sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA

BILANCIO
dell’Ordine mi dice “non ti preoccupare che questa sensibilità questo Ordine ce l’ha, non
l’abbiamo inserito perchè sappiamo che è un problema che deve ancora maturare, però è un
problema che c’è, e gli Avvocati romani lo devono sapere”, nella speranza che gli Avvocati
romani aprano ogni tanto su internet il sito dell’O.U.A. e vedano le centinaia di pubblicazioni,
centinaia di partecipazioni a Convegni, l’attività politica, l’interlocuzione politica ai
massimi livelli, le migliaia di pagine che vengono prodotte e che sono in sede all’O.U.A. a
disposizione di tutti gli Avvocati romani e che, non ci si venga a dire così, che noi come
O.U.A. abbiamo unito le Associazioni e le abbiamo portate a sottoscrivere un unico
documento sull’astensione, un unico documento sulla privacy, faremo un’unica proposta
di legge per le professioni, questo è quello che noi stiamo facendo e mi ha cambiato la vita
come la sta cambiando, ma non perchè mi sia sposato la causa, ma perchè è quasi lo stesso
risultato. Se c’è questa volontà e questa sensibilità politica da parte del Presidente, io devo
dire che ho troppo a cuore l’unità e la pace dell’Ordine romano perchè l’approvazione o la
non approvazione del mio emendamento possa passare 32 a 28, o cose di questo genere.
Quindi la ritiro.
PRESIDENTE ALESSANDRO CASSIANI
Maurizio Ti ringrazio. Non c’è bisogno di sottolineare l’importanza dell’argomento,
soltanto un estraneo ai lavori potrebbe pensare che è un fatto di bilancio o di spesa, qui si
tratta di decidere, una volta per tutte, se ritornare al passato, considerando l’O.U.A. come
l’Organismo rappresentativo dell’intera Avvocatura, da un punto di vista politico ovviamente,
oppure mantenere le posizioni assunte. Oggi come oggi, di fronte a un’Assemblea molto
qualificata ma composta da pochissime persone, una decisione su un punto talmente
importante danneggerebbe più l’O.U.A. che l’Avvocatura, perchè sembrerebbe quasi una
sorta di blitz, non è così, ma una sorta di blitz che approfitta di una mancanza di
rappresentanza degli Iscritti.
Allora proporrei questo, proprio perchè mi pongo il problema dell’importanza di questo
problema che non può essere più rinviato: propongo di convocare l’Assemblea Straordinaria
degli Avvocati romani per il 5 luglio 2007 con quest’unico argomento: deve o non deve
rientrare l’Ordine romano nell’O.U.A.? Che si traduce in questo: l’O.U.A. può essere
considerata ancora oggi rappre-sentante dell’intera Avvocatura oppure questo non è? Io
pongo degli interrogativi.
Credo che sia uno degli argomenti in sospeso più importanti tra quelli che riguardano
l’Avvocatura e che si debba porre termine a questo stato di incertezza convocando il maggior
numero di persone. Mi impegno a fare pubblicità a questa Assemblea sul sito, attraverso
manifesti, attraverso la stampa del Consiglio. Tu farai altrettanto. L’importante è che ci sia
il maggior numero di Colleghi e che si dica, e io credo che comunque decida l’Assemblea,
sarà sempre per il bene dell’Avvocatura, perchè se l’Assemblea dicesse l’O.U.A. è l’Organismo
politico che può e deve rappresentare, come dicevi tu, io credo che non ci sarebbe nulla
da obiettare, però dovremo anche inchinarci, eventualmente, a una soluzione diversa, che
io non auspico assolutamente.
Quindi, i presenti sono convocati per il 5 luglio 2007 alle ore 12.00, gli altri verranno
informati attraverso tutti i mezzi disponibili.
Superato per acclamazione, credo, a questo punto, perchè mi pare che abbiate accolto
questa proposta, che poi coincide con quella di Maurizio, votiamo sul bilancio, perchè poi
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