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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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G. Latini et al.<br />

182<br />

che di resistenza simili all’acciaio; è al contempo un materiale malleabile<br />

con buone capacità di trasmissione sonora 10,20,29,47 avendo una massa<br />

e un peso sovrapponibile a quello degli ossicini naturali (3,1 mg: Ho<br />

2003 20 ). Zenner 62 nel 2001 evidenzia risultati funzionali significativamente<br />

migliori utilizzando protesi in titanio rispetto a protesi in oro o<br />

ceramica. Il problema principale è dato dal costo.<br />

Le protesi in materiale metallico non possono essere messe a contatto con<br />

la MT per il rischio di estrusione. E’ sempre necessario una integrazione<br />

con interposizione di materiale biologico (cartilagine o liodura) 20 . Le protesi<br />

in titanio inoltre hanno il vantaggio di possedere una testa aperta che<br />

permette la visione del punto di ancoraggio alla sovrastruttura della staffa<br />

o alla platina facilitando quindi la tecnica di posizionamento da parte del<br />

chirurgo 34,62 .<br />

b. POLIMERI PLASTICI: materiali bioinerti la cui porosità favorisce lo sviluppo<br />

interno di vasi ed elementi connettivali che permettono l’integrazione<br />

bio-meccanica con l’ambiente ospite. Sono materiali duttili e malleabili<br />

ma relativamente poco resistenti.<br />

i. Proplast (Teflon). Utilizzato negli anni 60’ ma successivamente abbandonato<br />

per l’elevata percentuale di estrusione.<br />

ii. Plastipore e Polycel (derivati ad alta densità del polietilene). Introdotte<br />

da Shea 48 a metà degli anni 70’. Le protesi in tale materiale quando<br />

direttamente a contatto con la MT dimostravano una elevata percentuale<br />

di estrusione (Smyth 1983 52 : 12% a 5 anni; Portmann 1983 61 : 30%<br />

in 2 anni; Sanna 1984 45 : 18,4%; Murakami 1995 25 : 23%). Anche in questo<br />

caso per minimizzare e ritardare la possibilità di estrusione alcuni<br />

autori 22,45,49 hanno utilizzato l’interposizione tra la MT e il dispositivo<br />

protesico di liodura o cartilagine (Sanna 1984 45 : diminuzione della percentuale<br />

di estrusione al 4,4%). Sebbene i risultati funzionali erano<br />

buoni 6 , diversi autori 8,46 hanno evidenziato un progressivo deficit funzionale<br />

a lungo termine per fenomeni di biodegradabilità.<br />

c. CERAMICHE: strutture minerali, amorfe o cristalline, a base di silicio<br />

(silicati) o di alluminio (alluminati). Resistenti ma poco malleabili e difficilmente<br />

modellabili in sala operatoria.<br />

i. CERAMICHE BIOINERTI. Questi materiali non danno luogo ad una<br />

reazione connettivale e dopo l’intervento si ricoprono esclusivamente<br />

di mucosa.<br />

• Ossido di Allumio – Allumina: introdotta da Jahnke e Plester 24 nel<br />

1979. Tale materiale garantiva risultati sostanzialmente sovrapponibili<br />

a quelli ottenuti con i polimeri (Successo: 64%; estrusione:<br />

7% 24,61 ) ma la sua diffusione è stata sempre limitata. Anche in questo<br />

caso è raccomandato l’utilizzo di materiale biologico da interporre<br />

tra la protesi e la MT per limitare il rischio di estrusione.<br />

L’Allumina è inoltre costituente di altri materiali come le porcellane<br />

e i biovetri 61 .

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