sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO<br />
tare, non vi <strong>di</strong>menticare che c’è la seduta del Consiglio Nazionale Forense del gennaio <strong>di</strong><br />
quest’anno, dove ha imposto che tutti gli avvocati iscritti tutti in<strong>di</strong>stintamente siano soggetti<br />
a <strong>degli</strong> aggiornamenti. Certo questo legislatore, chiamiamolo così, del consiglio nazionale<br />
forense, ha dato delle in<strong>di</strong>cazioni, però sempre basate purtroppo su quel principio della<br />
nostra storia inquisitoria basata sul seminar, sul fatto che qualcuno deve fare una lezione.<br />
Non le ha escluse certamente anche queste cose, come non ha escluso nemmeno attività<br />
<strong>di</strong>dattiche, e quin<strong>di</strong> questo è uno strumento che potrebbe essere utilizzato per questa<br />
decisione del consiglio nazionale forense, per fare aggiornamenti. Perché la simulazione e<br />
perché noi siamo contrari ai tipi <strong>di</strong> aggiornamenti sabati sul Seminar. Credo che ogni<br />
studente universitario, ogni avvocato, quando riesce in quel momento magico della sua vita<br />
a prendere quel titolo, non ne può più <strong>di</strong> andare all’università e <strong>di</strong> sentire sempre parlare,<br />
qualcuno dal pulpito, ma vedete questo è anche un tipo <strong>di</strong> formazione molto clericale io<br />
oserei <strong>di</strong>re, non sono un anticlericale però pensate sempre questo pulpito <strong>di</strong> questo bancone<br />
dove le persone parlano del contratto, della procedura penale, gli altri che sentono e non<br />
osservano nulla. E’ un tipo <strong>di</strong> istruzione, come vedete in questo piccolo <strong>di</strong>segnino, che è<br />
passiva, è totalmente passiva. Di queste persone, <strong>di</strong> questi che fanno parte <strong>di</strong> questa au<strong>di</strong>ence,<br />
che ascoltano questo signore, che saranno forse 40, ma potrebbero essere 100, 200, come noi<br />
li abbiamo visti nelle scuole forensi, centinaia <strong>di</strong> persone, o le preparazioni anche dei<br />
magistrati, abbiamo un rappresentante dell’organo giu<strong>di</strong>ziario, dell’organo giuris<strong>di</strong>zionale,<br />
c’è un giu<strong>di</strong>ce, anche lì la stessa cosa, la preparazione dei corsi <strong>di</strong> Galli sono basati su questo<br />
principio clericale della formazione passiva, dove la persona parla e gli altri ascoltano, ma<br />
forse soltanto questi sei della prima fila hanno percepito qualche cosa. E loro ascoltano e<br />
sono intimi<strong>di</strong>ti e non osservano nulla, ma questo per un fatto <strong>di</strong> vergogna, perché nessuno<br />
mai alzerà la mano per chieder “io non ho capito qual è la <strong>di</strong>fferenza tra reato continuato<br />
e concorso formale. Non lo <strong>di</strong>ranno mai perché hanno vergogna. Questo George Hamton<br />
che cosa pensò? Pensò che la migliore formazione è quella dei gruppi, dove in effetti questo<br />
momento della vergogna viene ad essere cancellato perché, con tre persone si familiarizza<br />
in modo più intimo, molto più stretto, e a quello, quel gruppo <strong>di</strong> 3-4 persone posso anche<br />
confidare, io, <strong>di</strong> non aver capito quali sono i termini <strong>di</strong> prescrizione <strong>di</strong> un reato. Lo posso<br />
<strong>di</strong>re, perché in questa formazione si apprende <strong>di</strong> tutto. Si apprende ad organizzare il proprio<br />
lavoro, ad acquistare professionalità e a rispettare l’etica, che forse è uno dei pilastri dove è<br />
basata la professione, l’etica, questo concetto filosofico che è nato 2.000 anni fa ma nella<br />
nostra professione l’abbiamo quasi <strong>di</strong>menticata, ora sta quasi un po’ riemergendo negli<br />
ultimi 20 anni ma dovrebbe essere messo prima della competenza professionale.<br />
In questo piccolo gruppo <strong>di</strong> persone si <strong>di</strong>scuterà <strong>di</strong> tutto, certamente ognuno <strong>di</strong> loro<br />
riceverà questo caso finto perché alla base <strong>di</strong> questo costo <strong>di</strong> formazione ci vogliono dei casi<br />
finti, che sia un caso <strong>di</strong> civile, un caso <strong>di</strong> penale, un caso <strong>di</strong> amministrativo, dove ognuno,<br />
nell’ambito <strong>di</strong> un proce<strong>di</strong>mento, svolge un ruolo. Ora la cosa importante non è raggiungere,<br />
da una mentalità inquisitoria che abbiamo imme<strong>di</strong>atamente noi cerchiamo la soluzione,<br />
perché pensiamo che la finalità del nostro lavoro <strong>di</strong> avvocati è quella <strong>di</strong> trovare il risultato.<br />
La <strong>di</strong>fferenza proprio tra il nostro or<strong>di</strong>namento e quello <strong>di</strong> common law, forse, è che noi<br />
dobbiamo trovare un risultato che sia l’unico, il migliore, perché così è stato sempre detto,<br />
mentre nei paesi <strong>di</strong> common law quello che è importante è il comportamento. Infatti noi<br />
non abbiamo responsabilità se per<strong>di</strong>amo un processo, noi abbiamo responsabilità se<br />
manchiamo nel comportamento, è l’unica cosa che la legge, l’etica ci penalizza, solo il<br />
FORO <strong>ROMA</strong>NO 2/2007 267<br />
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22/06/2007, 11:17