sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA
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SEGNALAZIONI E RECENSIONI<br />
RECENSIONI<br />
RECENSIONI<br />
IL DIRITTO COMPARATO DOPO LA RIFORMA<br />
Francesco DE FRANCHIS, Milano, 2006, Giuffré<br />
Ad iniziativa dell’ufficio stu<strong>di</strong> del Consiglio dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>degli</strong> <strong>Avvocati</strong> <strong>di</strong> Roma, questo<br />
libro è stato presentato il 16 gennaio presso la sede della Cassa Nazionale Forense da Alessandro<br />
Cassiani, Maurizio de Tilla, Giovanni Cipollone, Titta Mazzuca, Carlo Martuccelli e dai prof.<br />
Guido Alpa e Paolo Spada. Ecco un saggio il cui titolo, alquanto riduttivo, nasconde in realtà<br />
una sorprendente miniera <strong>di</strong> stimoli intellettuali, <strong>di</strong> richiami storici, <strong>di</strong> collegamenti che <strong>di</strong><br />
solito sfuggono anche all’osservatore attento che si accosti al fenomeno giuri<strong>di</strong>co.<br />
Dalla storia, alla teoria generale del <strong>di</strong>ritto, alla filosofia, all’economia alla politica, alla<br />
morale, l’autore si presenta con un testo oltremodo gradevole che, per fare solo alcuni nomi,<br />
da Edward Coke a James Ma<strong>di</strong>son a Thomas Jefferson a Franz Kafka a Gaetano Salvemini a<br />
Giuseppe Maranini a Piero Calamandrei e Tullio Ascarelli accompagnano il lettore in un lungo<br />
viaggio pieno <strong>di</strong> scoperte. Ma forse l’aspetto saliente <strong>di</strong> questo insolito saggio consiste nel<br />
prospettare e insistere sulla natura inter<strong>di</strong>sciplinare del fenomeno giuri<strong>di</strong>co in una società<br />
complessa come quella in cui viviamo.<br />
La riforma alla quale allude il titolo non è quella luterana (<strong>di</strong> cui peraltro pure si parla), ma<br />
quella, più modesta, dei corsi universitari italiani, definita anche della cosiddetta laurea breve<br />
(cosiddetto 3+2), poi, a sua volta, superata da una successiva riforma che introduce la<br />
cosiddetta laurea magistrale (o laurea lunga) in giurisprudenza (1+4). Premessa <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso<br />
ben più ampio, resta il fatto che l’assetto <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> universitari assume una importanza<br />
innegabile perché è dalla università che escono sia gli operatori del <strong>di</strong>ritto, sia gli stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> esso.<br />
Per quanto attiene in particolare a noi avvocati, il libro de<strong>di</strong>ca un capitolo <strong>di</strong> particolare<br />
interesse al tema del rapporto tra <strong>di</strong>ritto e processo insistendo sul concetto <strong>di</strong> fondo della<br />
funzione della giuris<strong>di</strong>zione quale garante dello Stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto; senza una adeguata giuris<strong>di</strong>zione,<br />
egli soggiunge, una società dell’Occidente ritorna allo stato <strong>di</strong> natura. Ma l’autore si<br />
precipita a precisare anche che <strong>di</strong>ritto non è solo quello che promana dalle aule <strong>di</strong> giustizia;<br />
come, per fare solo un esempio, nel caso <strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> contratti spontaneamente osservati, il<br />
che non li fa meno regolati dal <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> quanto lo siano dei contratti <strong>di</strong> cui si occupa una<br />
sentenza.<br />
L’autore mette in dubbio la adeguatezza delle riforme universitarie adottate fin qui<br />
propugnando una <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>dattica e, per non pochi versi, anche una <strong>di</strong>versa, più avanzata,<br />
scienza giuri<strong>di</strong>ca. Per Francesco de Franchis lo stu<strong>di</strong>o del <strong>di</strong>ritto non può più consistere<br />
nell’anatomia delle strutture giuri<strong>di</strong>che, ma deve abbracciare la fisiologia del <strong>di</strong>ritto nelle sue<br />
implicazioni politiche, economiche ed etiche. E qui – tema sostanzialmente negletto dalla<br />
nostra <strong>di</strong>dattica – egli insiste sul ruolo centrale che l’interpretazione occupa nella vita del<br />
<strong>di</strong>ritto; ma, egli domanda, come si fa ad interpretare il <strong>di</strong>ritto, quando si trascura la costituzione,<br />
ossia la pietra miliare dalla quale dovrebbe partire e ritornare ogni <strong>di</strong>scorso sul <strong>di</strong>ritto? Ecco,<br />
data la notevole vastità <strong>degli</strong> interessi dell’autore e i collegamenti che egli fa intravedere al<br />
lettore, sembra quasi <strong>di</strong> assistere ad una giostra pirotecnica che spesso minaccia <strong>di</strong> abbagliare<br />
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FORO <strong>ROMA</strong>NO 2/2007