sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA

BILANCIO
all’O.U.A. per tanti motivi, ma quello che più ha convinto tutti i Colleghi presenti fu una
domanda che il Consiglio fece ai Colleghi: voi sapete che cosa è l’O.U.A.? Nessuno rispose.
Nessuno, salvo pochi, sapevano della realtà dell’O.U.A. all’epoca.
E i Colleghi capirono che davano 250 milioni all’anno ad un’Associazione, quindi di
tasca loro, che in quegli anni aveva portato, come risultati, pochissime pubblicazioni,
nessuno sapeva cosa fosse l’O.U.A., nessuno degli Avvocati sapeva cosa l’O.U.A. facesse
negli anni. Fu votato all’unanimità contro l’O.U.A.. Da allora l’O.U.A., dal 2001, non ha
avuto più il contributo, e sempre poi negli anni è stato votato contro questa ipotesi, e quindi
dal 2001 l’O.U.A. non ha più il contributo, campa con le proprie entrate, quindi con le
contribuzioni volontarie, io reputo che come l’O.U.A. anche tutte le altre Associazioni, o
tutte le altre Associazioni hanno stessa dignità, diritto e parità, quindi l’Avvocatura, in
generale, deve contribuire di tasca propria alla continuazione delle Associazioni oppure
nessuno deve avere nulla dall’Avvocatura romana. Nessun Avvocato deve di tasca propria,
senza neanche saperlo, purtroppo, perchè poi gli Avvocati si disinteressano dei loro
problemi perchè qui ci sono soltanto 50 Avvocati, nessuno sa e nessuno vuole dare una lira
di tasca propria alle Associazioni. Io non vorrei che un domani mi fermino in Tribunale i
Colleghi e mi dicano “perchè avete dato 114 mila euro a un’Associazione che non sappiamo
neanche che cosa faccia e che cosa sia?”. Non lo sanno i Colleghi romani, non sanno che
cosa avete fatto e che cosa fate. Non lo sanno. Non lo sa nessuno. Quindi la mia proposta
è di due ordini, uno politico (e, se vogliamo, di giustizia ed equità) e l’altro economico,
perchè anche il nostro bilancio si troverebbe profondamente “sbilanciato” di 114 mila euro.
Ma, comunque, la mia è una richiesta di votare contro la proposta dell’O.U.A. perchè è una
richiesta innanzitutto non giusta, sproporzionata nei confronti delle altre Associazioni che
campano di iscrizioni e di loro entrate e, quindi, per questo motivo io, lo dico fin da ora e
mi sbilancio dicendolo, voterò sicuramente contro. Grazie.
AVV. CARLO RECCHIA
A me preliminarmente dispiace rispondere in maniera polemica all’intervento del
Collega Cecconi che è stato garbatissimo, però devo dire che dal 2000 ad oggi, da quando
è stato tolto il contributo, noto che l’O.U.A. a Roma si vede una volta l’anno, ed è il giorno
dell’approvazione del bilancio quando viene regolarmente a chiedere la revoca di quest’Ordine
del giorno.
Io credo che la legittimazione, questo desiderio di unitarietà l’O.U.A. se lo debba
conquistare dal basso non dall’alto, dimostri di essere un Organismo rappresentativo, di non
essere una Associazione e poi ne riparliamo. Faccio l’esempio delle Camere Penali che non
credo prendano contributi e molto spesso in maniera anche troppo esuberante rappresentano
più che degnamente tutti i penalisti e non si sognano di venire a chiedere contributi.
Quando l’O.U.A. avrà dimostrato sul campo ne riparleremo, a mio modo di vedere. Oggi
come oggi, essendo comunque un Organismo qua a Roma misconosciuto che si proclama
Unitario ma non dimostra di esserlo, complimenti, ne riparliamo, anch’io mi sbilancio e
voto contro. Grazie.
AVV. GIOVANNI LOMBARDI
Volevo fare un intervento brevissimo, proprio in funzione di queste discordanze tra i
contributi che richiedono alcune Associazioni che poi non hanno una particolare visibilità.
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