sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO<br />
DIFESA E SENSO DELLA GIUSTIZIA.<br />
INTRODUZIONE AGLI ACTA<br />
(Relazione in occasione del I° Convegno dell’Associazione Silvia Sandano)<br />
L’intellectus Angelicus è onnisciente, conosce imme<strong>di</strong>atamente la verità, non ha bisogno<br />
<strong>di</strong> allestimenti probatori, né <strong>di</strong> argomentazioni più o meno confutabili. A volte è concesso<br />
parlare in propria <strong>di</strong>fesa, come ai defunti dell’antico Egitto, ma l’elencazione dei peccati non<br />
commessi non è in alcun modo manipolabile, non lascia spazio a furbizia e negazione<br />
dell’evidenza: alla pesatura del cuore presieduta da Anubi segue la vita ultraterrena o<br />
l’annientamento definitivo tra le fauci <strong>di</strong> Ammit la Divoratrice. Difendersi, nel senso<br />
comune del termine, ossia esercitare il <strong>di</strong>ritto a rappresentare un fatto finanche mentendo,<br />
è praticamente impossibile; la <strong>di</strong>fesa si riduce ad un rito apotropaico niente affatto teso a<br />
fornire coor<strong>di</strong>nate del vero soggettivo.<br />
Diverso è per la progenie umana che non possiede medesima veggenza. I processi<br />
nascono dal bisogno <strong>di</strong> approntare rituali finalizzati ad una contesa sostenuta da prove. Il<br />
giu<strong>di</strong>zio umano è una parvenza logica <strong>di</strong> veri<strong>di</strong>cità. Il tropo prevale sul concetto <strong>di</strong> vero. E’<br />
l’arte retorica che gli avvocati inseguono sull’orma <strong>di</strong> Cicerone. I giu<strong>di</strong>ci si concentrano<br />
sull’esegesi della norma, sull’analisi delle prove non narrative, sui <strong>di</strong>cta dei testimoni e sulle<br />
antifrasi dell’avvocato o del pubblico ministero de<strong>di</strong>ti ad arringhe ben costruite, scovando,<br />
così, verità dove non sempre ve ne sono.<br />
Al centro <strong>di</strong> questa giostra <strong>di</strong> ruoli e <strong>di</strong> deco<strong>di</strong>ficazioni si trova l’imputato, come lo<br />
chiama il nostro legislatore, propenso, anche nella scelta terminologica, ad incentrare il focus<br />
del processo più sull’atto imputativo che sul ruolo <strong>di</strong>fensivo; o, meglio, il defendant<br />
anglosassone, ossia colui che è chiamato a <strong>di</strong>fendersi dalla complessa architettura d’accusa.<br />
«Qualcuno doveva aver calunniato Josef K., perché, senza che avesse fatto niente <strong>di</strong> male, una<br />
mattina fu arrestato» scriveva Kafka ne Il Processo, costruendo un incipit narrativo che,<br />
nell’immaginario <strong>di</strong> ogni lettore, ha vergato il senso traumatico dell’incombenza <strong>di</strong> una<br />
giustizia <strong>di</strong>sfunzionale, segreta e potente, che non lascia spazio alcuno alla <strong>di</strong>fesa e che è<br />
segnata con il marchio inquisitorio, informatore <strong>di</strong> gran parte dei sistemi dell’antichità.<br />
Tuttora, a <strong>di</strong>re il vero, nonostante i più recenti rivolgimenti accusatori, l’inquisitio parzialmente<br />
<strong>di</strong>segna le linee <strong>di</strong> rimembranza, come mi piace chiamarle, <strong>di</strong> alcuni sistemi<br />
processuali contemporanei; tra questi il latino-americano. Lo ha esaurientemente testimoniato<br />
la Dott.ssa Loran<strong>di</strong>, pubblico ministero in Brasile, che, nel suo intervento al<br />
Convegno dell’Associazione Silvia Sandano, Profili del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa nei sistemi penali, del 16<br />
giugno 2006, evidenzia <strong>di</strong>scrasie accusatorie come la <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong>fensiva, ancora percepibile<br />
nel sistema brasiliano a seconda della classe economica <strong>di</strong> appartenenza, o l’impalcatura<br />
probatoria prevalentemente fondata sulla confessione.<br />
Tuttavia non <strong>di</strong> meno incrinato è, spesso, il ruolo della <strong>di</strong>fesa nel processo accusatorio,<br />
senz’altro orientato verso un maggiore garantismo, cui la legislazione italiana si è tendenzialmente<br />
uniformata. Nel teatro processuale costì allestito, si contrappongono, <strong>di</strong>nanzi ad un<br />
giu<strong>di</strong>ce terzo, due parti essenziali, accusatore ed accusato, le maschere <strong>di</strong> Jhering. La<br />
risoluzione del caso sub iu<strong>di</strong>ce, che coincide con la cristallizzazione della verità processuale,<br />
è frutto, dunque, <strong>di</strong> una comparazione dei fatti presentati da costoro in un certame che,<br />
tuttavia, in alcuni casi, solo a parole si svolge in parità <strong>di</strong> armi.<br />
E’ un sistema abbastanza paritetico negli Stati Uniti d’America, ove il processo raggiunge<br />
FORO <strong>ROMA</strong>NO 2/2007 255<br />
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22/06/2007, 11:17