sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA
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SEGNALAZIONI E RECENSIONI<br />
il lettore e sviarlo lungo i tanti rivoli in cui il <strong>di</strong>ritto si scioglie.<br />
Ma Francesco de Franchis non finisce come l’appren<strong>di</strong>sta stregone, perché pur avendo<br />
evocato un vasto mare <strong>di</strong> immagini, riesce a tenere dritta la barra della sua barca e a condurla<br />
in porto con un’opera che insolitamente riesce a fare del <strong>di</strong>ritto ad<strong>di</strong>rittura una lettura<br />
<strong>di</strong>vertente. Parafrasando Werner Sombart, noto sociologo tedesco, egli afferma che le idee<br />
giuri<strong>di</strong>che sono come le perle: ossia che per tenerle assieme esse abbisognano <strong>di</strong> un filo, e che<br />
spetta allo stu<strong>di</strong>oso avvertito <strong>di</strong> mostrarlo al lettore.<br />
Alla ricerca <strong>di</strong> un nuovo modo <strong>di</strong> comunicare col lettore, Francesco de Franchis sconvolge<br />
la convenzionale rappresentazione del <strong>di</strong>ritto adottando un <strong>di</strong>verso stile ed un linguaggio<br />
drammatizzante che riflette il lato politico-passionale della materia. Sì, perché per de Franchis<br />
il <strong>di</strong>ritto è anche passione. Il libro si snoda in un saggio molto originale che offre un insolito<br />
spaccato su una pratica <strong>di</strong>dattica che ha ormai ridotto lo stu<strong>di</strong>o del <strong>di</strong>ritto ad uno spezzatino<br />
senza né capo né coda.<br />
Come si spiega che negli Stati Uniti perfino i bambini delle elementari conoscono gli<br />
articoli più importanti della costituzione, mentre da noi la materia del <strong>di</strong>ritto è riservata agli<br />
specialisti che ne fanno un polpettone in<strong>di</strong>geribile per chiunque vi si accosti, studente o<br />
semplice curioso che sia? Perché il dovere <strong>di</strong> farsi capire dalla gente non è sentito dai nostri<br />
giuristi? Eppure il <strong>di</strong>ritto è la parte caratterizzante dell’Occidente: senza <strong>di</strong>ritto l’Occidente<br />
non esiste neanche. Secondo de Franchis, in una situazione in cui nelle nostre università i libri<br />
<strong>di</strong> testo sono quasi l’unico strumento <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, in cui, insomma, da noi il <strong>di</strong>ritto si<br />
stu<strong>di</strong>a a casa, urgono <strong>di</strong>versi libri <strong>di</strong> testo che annullino quella separatezza tra <strong>di</strong>ritto, politica,<br />
economia e morale che si frappone alla conoscenza <strong>di</strong> una parte fondamentale della vita<br />
quoti<strong>di</strong>ana, ossia le leggi, le regole e i principi che ci governano o dovrebbero governarci.<br />
Egli rileva che la politica si traduce quasi sempre in formule giuri<strong>di</strong>che: educare quin<strong>di</strong> la<br />
gente al <strong>di</strong>ritto significa anche, per molti versi, educarla alla politica. Per de Franchis non esiste<br />
neutralità del sapere giuri<strong>di</strong>co, e tantomeno del sapere in genere, ed è quin<strong>di</strong> essenziale lasciar<br />
intendere ai ragazzi e a chiunque si voglia accostare al <strong>di</strong>ritto quali sono le forze politiche,<br />
economiche e morali che presiedono alla confezione delle leggi.<br />
Contrariamente alla usuale <strong>di</strong>fficoltà dei testi giuri<strong>di</strong>ci, questo è invece leggibilissimo,<br />
accessibile non solo a una matricola ma anche a qualsiasi persona <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a cultura, non<br />
specialista, che sia curiosa <strong>di</strong> indagare un fenomeno sociale tanto importante. Facciamo un<br />
esempio: amnistia.<br />
Contrasta o no con il senso elementare <strong>di</strong> giustizia?, o, in un linguaggio colto, con lo stato<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto?: è giusta nei confronti delle vittime dei reati? Non è essa in contrasto con il principio<br />
che la legge è uguale per tutti? Il rapporto tra Politica e Diritto non è <strong>di</strong> face definizione; ma<br />
come mai possono esserci buone leggi se la politica fallisce? Ecco un libro che, nonostante<br />
talune sue esasperazioni, infonde nel lettore, in definitiva, una nota <strong>di</strong> ottimismo: la società<br />
complessa non può fare a meno dei giuristi ma questi ultimi devono inventarsi un nuovo ruolo<br />
e non arretrare <strong>di</strong> fronte alle loro responsabilità nascondendosi <strong>di</strong>etro il camice dello<br />
scienziato, consapevoli invece delle loro responsabilità nella società complessa. Come <strong>di</strong>ce il<br />
suo autore, si tratta <strong>di</strong> un libro “per gran<strong>di</strong> e piccini” al quale si augura il successo che merita.<br />
Alessandro Cassiani<br />
FORO <strong>ROMA</strong>NO 2/2007 425<br />
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22/06/2007, 11:36