sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA
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CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE<br />
requisito, lasciando la selezione dei professionisti migliori alle normali <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong><br />
mercato e la tutela <strong>degli</strong> utenti e dei consumatori alle or<strong>di</strong>narie regole in tema <strong>di</strong><br />
responsabilità contrattuale.<br />
Nell’ottica <strong>di</strong> favorire l’accesso, si dovrebbe prevedere una graduazione nei requisiti che<br />
possono essere richiesti che va dalle ipotesi meno restrittive a quelle più restrittive, da<br />
scegliere in relazione alle specifiche esigenze <strong>di</strong> tutela che si manifestano. Si potrebbe, ad<br />
esempio, pensare all’istituzione <strong>di</strong> corsi scolastici ed universitari che consentano <strong>di</strong> conseguire<br />
<strong>di</strong>rettamente l’abilitazione e la possibilità <strong>di</strong> imporre l’esame <strong>di</strong> Stato, preceduto o non<br />
dal tirocinio, a seconda delle circostanze. Il periodo <strong>di</strong> tirocinio dovrebbe essere proporzionato<br />
alle esigenze <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento pratico delle <strong>di</strong>verse professioni e dovrebbe poter essere<br />
svolto, non solo presso il professionista, ma anche presso strutture, pubbliche e private, che<br />
svolgano la stessa attività e, se possibile,<br />
nell’ambito <strong>degli</strong> stessi corsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />
Sarebbe sempre necessario stabilire una norma volta a garantire esplicitamente che gli<br />
or<strong>di</strong>ni non con<strong>di</strong>zionino i giu<strong>di</strong>zi cui è subor<strong>di</strong>nato l’accesso dei nuovi entranti.<br />
Una delle più gravi restrizioni esistenti nell’attuale <strong>di</strong>sciplina delle professioni è la<br />
limitazione numerica <strong>degli</strong> accessi prevista per alcune professioni (notai e farmacisti titolari).<br />
Sarebbe opportuno prendere in seria considerazione l’eventualità <strong>di</strong> eliminare tali<br />
restrizioni, la cui esistenza, come attualmente <strong>di</strong>sciplinata, non sembra funzionale alla<br />
protezione <strong>di</strong> alcun interesse generale. Nello stesso tempo ci si dovrebbe fare carico <strong>di</strong><br />
risolvere gli eventuali problemi che potrebbero derivare da tale eliminazione in termini <strong>di</strong><br />
non raggiungimento in certe specifiche aree dei livelli ritenuti essenziali con riferimento a<br />
prestazioni concernenti <strong>di</strong>ritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio<br />
nazionale (art.117, comma 2, lett.m, della Costituzione). A tale scopo si può pensare <strong>di</strong><br />
istituire un meccanismo in virtù del quale il Governo nazionale fissa con decreto delegato<br />
il livello del servizio ritenuto essenziale e l’amministrazione competente, che può essere<br />
<strong>di</strong>versa a seconda delle professioni implicate, è chiamata a verificare sul campo se detto<br />
livello è raggiunto a seguito del normale svolgersi delle <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> mercato. Nel caso in<br />
cui si accerti che in particolare zone detti livelli non sono raggiunti, allora è stabilito che siano<br />
in<strong>di</strong>viduati <strong>di</strong> volta in volta i rime<strong>di</strong>, tra cui si contemplano interventi pubblici <strong>di</strong>retti o<br />
l’imposizione <strong>di</strong> oneri <strong>di</strong> servizio pubblico, da selezionare me<strong>di</strong>ante criteri <strong>di</strong> adeguatezza<br />
e proporzionalità.<br />
In ogni caso, per chi svolge funzioni pubbliche come i notai, sarebbe comunque<br />
necessario ed improcrastinabile un intervento volto quanto meno a fare in modo che tutti<br />
i posti già previsti dalla attuale normativa siano coperti. Risulta, infatti, che su 5320 previsti<br />
dalle tabelle attuali siano in servizio soltanto 4650 notai. Un’effettiva annualità dei concorsi,<br />
la cui durata dovrebbe essere ra<strong>di</strong>calmente limitata, aiuterebbe a questo scopo. Sarebbe poi<br />
opportuno che la <strong>di</strong>stribuzione delle se<strong>di</strong> sul territorio potesse seguire le logiche del mercato<br />
libero. Ciò garantirebbe una tendenziale migliore <strong>di</strong>stribuzione dei notai sull’intero<br />
territorio nazionale, <strong>di</strong>versamente da ciò che accade oggi. Nelle zone in cui, nonostante ciò,<br />
si verificasse un’effettiva deficienza del servizio si potrebbe puntualmente intervenire nel<br />
senso sopra proposto.<br />
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22/06/2007, 11:39<br />
FORO <strong>ROMA</strong>NO 2/2007