sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO<br />
propensi a rispecchiare quelle caratteristiche che costituiscono motivo <strong>di</strong> orgoglio.<br />
E vengo ovviamente all’argomento <strong>di</strong> oggi, fare l’avvocato non significa ovviamente<br />
soltanto approfon<strong>di</strong>re i testi, non soltanto avere una preparazione <strong>di</strong> carattere tecnico,<br />
significa presentarsi a una certa maniera, nelle occasioni in cui si esce allo scoperto e si entra<br />
in contatto anche con le altre componenti del processo, parlo dei magistrati ma parlo anche<br />
dei citta<strong>di</strong>ni che si affidano alle nostre cure. Non può essere affidato, non può costituire<br />
bagaglio del singolo avvocato il comportamento, ci deve essere una guida, ci deve essere una<br />
possibilità <strong>di</strong> raggiungere una qualche uniformità nel rappresentarsi nei termini in cui siamo<br />
tenuti ad essere sul piano deontologico, sul piano estetico, anche sul piano estetico, onde<br />
evitare quello che poi avviene qualche volta, noi giu<strong>di</strong>chiamo male certi magistrati che si<br />
comportano in maniera irrispettosa per l’avvocatura, ma se preten<strong>di</strong>amo che avvenga anche<br />
il contrario, dobbiamo essere degni, e qualche volta nelle aule, anche da parte nostra, questo<br />
modo <strong>di</strong> presentarsi, tale da destare, da imporre il rispetto dei magistrati non c’è. Il corso che<br />
dovrebbe seguire poi a questa presentazione che oggi verrà fatta, si <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> training ma poi<br />
in realtà <strong>di</strong> preparazione ad un metodo e ad un modo <strong>di</strong> concepire l’essere avvocato anche<br />
nelle manifestazioni esteriori, quoti<strong>di</strong>ane, io credo che sia veramente in<strong>di</strong>spensabile. Paolo<br />
Iorio me ne ha parlato parecchie volte, nei corridoi, nelle aule, e a me, che non conoscevo<br />
poi determinate cose, ha spiegato che in altri paesi questo viene fatto. Si fanno delle<br />
simulazioni <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enze, in maniera che l’avvocato sappia poi anche come contenere il<br />
proprio eloquio, come rapportarsi nei confronti dei magistrati o dei colleghi. Tutte cose che<br />
noi facciamo in maniera spora<strong>di</strong>ca nel corso <strong>di</strong> altre manifestazioni ma come parte<br />
marginale, come optional si <strong>di</strong>rebbe, laddove invece deve e può – e questo oggi ce lo<br />
spiegheranno i colleghi – può costituire argomento <strong>di</strong> insegnamento che porti ad avere uno<br />
stile uniforme valido per tutti, che poi ha un contenuto per certi versi <strong>di</strong> natura deontologica,<br />
per altri anche <strong>di</strong> natura sostanziale perché la con<strong>di</strong>zione dell’u<strong>di</strong>enza, io mi occupo <strong>di</strong><br />
penale ma credo che questo valga anche per i civilisti, impone determinate regole che il<br />
co<strong>di</strong>ce nella sua freddezza non riesce ovviamente a dare, soprattutto a chi avendo una certa<br />
età (e mi riferisco ai miei coetanei o comunque agli avvocati che hanno vissuto l’esperienza<br />
del co<strong>di</strong>ce fino al 1989, non hanno avuto la capacità <strong>di</strong> assorbire poi uno stile che era imposto<br />
dal processo accusatorio e da un nuovo rito, che per noi è stata una novità. Io <strong>di</strong>co sempre<br />
che per i giovani che hanno iniziato a esercitare la professione dopo l’entrata in vigore <strong>di</strong><br />
questo nuovo co<strong>di</strong>ce (parlo ovviamente del penale) è stato più facile, perché era l’unico<br />
modo, e quin<strong>di</strong> anche il modo più congeniale. Per noi veramente è stato un problema non<br />
avere quello che oggi si dà, un <strong>di</strong>scorso quale è quello che costituisce l’oggetto <strong>di</strong> questo<br />
incontro <strong>di</strong> oggi e che io auspico possa essere poi sviluppato attraverso, tu parlavi <strong>di</strong> full<br />
immersion, un corso, sia pure ristretto in termini limitati, ma molto approfon<strong>di</strong>to su tutti<br />
quanti gli aspetti <strong>di</strong> questo argomento che <strong>di</strong>cevo oggi ci vede presenti in quest’aula. Io mi<br />
metto da parte per ascoltare perché ho bisogno <strong>di</strong> apprendere quanto voi e forse ancora più<br />
<strong>di</strong> voi per quello che <strong>di</strong>cevo. Mi metto da parte con la curiosità <strong>di</strong> chi ha ancora da<br />
apprendere, malgrado l’età, e con l’interesse <strong>di</strong> chi, rivestendo una carica che comporta<br />
anche delle responsabilità, ritiene che qualunque contributo, soprattutto quelli <strong>di</strong> questa<br />
importanza, qualunque contributo al miglioramento dell’avvocatura, del modo <strong>di</strong> essere<br />
avvocati, del modo <strong>di</strong> presentarsi in un momento in cui, riba<strong>di</strong>sco, dobbiamo presentarci<br />
nel migliore dei mo<strong>di</strong> perché ci guardano e sono pronti a giu<strong>di</strong>carci male, e sono pronti ad<br />
approfittare <strong>di</strong> qualsiasi sbaglio nel nostro comportamento, in un momento <strong>di</strong> questo genere<br />
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22/06/2007, 11:17<br />
FORO <strong>ROMA</strong>NO 2/2007