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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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P. Laudadio et al.<br />

ricostruzione immediata; particolarmente adatta allo scopo è la tecnica<br />

“under-lay” con impiego di pericondrio tragale.<br />

- Il granuloma postoperatorio è una rara complicanza precoce (0,07-0,1%) 37 ,<br />

costituita essenzialmente da una reazione da corpo estraneo a livello della<br />

finestra ovale; è favorito dalla deposizione di microframmenti di cotone o<br />

teleria o anche solo dall’impiego di gelfoam o grasso per sigillare il foro platinare.<br />

Il quadro clinico è costituito da sensazione di pienezza auricolare, da<br />

un peggioramento uditivo ed eventualmente anche da disturbi statocinetici<br />

che compaiono solitamente a 10-15 giorni di distanza dall’intervento; l’otoscopia<br />

può evidenziare una massa rossastra retrotimpanica; alla TC il granuloma<br />

si presenta come una massa della densità dei tessuti molli di dimensioni<br />

variabili in corrispondenza della finestra ovale. In questi casi l’intervento<br />

di revisione è necessario e da eseguire precocemente; esso consiste nella delicata<br />

rimozione del tessuto infiammatorio e nella sostituzione della protesi. Il<br />

reintervento consente di stabilizzare o migliorare il risultato funzionale, ma è<br />

gravato da una consistente incidenza di coclearizzazione (circa 1/3 dei casi) 37 .<br />

Comunque, a riprova della sua rarità, non abbiamo mai avuto tale complicanza<br />

nella nostra esperienza.<br />

2) Insuccesso tardivo<br />

La ricomparsa, improvvisa o progressiva, di ipoacusia di trasmissione dopo<br />

un periodo variabile di successo funzionale (“ipoacusia trasmissiva ricorrente”),<br />

insieme con la persistenza di ipoacusia trasmissiva residua fin dal postoperatorio,<br />

è la causa più frequente di reintervento.<br />

L’incidenza di procedure di revisione per ipoacusia trasmissiva ricorrente è<br />

stimata intorno al 10-20% 34 .<br />

La presenza di sintomatologia vertiginosa e il sospetto di una fistola perilinfatica<br />

a insorgenza tardiva rappresentano altre indicazioni a un reintervento.<br />

Disturbi dell’equilibrio e/o vere e proprie vertigini in assenza di fistola perilinfatica<br />

sono perlopiù associati a una protesi troppo lunga e risolvibili generalmente<br />

con la sua rimozione o sostituzione. In letteratura il riscontro di fistola perilinfatica<br />

in sede di revisione oscilla tra lo 0 e il 12%. Negli interventi di stapedectomia<br />

la formazione di una fistola è determinata dalla retrazione del lembo di chiusura<br />

della finestra ovale, soprattutto se di dimensioni inadeguate o non correttamente<br />

posizionato; la retrazione inoltre favorisce la dislocazione della protesi ai bordi<br />

della finestra ovale con lacerazione del lembo da decubito (fig. 1).<br />

Tessuto cicatriziale può ancora comportare una medializzazione del complesso<br />

incudine-protesi con affondamento del pistone nella finestra ovale (fig. 2).<br />

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