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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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Il monitoraggio del nervo facciale nella chirurgia dell’orecchio medio<br />

La prima, definita attività burst fasica non ripetitiva, si caratterizza per scariche<br />

di PUM brevi e relativamente sincrone che corrispondono ad una singola scarica<br />

di più assoni del VII nc (Figura 3). Questa attività risulta associata prevalentemente<br />

con stimoli meccanici diretti sul nervo, rapide compressioni, applicazione<br />

di tamponcini imbevuti di Ringer lattato o di soluzioni a bassa temperatura ed<br />

è temporalmente correlata con gli eventi causali 34 . Essa consente al chirurgo di<br />

localizzare il decorso del nervo facciale e la possibilità di evocare questo tipo di<br />

risposta durante le manovre chirurgiche, in particolare nelle fasi finali di un intervento,<br />

è espressione della vitalità funzionale del nervo. Il secondo pattern, l’attività<br />

train tonica, consiste in scariche prolungate asincrone di gruppi di unità<br />

motorie che presentano durata prolungata per molti secondi o anche vari minuti<br />

(Figura 3). Questa risposta risulta più comunemente associata a trazione del<br />

nervo, stiramento, distorsione della struttura nervosa con verosimile ischemia.<br />

Sulla base della frequenza di scarica dei PUM si possono distinguere train ad alta<br />

frequenza (50-100 Hz), chiamati bomber potentials, e a bassa frequenza (1-50<br />

Hz) con caratteristiche sonore simili allo scoppiettio dei popcorn 34 . L’attività<br />

ripetitiva si verifica in seguito ad una depolarizzazione relativamente prolungata<br />

del nervo e persiste fino a quando non si ripristina la normale ripolarizzazzione<br />

o non si esaurisce la risposta per affaticamento. Ciò accade prevalentemente per<br />

trazione del nervo ma anche per riscaldamento da uso del laser o per compressioni<br />

prolungate. Questa attività a volte non ha correlazione temporale immediata<br />

con l’evento causale, che può rimanere misconosciuto, ma la sua insorgenza<br />

impone una sospensione delle manovre chirurgiche. Se tuttavia l’attività ripetitiva<br />

persiste dopo sospensione dei procedimenti chirurgici, è probabile che si sia<br />

verificata una lesione severa anche irreversibile del nervo. Nella nostra esperienza,<br />

in accordo con vari Autori 7, 8, 13, 14, 27, 34, 39, 46, 47 , è stato evidenziato il significato<br />

dell’attività train quale espressione di danno nervoso. In tale contesto, anche l’attività<br />

burst decrescente durante l’intervento con pattern EMG silente o con scarse<br />

risposte, nonostante le manipolazioni chirurgiche, può essere significativa di<br />

una sofferenza nervosa o di una sopravvenuta lesione. Risposte train ripetute e<br />

prolungate, in particolare ad alta frequenza tipo “bomber” o casuali non correlate<br />

alle manovre operatorie, sono espressione di lesione nervosa da ischemia o da<br />

trauma per deformazione meccanica prolungata e preludono ad una funzione facciale<br />

postoperatoria scadente.<br />

L’importanza dell’allarme sonoro e del sistema audio nell’identificare il<br />

livello di attività EMG dei muscoli non potrà essere mai sottolineato abbastanza.<br />

Questi segnali sonori vengono ascoltati in modo continuo dal neurofisiologo e<br />

dal chirurgo e consentono un feed-back ancora più rapido dell’analisi delle risposte<br />

elettromiografiche. Il silenzio EMG corrisponde alla registrazione di base in<br />

condizioni di nervo integro senza attivazione irritativa, ma può anche verificarsi<br />

dopo una sezione netta e misconosciuta del nervo. L’attività di irritazione nervosa<br />

si caratterizza per l’insorgenza di un suono debole come un tremito, tipo<br />

scarica intermittente, che corrisponde al progressivo reclutamento di PUM ed è<br />

in relazione con manovre chirurgiche in vicinanza del nervo. L’attività di lesio-<br />

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