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sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA

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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO<br />

all’inizio <strong>di</strong> questo convegno noi due avvocati inglesi stavamo qui ansiosi “ma perché non<br />

è cominciato alle tre?”.<br />

L’ultima cosa da ricordarsi è che a nessuno piacciono gli avvocati, noi siamo una<br />

professione da anni trattata con non tanto rispetto dal pubblico, pensano che guadagniamo<br />

troppo e che non facciamo nulla. Quin<strong>di</strong> devi provare, ogni cosa che fai, a cambiare l’idea<br />

<strong>di</strong> questo, nel tribunale anche quando parli non usare termini troppo <strong>di</strong>fficili, usare termini<br />

semplici e che sono chiari e presenti in modo migliore il tuo caso.<br />

Il mio momento migliore come avvocato in Inghilterra è quando il giu<strong>di</strong>ce dopo che io<br />

ho esaminato un testimone si è congratulato con me, ha detto “complimenti, lo ha fatto in<br />

modo stupendo”. Spero che un giorno avrò la stessa sod<strong>di</strong>sfazione qui in Italia.<br />

Moderatore<br />

Io ringrazio i colleghi, ci hanno aperto, perlomeno a me hanno aperto nuovi orizzonti.<br />

Molte delle cose che hanno detto appartengono alla nostra stessa esperienza, si tratta adesso<br />

<strong>di</strong> razionalizzare, <strong>di</strong> trasformare quello che è in termini più scientifici se è possibile o<br />

comunque più organizzati. Tutti noi abbiamo avuto un maestro. Abbiamo avuto un maestro<br />

che abbiamo seguito con molta attenzione, che ci ha insegnato a fare gli avvocati, ma a farli<br />

veramente. Io ricordo che il mio maestro, il professor Sabatini, dopo qualche giorno mi <strong>di</strong>sse<br />

che tu abbia stu<strong>di</strong>ato mi pare che sia abbastanza probabile da quello che <strong>di</strong>ci, adesso si tratta<br />

<strong>di</strong> fare l’avvocato, che è una cosa totalmente <strong>di</strong>versa. E quin<strong>di</strong> mi consigliò <strong>di</strong> ricominciare<br />

da capo seguendo, ascoltando e facendo il più possibile il <strong>di</strong>fensore <strong>di</strong> ufficio. A quei tempi<br />

si andava in aula e si veniva nominati <strong>di</strong>fensori d’ufficio, oppure anche pubblici ministeri,<br />

erano due funzioni intercambiabili che si assumevano all’improvviso. Mi ha detto tu vai<br />

nelle aule, fai il pubblico ministero o il <strong>di</strong>fensore d’ufficio e ci rive<strong>di</strong>amo qui fra sei mesi,<br />

meglio ancora se fra un anno. Io, come laureato con 110 e lode, l’ho presa come un’offesa,<br />

come una cosa terribile, il fallimento della mia vita, poi invece ho capito che in aula<br />

realizzavo quella esperienza <strong>di</strong> carattere pratico che noi dovremmo, insieme a Paolo,<br />

realizzare attraverso questi corsi che sono qualche cosa <strong>di</strong> altrettanto pratico ma <strong>di</strong>cevo <strong>di</strong><br />

molto più razionale, anche perché trovare oggi un maestro capace <strong>di</strong> insegnare ma che abbia<br />

voglia <strong>di</strong> farlo, <strong>di</strong>venta sempre più <strong>di</strong>fficile. Noi abbiamo al consiglio dell’or<strong>di</strong>ne elenchi <strong>di</strong><br />

giovani che vengono e ci chiedono <strong>di</strong> essere sistemati nello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> qualcuno che abbia<br />

queste capacità. E’ pressoché impossibile perché noi abbiamo superato a Roma il numero<br />

<strong>di</strong> 20 mila iscritti qualche giorno fa. Questo significa che essendosi <strong>di</strong>latato enormemente<br />

il numero <strong>degli</strong> avvocati e ancora più <strong>di</strong>fficile per i nuovi arrivati trovare una sistemazione.<br />

Era un piccolo mondo, a noi sembrava ovviamente che l’albo <strong>degli</strong> avvocati <strong>di</strong> Roma, che<br />

raggiungeva forse i 3-4 mila fosse spropositato, però era in effetti un piccolo mondo nel quale<br />

ciascuno <strong>di</strong> noi finiva con l’avere un maestro. Questo non è più possibile. Come sopperire?<br />

Come <strong>di</strong>ceva giustamente Charlotte e come <strong>di</strong>ceva il collega, mettendo al posto del maestro,<br />

che non c’è o che <strong>di</strong>fficilmente si trova, un consiglio dell’or<strong>di</strong>ne che non si limiti a fare quello<br />

che già è molto importante perché lo facciamo ogni giorno (corsi, conferenze, <strong>di</strong>battiti) ma<br />

che insegni attraverso la simulazione a fare gli avvocati proprio nella pratica, perché fare<br />

l’avvocato significa andare in aula, vestiti a una certa maniera, avere un comportamento<br />

adeguato nei confronti <strong>degli</strong> altri e sapersi comportare non sulla pelle del cliente, il cliente<br />

non può essere una cavia, i primi clienti che vanno dall’avvocato e non sanno che l’avvocato<br />

è alle prime armi, rischiano <strong>di</strong> essere delle cavie predestinate poi soprattutto nel processo<br />

03_attivita del consiglio_2.pmd 282<br />

22/06/2007, 11:18<br />

FORO <strong>ROMA</strong>NO 2/2007

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