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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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La chirurgia del nervo facciale intratemporale<br />

In presenza di una sintomatologia non significativa e di una patologia benigna<br />

a lento decorso è opportuno rendere consapevole il paziente, mediante un<br />

corretto e completo consenso informato, del rapporto costo/benefici di un eventuale<br />

trattamento chirurgico che esporrebbe comunque al rischio di un deficit facciale<br />

di grado severo e di una ipoacusia anche grave.<br />

Requisiti indispensabili per chi affronta questo tipo di chirurgia sono la capacità<br />

di approcciare il nervo in tutto il suo decorso dall’angolo ponto-cerebellare<br />

alla parotide e la disponibilità di eseguire un monitoraggio intraoperatorio del n.<br />

facciale.<br />

Sulla base delle considerazioni precedenti una corretta indicazione terapeutica<br />

deve prevedere la valutazione di tutte le opzioni disponibili, anche non chirurgiche,<br />

costituite da:<br />

- osservazione con follow up radiologico (“wait and scan”), in particolare nei<br />

pazienti con normale funzione facciale e uditiva, di età avanzata e in assenza<br />

di rischio di complicanze incombenti dovute alla crescita tumorale;<br />

- decompressione del canale osseo del VII nc 3 : può essere indicata nei pazienti<br />

con lieve deficit facciale che non accettano un intervento radicale, con l’obiettivo<br />

di procrastinare l’intervento a una fase di maggiore compromissione<br />

funzionale;<br />

- escissione parziale: eventualmente proponibile nel caso di pazienti anziani,<br />

con funzione facciale ben conservata e neoplasia voluminosa a sede critica<br />

per complicanze (ad es. con estensione verso la FCM) 9 ;<br />

- escissione completa del tumore con preservazione della continuità nervosa<br />

(“shaving resection”) come può accadere nel caso di neoplasie di piccole<br />

dimensioni e in presenza di condizioni anatomiche favorevoli circa il piano di<br />

clivaggio tumore-nervo; la procedura si può associare al posizionamento di<br />

un innesto nervoso “ad intarsio” a riparare il difetto parziale del nervo;<br />

- escissione completa del tumore con sacrificio del nervo e ricostituzione della<br />

sua continuità con interposizione di graft nei casi di paralisi di grado severo<br />

e di impossibilità di preservazione nervosa;<br />

- radiochirurgia: proponibile nei pazienti che vogliono evitare il rischio chirurgico<br />

con lo scopo di controllare la crescita tumorale, può comportare il<br />

rischio di lesioni collaterali alle strutture adiacenti e di degenerazione maligna<br />

della neoplasia 49 ; allo stato attuale rimane un trattamento di incerta efficacia<br />

nei neurinomi del nervo facciale, nonostante siano stati riportati da alcuni<br />

Autori dati preliminari a favore di un buon controllo della crescita tumorale<br />

33 .<br />

Trattamento chirurgico.<br />

I fattori che determinano la scelta della via di approccio chirurgica sono la<br />

sede e l’estensione della lesione lungo il decorso nervoso, il coinvolgimento di<br />

importanti strutture anatomiche adiacenti e la condizione uditiva bilaterale.<br />

Gli approcci chirurgici disponibili, con lievi differenze, sono sovrapponibili a<br />

quelli precedentemente illustrati per la decompressione del VII nc nelle paralisi<br />

293

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