

esplicito all’una o all’altra categoria <strong>di</strong> vizi, precisandosi soltanto che la valutazione delle<br />

risultanze probatorie, operata dal giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> merito, si risolve in un apprezzamento <strong>di</strong> fatto<br />

che sfugge al sindacato della Corte <strong>di</strong> Cassazione, salvo che sussistano vizi <strong>di</strong> motivazione<br />

o siano violate le norme relative all’assunzione e all’efficacia della prova.<br />

Quanto l’ultima novella del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rito, <strong>di</strong> cui al d. lgs. n. 40/06 (art. 366-bis c.p.c.<br />

formulazione dei motivi e quesito <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto), in materia <strong>di</strong> ricorso per cassazione, inciderà<br />

sullo scarso valore finora attributo all’anzidetto inquadramento, è tutto da verificare.<br />

Prima <strong>di</strong> concludere, mi preme <strong>di</strong> sollecitare voi tutti a non cadere nell’errore in cui<br />

purtroppo non pochi cadono nella proposizione <strong>di</strong> ricorsi per cassazione, che solo<br />

formalmente prospettano la violazione <strong>di</strong> norme nella valutazione dei materiali probatori<br />

ad opera del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> merito, per risolversi invece in una sostanziale e, in sede <strong>di</strong> legittimità,<br />

non consentita richiesta <strong>di</strong> riesame del merito della controversia, attraverso una nuova e<br />

<strong>di</strong>versa valutazione <strong>di</strong> quei materiali.<br />

Non mi resta, quin<strong>di</strong>, come avvenuto in altra occasione d’incontro, che rivolgere a tutti<br />

un sincero augurio <strong>di</strong> buon lavoro e <strong>di</strong> buon stu<strong>di</strong>o, così che ciascuno acquisti il ruolo ed<br />

il prestigio che gli si ad<strong>di</strong>ce.<br />

LE PROVE ATIPICHE<br />

Francesco Paolo Fiore<br />

1) Per a - tipicità (alfa privativo) della prova si intende:<br />

a) da un lato, la vera e propria fonte probatoria del convincimento del giu<strong>di</strong>ce, che non sia<br />

prevista e <strong>di</strong>sciplinata da alcuna norma (si vedano, ad es.: lo scritto proveniente da terzi, <strong>di</strong><br />

per sé estraneo ai para<strong>di</strong>gmi tipici <strong>degli</strong> artt. 2699 (atto pubblico) – 2702 (efficacia della<br />

scrittura privata) c.c. e dell’art. 213 (richiesta <strong>di</strong> informazioni alla P.A.) c.p.c.; la consulenza<br />

tecnica o la perizia stragiu<strong>di</strong>ziale; la prova assunta od acquisita in altro giu<strong>di</strong>zio; e così via);<br />

b) dall’altro, il modo, il metodo o la forma dell’assunzione o dell’acquisizione <strong>di</strong> una prova,<br />

i quali <strong>di</strong>fferiscano ontologicamente dai proce<strong>di</strong>menti tipici, regolati dalla legge, o vi corrispondano<br />

solo in apparenza, non riproducendone gli essenziali requisiti <strong>di</strong> legittimità (si pensi,<br />

ad es., a un’ispezione non verbalizzata o ad una prova costituenda illegalmente formata, con<br />

una palese violazione del contrad<strong>di</strong>ttorio).<br />

Alla seconda ipotesi della illegittima formazione e della acquisizione (proce<strong>di</strong>mento<br />

atipico) viene – ovviamente - negata l’ammissibilità, coinvolgendola nelle medesime ragioni<br />

<strong>di</strong> rifiuto, che sanciscono l’inammissibilità, l’inefficacia o l’inutilizzabilità <strong>di</strong> una prova<br />

o formata, acquisita ed assunta.<br />

1.1) Nell’ambito del processo civile or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> cognizione, manca UNA NORMA<br />

testuale (per così <strong>di</strong>re, o, per converso, ), la quale<br />

espressamente preveda, oppure escluda, l’ammissibilità <strong>di</strong> qualsiasi ,<br />

non contemplato dalla legge.<br />

Al contrario, nel nuovo modello accusatorio del processo penale v’é una espressa norma<br />

<strong>di</strong> apertura, l’art. 189 c.p.p., che in positivo consente alle parti <strong>di</strong> richiedere (ed al giu<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> ammettere, sentite le parti, anche con la fissazione <strong>di</strong> apposite modalità <strong>di</strong> assunzione) –<br />

una “prova non <strong>di</strong>sciplinata dalla legge”, se risulta idonea ad assicurare l’accertamento dei<br />

FORO <strong>ROMA</strong>NO 2/2007 319<br />

03_attivita del consiglio_2.pmd 319<br />

22/06/2007, 11:18

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