sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA

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BILANCIO
impariamo la classe che deve essere propria di un Avvocato, facciamo un intervento che sia
intervento di sostanza, non vogliamo finanziare l’O.U.A. è un altro discorso, ma non
utilizziamo mezzi non adeguati perchè tu, caro Collega Mazzoni sei stato Delegato al
Congresso, abbiamo vissuto giorni insieme quindi hai creduto nel Congresso, ti sei anche
presentato come Delegato all’O.U.A., quindi facciamo contestazioni di sostanza.
AVV. MAURO MAZZONI
Finisco qui, soltanto una questione personale, perchè se mi si parla di forma, francamente,
mi sembra scorretto. Io ho detto soltanto che non voglio entrare nel merito di quello che
è successo al Congresso e nemmeno di quello che ha fatto l’A.Gi.For., dico soltanto che il
mio è un invito al ritiro dell’emendamento perchè altrimenti, a mio avviso, tutte le
Associazioni romane, a prescindere, sono legittimate a richiedere contributi.
CONSIGLIERE SEGRETARIO ANTONIO CONTE
Avevamo detto che chi voleva, si poteva prenotare. Io ho rivolto un invito preciso al
Collega Cecconi, sentiamo un attimo Maurizio nella sua replica e, poi, eventualmente, come
tutte le Assemblee, si voterà.
AVV. MAURIZIO CECCONI
Le cose che ho sentito oggi mi indurrebbero a mantenere l’emendamento. Ho sentito
cose che speravo, persone che sono tanto sensibili da venire in mezzo al ponte delle vacanze,
all’Assemblea di approvazione del bilancio. Sentire parlare dell’O.U.A. come di una
Associazione. Il Congresso, al quale tutti gli Avvocati italiani partecipano ed eleggono i loro
Delegati, elegge un Organismo che è di rappresentanza politica di tutti gli Avvocati. E,
peraltro, debbo dire che non mi persuade neanche l’obiezione dell’Avvocato Martuccelli,
non mi persuade moltissimo perchè è vero che è un fatto politico, ma nel bilancio si mettono
le cose che poi politicamente si decidono. Allora si crea la disponibilità, perchè non metterla
oggi in bilancio vuol dire che non se ne vuole neanche parlare, dopo averla inserita nel
bilancio, con una chiosa per cui l’Assemblea si è posta il problema, non ha voluto decidere
una esclusione della posta economica dal bilancio e chiede al Consiglio che di questo
argomento si parli in una apposita Assemblea, però non con la pistolina, dicendo così
quando te l’abbiamo tolta, guardate è stato un giorno veramente duro, ed è stato duro per
gli Avvocati che credono nella rappresentanza politica, andare ai Congressi come singoli
rappresentanti, perchè il proprio Ordine non ti ci mandava. La chiesa del silenzio la
chiamavo, cioè di quelli che facevano politica nell’Avvocatura ma il proprio Ordine glielo
disconosceva. Oggi siamo di fronte a un Ordine che è tutt’altro e ha tutt’altra apertura
mentale. Io però vorrei che, se questa sensibilità noi l’abbiamo, la corretta decisione è quella
di inserirla nel bilancio e di dire che diverrà operativa quando un’apposita Assemblea politica
avrà fatto pronunciare. Ma, d’altra parte, che vuol dire che se io metto un milione e 250 mila
euro dentro al bilancio per comprare la sede, io ho già scelto la sede? Io la devo andare a
cercare la sede. Non tutte le cose che sono messe nel bilancio sono immediatamente
operative. Desidererei che l’Assemblea manifestasse questa sensibilità: di creare una disponibilità
subordinata a una decisione apposita sul punto.
Il mio compito istituzionale era quello di porre un problema, io non voglio spaccare
l’Avvocatura romana né i 19.000 nè i 50 che siamo in questo momento, se il Presidente
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FORO ROMANO 2/2007