sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA

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BILANCIO
AVV. ELISABETTA RAMPELLI
In maniera molto sintetica ma nello stesso tempo decisa mi auguro […]. Io credo che già
in tutti questi anni in cui Roma è uscita dal Congresso, è uscita dall’Organismo Unitario,
e poi timidamente si sta riaffacciando rispetto a una politica comunitaria, debbano vedere,
proprio con l’attacco che c’è stato quest’anno all’Avvocatura in senso particolare, la fine.
Debbono vedere la fine perchè è indispensabile che si sviluppi una coscienza comune e che
quindi l’Avvocatura si presenti, di fronte ai vari appuntamenti che la chiamano, e soprattutto
di fronte agli attacchi cui è oggetto come ultimo vessillo di protezione della libertà
individuale dei cittadini, unita, motivata, consapevole del ruolo che svolge per sè e che svolge
per la Nazione e per i Cittadini che si rivolgono all’Avvocatura per difendere i propri diritti
e la propria libertà.
Detto questo è evidente, ma non solo perchè all’interno dell’Assemblea dell’Organismo
Unitario sono presenti dei Colleghi romani, ma perchè è indispensabile che a una unità
teorizzata da più parti, corrisponda poi una unità concreta, che l’Organo di rappresentanza
politica funzioni e, come tutto, per funzionare ha bisogno, ovviamente, di soldi. Quest’anno
è stato un anno molto impegnativo, un anno durante il quale sono stati raggiunti notevoli
risultati perchè, se voi ricordate, nel mese di luglio la voce degli Avvocati non poteva essere
sentita perchè c’era addirittura il divieto di pubblicare le dichiarazioni degli Avvocati sulla
stampa e sui giornali, man mano il problema della riforma della nostra professione è
diventato un problema importante, è diventato addirittura un problema che ha richiesto [...]
distingue l’Avvocatura e quindi l’attività che ciascun Avvocato svolge nell’ambito della
società. Per far questo, ripeto, è necessario poter disporre di fondi. Io credo che non sia
neanche ipotizzabile che non si possano organizzare incontri e manifestazioni, convegni,
perchè non ci sono soldi. E poichè, come ricordava Maurizio Cecconi, l’attività non va nè
a pagare i gettoni di presenza dei soggetti che compongono l’Organismo Unitario, perchè
l’attività prestata è del tutto gratuita e volontaria, nè va per spese di rappresentanza di vario
tipo, ma va semplicemente per pagare la sede, i dipendenti e le manifestazioni che
l’Organismo Unitario comunque organizza. Credo che sia il primo dovere da parte
dell’Ordine di Roma quello di ripristinare l’adesione, anche sotto il profilo economico,
all’Organismo Unitario dell’Avvocatura.
Ho avuto modo di dire, più volte, che se l’Organo non va, si può modificare, ma si
modifica da dentro e si modifica senza far mancare, in un momento cruciale come questo,
l’adesione anche economica dell’Ordine di Roma.
Per questo io appoggio ovviamente l’emendamento che ha richiesto Maurizio Cecconi
al bilancio dell’Ordine di Roma e mi auguro che, anche attraverso questo, si possa arrivare
ad organizzare qualcosa che consenta di risuscitare in tutti gli Avvocati romani (ben 19.000
secondo quello che è scritto sui fogliettini che ci hanno dato oggi, 25.000 tra avvocati e
praticanti abilitati) la consapevolezza del ruolo che svolgono e che, a quanto pare, non
conoscono, visto che su 19.000 oggi siamo forse 50. Grazie.
AVV. DONATELLA CERÈ
Volevo solo ricordare a me stessa e ricordare a Voi, che fino al 2000 l’Ordine di Roma
pagava all’O.U.A., contribuiva nella misura mi sembra di 250 milioni, se non dico male,
all’anno. E l’abbiamo sempre pagato. Il Presidente Bucci spiegò ai Colleghi, in un’aula
gremita di circa 400 Colleghi quella volta, che questo contributo non doveva essere dato
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FORO ROMANO 2/2007