sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA

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BILANCIO
Il problema mi sembra superabile, in relazione agli eventi delle singole Associazioni legate
all’attività culturale, giuridica del Consiglio. Possono proporre al Consiglio e sull’evento
preparato come progetto da verificare, il Consiglio può decidere di dare un contributo o
meno. Tutto qui.
AVV. CARLO MARTUCCELLI
Io ho l’impressione che questa variazione non si possa fare, per un motivo semplice:
perchè coinvolge una decisione di carattere politico assai grave, inutile che ci nascondiamo
dietro un dito, questo è un problema grave che si dibatte nella nostra Avvocatura da decenni.
Allora mi sembrerebbe che l’approvazione di questa variazione di bilancio significhi che
finirebbe col presupporre, a monte, una decisione di carattere politico e secondo me non è
questa la sede. So bene, mi è stato detto, non c’ero quella volta, che questo, cioè l’uscita
dall’O.U.A., fu deliberata con un discorso di bilancio, questo ripeto non lo so perchè non
c’ero, ma quello che è certo è che non si possa ripetere l’errore che è stato fatto una volta,
facendolo all’inverso. Ritengo, quindi, e questo propongo all’Assemblea, che il Consiglio
dell’Ordine convochi una Assemblea Straordinaria ad hoc sulla deliberazione, perchè è il
caso, a questo punto, di prendere una decisione sull’adesione o meno all’O.U.A., la cui
decisione positiva, ove avvenisse, comporterebbe il pagamento del contributo e una
variazione di bilancio, a quel punto anche in corso d’opera, si potrebbe fare benissimo.
Quindi, la mia proposta, che chiedo cortesemente di mettere a verbale, è che sia il Consiglio
dell’Ordine, nei tempi che riterrà opportuni, a convocare un’Assemblea sul problema
politico dell’adesione o meno all’O.U.A., la cui decisione comporterà il pagamento o meno,
e quindi la variazione di bilancio, perchè i discorsi vanno fatti logicamente, questo della
variazione di bilancio è un fatto a valle rispetto al fatto a monte se aderire o meno, perchè
non si può deliberare di pagare un contributo senza avere prima deliberato di aderire. Questa
è la mia opinione.
CONSIGLIERE SEGRETARIO ANTONIO CONTE
Prima di dare la parola alla Collega Borromeo mi permetto, sulla scorta di quello che
molto più autorevolmente di me ha detto il Consigliere Martuccelli, di fare io una proposta
al Collega ed Amico Cecconi. Mi rendo perfettamente conto del ruolo, della qualità con cui
l’Amico Maurizio è qui, quindi rispetto assolutamente la sua richiesta, condivido in pieno
la valutazione che ha dato Carlo Martuccelli e che qualche altro Collega, non credo Carlo
Recchia in modo polemico perchè stiamo dibattendo di un problema che è una ferita aperta
da anni all’Ordine di Roma, su cui un’Assemblea all’epoca decise, per anni in precedenza
si era fatto in un determinato modo, al Congresso di Roma il problema si è dibattuto,
condivido quello che ha detto Carlo Martuccelli e per questo invito affettuosamente il
Collega Cecconi, che certamente ha l’alto senso di responsabilità e comprende che
un’Assemblea di questa portata ritengo non possa affrontare, fermo restando, e ne abbiamo
anche dibattuto a livello personale perchè è un argomento che non è vero che al vertice nè
si sottovaluta e nè cade in sterili pregiudizi, come qualcuno potrebbe pensare, è un
argomento che si affronta, si è affrontato anche all’inizio di questo biennio, si è affrontato
in Consiglio anche dopo il Congresso di Roma di settembre, ma è un argomento su cui è
sovrano e principe assolutamente tutto l’Ordine di Roma e quindi credo che forse, la mia
è assolutamente un’idea e una preghiera e lì rimane, che probabilmente ritirando oggi
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FORO ROMANO 2/2007