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sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA

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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO<br />

perché non esiste più <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> trattamento tra i due sessi.<br />

Diceva l’Avv. Ettore Randazzo al Convegno <strong>di</strong> Enna “le streghe hanno cessato <strong>di</strong> esistere<br />

nel momento in cui abbiamo smesso <strong>di</strong> processarle e bruciarle sul rogo” aggiungendo che sia<br />

le “quote” che le “azioni positive” sono rime<strong>di</strong> “peggiori del male”.<br />

Sarei d’accordo se i rime<strong>di</strong> fossero <strong>di</strong> natura permanente e non temporanea, infatti, lo<br />

ripeto per attuare la parità è necessario cambiare innanzitutto la mentalità della società,<br />

operare sul suo sviluppo culturale, rimuovere con le “azioni positive” le <strong>di</strong>scriminazioni tra<br />

i sessi e garantire con le “quote” l’attuazione del principio.<br />

Quando questo sistema entrerà a regime non ci sarà più bisogno <strong>di</strong> “rime<strong>di</strong>” ed a quella<br />

data sarà cambiata la mentalità e non vedremo più lo spettacolo indegno verificatosi lo scorso<br />

autunno 2006 a Roma, al Palazzo dei Congressi, quando gli avvocati, uomini e donne, hanno<br />

affollato il palco del Congresso Nazionale Forense per opporsi alla proposta avanzata dalla<br />

Commissione Pari Opportunità del CNF sulla tutela delle “<strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> genere”.<br />

Perché carissimi colleghi tutti, uomini e donne, non possiamo negare che ci sia una<br />

<strong>di</strong>fferenza nel “genere” femminile rispetto al “genere” maschile ed è un preciso <strong>di</strong>ritto delle<br />

donne ottenere la tutela <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>fferenza.<br />

Valga un esempio per tutti: presto saremo invitati dai nostri commercialisti a riempire dei<br />

moduli che si chiamano “stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> settore”.<br />

I moduli sono identici sia per gli uomini che per le donne.<br />

Ma non è identico il tempo che ciascuno avvocato ha <strong>di</strong> potersi de<strong>di</strong>care alla professione.<br />

Le donne, anche quando non sono sposate, anche quando non allattano, anche quando<br />

non hanno figli piccoli, sono de<strong>di</strong>te alla famiglia <strong>di</strong> origine per loro natura, ed hanno<br />

l’obbligo <strong>di</strong> accu<strong>di</strong>rla destinando ad essa tutto il tempo che i mariti o gli uomini <strong>di</strong> casa<br />

de<strong>di</strong>cano alle loro rispettive professioni.<br />

Solo <strong>di</strong> recente una legge ha ammesso che possano essere detratti fiscalmente i costi <strong>degli</strong><br />

asili nido.<br />

Solo adesso i nostri legislatori si sono accorti che l’accu<strong>di</strong>mento dei figli è un costo <strong>di</strong><br />

produzione del red<strong>di</strong>to per la donna che lavora!!<br />

Non ci deve sorprendere tutto questo perché le leggi sono fatte prevalentemente dagli<br />

uomini e le donne da pochissimo tempo hanno fatto il loro ingresso in professioni che erano<br />

riservate tra<strong>di</strong>zionalmente all’altro sesso.<br />

E’ quin<strong>di</strong> un problema in primo luogo politico: <strong>di</strong> leggi che vanno emanate.<br />

In secondo luogo è un problema <strong>di</strong> cultura: la famiglia per prima deve educare i figli al<br />

rispetto delle donne ed al riconoscimento della parità dei <strong>di</strong>ritti;<br />

la scuola, che è la seconda fase <strong>di</strong> formazione della personalità <strong>di</strong> ciascuno, deve garantire<br />

lo stesso rispetto;<br />

infine la società in tutti i suoi aspetti e con tutti i suoi mezzi e cioè nel mondo del lavoro,<br />

nella famiglia, nelle professioni ecc. deve attuare la parità.<br />

Il mezzo televisivo, ra<strong>di</strong>ofonico e la pubblicità dovrebbero lanciare campagne volte alla<br />

affermazione <strong>di</strong> tale principio.<br />

Queste sono le “azioni positive” suggerite dalla situazione e, nel frattempo, tutte le donne<br />

sono invitate a partecipare alla vita politica in qualsiasi ambito pretendendo che, con il<br />

sistema delle “quote” sia garantita la loro presenza nei luoghi del potere ed attuata la “parità”.<br />

Con questo invito saluto tutte le donne.<br />

Avv. Grazia Pirisi Camerlengo<br />

FORO <strong>ROMA</strong>NO 2/2007 245<br />

03_attivita del consiglio_2.pmd 245<br />

22/06/2007, 11:17

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