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sommario - Ordine degli Avvocati di ROMA

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IL FATTO<br />

I due DDL esaminati dal Governo<br />

proposti dal Ministro Mastella<br />

Ha fatto scalpore, e se ne è <strong>di</strong>scusso tantissimo tra i tecnici ed i professionisti del <strong>di</strong>ritto<br />

riguardo la cosiddetta “ricetta Mastella” per l’accellerazione della giustizia.<br />

Cinque anni per chiudere un giu<strong>di</strong>zio civile e tre per quello penale. Calendario del<br />

processo per il primo ed u<strong>di</strong>enza <strong>di</strong> programma per il secondo.<br />

Questi sono in sintesi i requisiti in<strong>di</strong>cati dal Ministro per tentare <strong>di</strong> risolvere il “dramma”<br />

giustizia.<br />

Ci sono tante novità proposte tutte che dovrebbero – apparentemente - dare un senso<br />

al principio costituzionale della ragionevole durata dei processi.<br />

Nel processo civile, le controversie su incidenti stradali non saranno più assoggettate al<br />

rito <strong>di</strong> lavoro; il rito societario (come riformato dal centro-destra) <strong>di</strong>venta un’opzione per<br />

le controversie in materia commerciale. Previsioni <strong>di</strong> termini <strong>di</strong> fase (per condensare in tre<br />

gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio in 5 anni) e <strong>di</strong> un calendario del processo. E altro ancora. Questo in pura<br />

teoria chissà cosa sarà in pratica.<br />

Il pacchetto <strong>di</strong> misure urgenti per l’accelerazione dei processi messo a punto dal Ministro<br />

della Giustizia Clemente Mastella è pronto. I due ddl sono stati all’esame del Consiglio dei<br />

Ministri e sono in attesa delle opportune osservazioni. Tanti, tantissimi i temi e gli argomenti<br />

in <strong>di</strong>scussione: c’è chi <strong>di</strong>ce che il progetto è affascinante e con<strong>di</strong>visibile, c’è chi lo stronca<br />

drasticamente aggettivandolo come inattuabile, atecnico ed impossibile da realizzare. Da<br />

parte del Ministro si è spiegato che l’intervento sul processo civile non vuole essere<br />

“l’ennesima riforma del processo civile” ma si vorrebbe introdurre alcune importanti<br />

mo<strong>di</strong>fiche al co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rito. Fra le principali, l’aumento della competenza per valore <strong>di</strong><br />

giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> pace (a 10 mila euro per le cause su beni mobile e 50 mila per le cause da<br />

circolazione stradale) e nuove regole in materia <strong>di</strong> competenza. Alle parti del processo si<br />

chiede <strong>di</strong> non indulgere in inutili <strong>di</strong>lazioni e <strong>di</strong> rispettare il principio <strong>di</strong> leale collaborazione:<br />

dunque le parti dovranno chiarire le circostanze <strong>di</strong> fatto rilevanti ai fini della decisione pena<br />

l’accertamento della responsabilità processuale aggravata. L’inattività delle parti, come la<br />

mancata comparizione alla prima u<strong>di</strong>enza, genererà la cancellazione della causa dal ruolo.<br />

Il giu<strong>di</strong>ce avrà maggiori poteri <strong>di</strong> conciliazione perché dovrà proporre alle parti una<br />

soluzione in concreto e sarà penalizzata la parte che non avrà accettato la proposta.<br />

Appare mutuato dal sistema francese l’arrivo del calendario del processo per predeterminare<br />

le cadenze temporali delle u<strong>di</strong>enze. Le parti vi si devono attenere a meno che non<br />

accampino gravi e giustificati motivi. Così come il giu<strong>di</strong>ce che non riesca a rispettarlo dovrà<br />

darne conto al capo dell’ufficio.<br />

Saranno semplificate le consulenze tecniche <strong>di</strong> ufficio ed ammessa la prova testimoniale<br />

delegata (per iscritto). Il ricorso d’appello dovrà contenere l’in<strong>di</strong>cazione specifica dei motivi<br />

FORO <strong>ROMA</strong>NO 2/2007 207

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