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sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA

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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO<br />

“LA DIFFAMAZIONE”<br />

Convegno del 31 gennaio 2007<br />

Il 31 Gennaio u.s., presso l’Aula <strong>Avvocati</strong> del Palazzo <strong>di</strong> Giustizia <strong>di</strong> Piazza Cavour, si<br />

è tenuto il Convegno dal titolo “La Diffamazione”.<br />

L’evento è stato organizzato dalla sottoscritta con il valido ausilio della Commissione <strong>di</strong><br />

Diritto Penale del Consiglio dell’<strong>Or<strong>di</strong>ne</strong> <strong>degli</strong> <strong>Avvocati</strong> <strong>di</strong> Roma e dall’Ufficio dei Referenti<br />

Distrettuali per la formazione decentrata della Magistratura della Corte d’Appello <strong>di</strong> Roma.<br />

Molte le autorevoli personalità del mondo del <strong>di</strong>ritto, della magistratura e del giornalismo<br />

che hanno preso parte all’evento. Il tema prescelto è stato salutato da tutti con grande<br />

interesse proprio perché il reato <strong>di</strong> “<strong>di</strong>ffamazione”, specie se commesso a mezzo stampa, è<br />

oggi una tra le fattispecie delittuose più contese all’interno delle nostre aule giu<strong>di</strong>ziarie e, da<br />

più parti, se ne prospetta una mera depenalizzazione. Se, infatti, da un lato il nostro<br />

or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co tutela a spada tratta il nome, l’onore e la reputazione dell’uomo, sia<br />

in quanto singolo sia all’interno delle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità.<br />

Va ricordato che “l’offesa alla reputazione” costituisce quel nucleo essenziale dell’articolo<br />

595 c.p., che punisce chi cerca <strong>di</strong> scalfire e, in definitiva, scalfisce la stima <strong>di</strong> cui taluno gode<br />

tra i consociati. E’ pur vero però che, dall’altra, garantisce il <strong>di</strong>ritto alla libera manifestazione<br />

del pensiero, che è anche <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> informare e <strong>di</strong> esprimere le proprie opinioni. La libertà<br />

<strong>di</strong> stampa, in particolare, nelle sue espressioni dell’esercizio del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> cronaca, <strong>di</strong> critica<br />

e <strong>di</strong> satira, e la reputazione della persona, restano dunque due <strong>di</strong>ritti costituzionali <strong>di</strong> pari<br />

<strong>di</strong>gnità, che viaggiano appaiati e che quasi necessariamente spesso si scontrano, come mostra<br />

l’enorme contenzioso giu<strong>di</strong>ziario con i Giornalisti negli ultimi anni. A ciò va aggiunto che,<br />

l’esigenza impellente <strong>di</strong> contemperare gli opposti interessi e dettare maggiori e/o <strong>di</strong>verse<br />

regole a garanzia dei <strong>di</strong>ritti dei singoli, nasce <strong>di</strong> riflesso anche dal fatto che, l’epoca in cui<br />

viviamo è sempre più caratterizzata dagli innumerevoli progressi conseguiti in tutti i settori<br />

della c.d. tecnologia dell’informazione, il mondo <strong>di</strong> internet è per tutti un chiaro esempio.<br />

Ciò sta ra<strong>di</strong>calmente mutando i costumi, le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> lavoro della nostra società,<br />

al punto da rendere possibili molti comportamenti prima solamente immaginabili, così<br />

come la circolazione <strong>di</strong> qualsivoglia tipologia <strong>di</strong> dati, <strong>di</strong> immagini e <strong>di</strong> informazioni che<br />

violano palesemente il <strong>di</strong>ritto alla Privacy o alla riservatezza <strong>di</strong> ognuno. Lo ricordava il<br />

Presidente Cassiani nell’in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> saluto ai gra<strong>di</strong>tissimi ospiti del convegno e il Cons.<br />

Dott. Antonio Bevere che successivamente ha preso la parola, Magistrato presso il Tribunale<br />

<strong>di</strong> Roma e autore, tra l’altro, <strong>di</strong> una recente pubblicazione in materia <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffamazione.<br />

Quest’ultimo, in particolare, si è soffermato sulle problematiche sottese all’esercizio del<br />

<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> critica e <strong>di</strong> satira rispetto alla configurabilità della fattispecie delittuosa prevista<br />

dall’art. 595 c.p. Il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> satira viene, infatti, definito dalla letteratura come quel genere<br />

<strong>di</strong> composizione poetica a carattere moralistico o comico, che mette in risalto, con<br />

espressioni che vanno dalla ironia pacata e <strong>di</strong>scorsiva fino allo scherno e all’invettiva<br />

sferzante, costumi o atteggiamenti comuni alla generalità <strong>degli</strong> uomini, o tipici <strong>di</strong> un solo<br />

in<strong>di</strong>viduo. Anche questo <strong>di</strong>ritto, è stato sottolineato, rientra però, come il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> cronaca<br />

e <strong>di</strong> critica, nel novero dei <strong>di</strong>ritti pubblici soggettivi, a loro volta ricompresi nel più ampio<br />

FORO <strong>ROMA</strong>NO 2/2007 247<br />

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22/06/2007, 11:17

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