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sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA

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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO<br />

che arriva da noi ha già la laurea, si accetta il fatto che questo è un giovane avvocato, che<br />

è già arrivato a un certo livello <strong>di</strong> conoscenza della legge. Qui si parla <strong>di</strong> skill traning, capacità<br />

(<strong>di</strong>co giusto?)<br />

Questo sarebbe stato il primo problema. Abbiamo risolto questo problema, con questa<br />

idea che i giovani avvocati dovevano fare un certo numero <strong>di</strong> ore entro i primi tre anni. Però<br />

sempre con l’oppressione, con l’idea che se la professione stessa non si creava per sé l’idea<br />

<strong>di</strong> formazione sarebbe stata imposta, l’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> ha deciso <strong>di</strong> creare un obbligo per tutti gli<br />

avvocati, non solo i giovani. E’ così evoluta questa idea della formazione continua, si chiama<br />

continuing professional development e questo è per tutti. Vuol <strong>di</strong>re che anche il più anziano<br />

avvocato al giorno d’oggi deve fare certe ore <strong>di</strong> CPD e se non le fa purtroppo il certificato<br />

non viene rilasciato nell’anno prossimo e rimane purtroppo escluso dalla professione,<br />

escluso anche per il fatto che non può assicurarsi, non so se sapete che da noi esiste l’obbligo<br />

<strong>di</strong> assicurazione professionale. Allora volevo <strong>di</strong>re quattro parole per <strong>di</strong>re, arriverò a questo<br />

corso particolare dell’Advocacy, lasciatemi un momento spiegare un po’ in termini generali<br />

i tipi <strong>di</strong> training che esistono per un giovane barristar. Penso <strong>di</strong> aver spiegato un po’ perché<br />

era necessario, però vi devo <strong>di</strong>re che il problema è che da noi la concorrenza ormai è da<br />

parecchi ... e la concorrenza viene da tutte le parti, ad<strong>di</strong>rittura rimane al giorno d’oggi il<br />

pericolo, <strong>di</strong>co pericolo perché è un’espressione personale, il pericolo che non-legali possono<br />

infatti praticare come legali, adesso ho in mente per esempio le grosse strutture <strong>di</strong><br />

commercialisti <strong>di</strong> famose strutture come Lloyds (?) consulenti internazionali che spingono<br />

e fanno una grande lobby per avere il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> fare l’avvocato, <strong>di</strong> praticare come avvocati,<br />

e sicuramente esiste anche qui in Italia questa pressione. Fino ad ora siamo a un punto dove<br />

questo non è in realtà possibile ma non si sa mai. La realtà è che in un mercato, in una<br />

economia <strong>di</strong> mercato, e come esiste in tutta l’Europa, esisterà anche qui in Italia fra poco da<br />

quello che leggo, è anche nel senso che tutto il mondo <strong>di</strong>venta globale, il pericolo è che se<br />

uno non si aggiorna in questa maniera, se uno non si prepara e se una professione non ha<br />

una formazione adeguata, rimane debole, rimane debole nel senso che arrivano altri<br />

avvocati. Non c’è dubbio che ci sono avvocati, mettiamo inglesi, che non hanno questa<br />

formazione, che sono deboli, vuol <strong>di</strong>re che un cliente, mettiamo un cliente americano, una<br />

grossa <strong>di</strong>tta americana preferisce avere un avvocato americano, in Inghilterra. E così<br />

succederà anche qui in Italia, una grossa <strong>di</strong>tta multinazionale deciderà ma io non voglio un<br />

avvocato italiano, perché? quello non ha la formazione, io preferisco un avvocato inglese,<br />

o un avvocato americano che ha i <strong>di</strong>ritti, che deve avere i <strong>di</strong>ritti perché non ci sono più le<br />

stesse barriere alla professione come erano una volta, infatti sono escluse le barriere adesso<br />

sotto queste nuove regole europee, <strong>di</strong>rettive europee, e anche a livello internazionale, il Gatt,<br />

con tutti quei trattati internazionali. E così ci siamo resi conto che la concorrenza qui è<br />

proprio presente in tutto quello che si fa. Ma poi più importante che altro era questa idea<br />

della confidenza pubblica, public confidence, una delle cose che si sottovalutano perché alla<br />

fine dei conti sono i clienti che contano, noi siamo soltanto operativi ma è il cliente che<br />

conta, per quanto pensiamo che siamo importanti, non siamo importanti perché il cliente<br />

che paga, il cliente che soffre, il cliente che deve subire queste in<strong>di</strong>fferenze professionali. E<br />

poi ci sono le riforme, e questo purtroppo colleghi esiste in tutto il mondo, la regolazione<br />

delle professioni sono sempre sotto il mirino dell’esecutivo, e come io <strong>di</strong>co, ripeto, è meglio<br />

creare regolazioni volontariamente imposte, perché l’idea <strong>di</strong> avere regolazioni imposte da<br />

qualcun altro sono un po’ <strong>di</strong>sgustose.<br />

03_attivita del consiglio_2.pmd 272<br />

22/06/2007, 11:17<br />

FORO <strong>ROMA</strong>NO 2/2007

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