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sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA

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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO<br />

sarebbe la presentazione del caso, o un altro esercizio, crossing examination, delle domande<br />

e controdomande, tipicamente dà 6-7 minuti per dare la change <strong>di</strong> svolgere un po’ la sua<br />

performance. Ad un certo punto quando il formatore ha capito o ha in<strong>di</strong>viduato un punto<br />

critico, un punto sul quale vuole in<strong>di</strong>rizzare l’avvocato, allora lo ferma, e a questo punto<br />

segue questa metodologia, che sembra un po’ strana, sembra un po’ artificiale però quando<br />

uno entra in questo giro uno capisce, è una cosa molto positiva, innanzitutto gli dà l’idea<br />

<strong>di</strong> cosa è il punto che vuole in<strong>di</strong>rizzare, si chiama head line, tipicamente <strong>di</strong>ce io vorrei parlarti<br />

<strong>di</strong> un tema, io voglio parlare per esempio sul tema del traffico <strong>di</strong> Roma. E quello ti guarda,<br />

<strong>di</strong>ce “è impazzito questo formatore”, poi fa il play black, questo è importante, il play black<br />

è quando il formatore mostra allo studente quello che ha detto, e questo è importante perché<br />

qualsiasi formatore deve essere <strong>di</strong>sposto a fare una nota, una nota molto precisa, non delle<br />

risposte che vengono fatte dai testimoni ma delle domande stesse fatte dallo studente. Così<br />

puoi fare un play black e così il formatore può <strong>di</strong>re: guarda durante il tuo intervento <strong>di</strong> 5-<br />

6 minuti, tu hai fatto queste domande, gli hai domandato questo, gli hai domandato <strong>di</strong><br />

quell’altro, allora già in quel momento lo studente arriva a capire che queste domande erano<br />

<strong>di</strong> tutte le parti, e così già l’head line si rende conto. A questo punto il formatore spiega il<br />

remedy, il remedy sarebbe come rime<strong>di</strong>are a queste cose. Allora spiega e <strong>di</strong>ce, il remedy<br />

sarebbe <strong>di</strong> avere più chiara l’idea <strong>di</strong> dove parti su questo tema, <strong>di</strong> avere le domande, un esame<br />

per esempio incrociato, crossing examination, che abbia bene l’idea <strong>di</strong> dove è il tema, dove<br />

segue il ragionamento. E poi a questo punto <strong>di</strong>venta un po’ più <strong>di</strong>fficile per il formatore,<br />

perché a questo momento l’idea della metodologia è che il formatore con la sua esperienza<br />

deve <strong>di</strong>mostrare, deve fare una demonstration, allora questo <strong>di</strong>venta qualche volta un po’<br />

imbarazzante per il formatore perché a quel momento si deve rendere conto che lui deve<br />

<strong>di</strong>mostrare come si fa. Per la maggior parte, e non è <strong>di</strong>fficile, quando uno fa una<br />

demonstration, sempre con lo stesso testimone <strong>di</strong>ce, allora così così così .... A questo punto<br />

si rivolge allo studente e <strong>di</strong>ce prova <strong>di</strong> nuovo. E così lo studente prova <strong>di</strong> nuovo. E anche<br />

se sbaglia non importa, anche se sbaglia <strong>di</strong> nuovo, non importa perché? Perché l’idea è che<br />

con quell’head line, con quel tema, con questo intervento positivo lo studente sicuramente<br />

si ricorda su questo tema. Si <strong>di</strong>ce sempre a tutti i formatori che l’importante è che devono<br />

portarsi via un’idea solo, innanzitutto perché un’idea è già tanto portarsi via, ma anche<br />

perché in questa sezione, con 5-6 altri colleghi, ci saranno 5-6 altre idee da portarsi via.<br />

Questa sarebbe la base <strong>di</strong> questa metodologia, è una tecnica, in più c’è questo, se uno vuole,<br />

e noi lo facciamo a Oxford, c’è questa idea che lo studente stesso in questo momento si porta<br />

via la cassetta, perché viene registrato, ognuno ha la sua piccola cassetta, che viene registrato<br />

tutto il suo comportamento durante queste settimane, comportamento forense devo <strong>di</strong>re,<br />

non privato, allora va via in un’altra stanza dove se vuole può vedersi da solo, se non vuole<br />

può avere l’assistenza <strong>di</strong> qualcun altro che gli può spiegare cose personali, come un avvocato,<br />

questioni <strong>di</strong> stile più che altro, che non sono questioni professionali ma sono questioni <strong>di</strong><br />

stile. Questa la metodologia. E’ logico che questa metodologia <strong>di</strong>pende innanzitutto sui<br />

materiali stessi, l’avvocato vi ha spiegato che noi usiamo dei processi finti, però processi<br />

realistici per i giovani, quando facciamo dei corsi più avanzati, perché facciamo dei corsi più<br />

avanzati per avvocati con 7-10 anni <strong>di</strong> esperienza, e lì <strong>di</strong>venta una cosa un po’ più complicata<br />

perché per esempio usiamo esperti, è già un’altra tecnica, si parla <strong>di</strong> un altro livello <strong>di</strong><br />

preparazione quando abbiamo <strong>degli</strong> esperti sia me<strong>di</strong>ci sia esperti commercialisti e così via.<br />

Come vedete questo tipo <strong>di</strong> training <strong>di</strong>pende quasi assolutamente dall’intervento <strong>di</strong> altri<br />

avvocati, avvocati con esperienza, ma avvocati che hanno anche avuto un certo livello <strong>di</strong><br />

formazione sul training. Lo <strong>di</strong>co sempre a tutti quelli a cui parlo in giro per il mondo su<br />

FORO <strong>ROMA</strong>NO 2/2007 277<br />

03_attivita del consiglio_2.pmd 277<br />

22/06/2007, 11:17

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