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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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L’ossiculoplastica<br />

o Nei casi in cui il dispositivo protesico sia in contatto diretto con la MT<br />

l’interposizione di cartilagine o liodura può diminuire la pressione esercitata<br />

dalla testa della protesi e limitare quindi il rischio di estrusione 20,25,30 .<br />

Morris 33 nel 2004 ha dimostrato che uno strato di circa 0,5 mm di cartilagine,<br />

non modificando le proprietà vibratorie e di rigidità del sistema MTdispositivo<br />

protesico, non altera l’esito funzionale dell’intervento.<br />

• POSIZIONAMENTO DELLA PROTESI<br />

o L’orientamento ideale della protesi è lungo la linea passante tra capitello<br />

della staffa e piatto stapediale.<br />

• Assenza del manico del martello con protesi appoggiata alla MT: è<br />

consigliabile una posizione perpendicolare alla MT. Per ottenere ciò<br />

poiché l’asse della MT non è parallelo all’asse della FO è consigliabile<br />

l’utilizzo di protesi con testa basculante o inclinata (Tilt-<br />

TORP o Tilt-PORP).<br />

• Presenza del manico del martello: evitare una eccessiva distanza tra<br />

martello e porzione distale della protesi per evitare il basculamento<br />

della protesi stessa. Per limitare il basculamento e favorire quindi un<br />

migliore posizionamento e funzionamento della protesi è consigliabile<br />

sezionare il tendine del muscolo tensore del martello. In alcuni<br />

casi l’orientamento tra il manico del martello e la staffa può non<br />

essere perpendicolare al piatto stapediale, in tal caso o si utilizzano<br />

delle protesi inclinate o per ottimizzare il risultato si possono utilizzare<br />

delle tecniche di riposizionamento malleolare che permettono<br />

l’adeguato orientamento della protesi.<br />

• Per ottenere un posizionamento ottimale e una adeguata lunghezza,<br />

le protesi sono modellate dall’operatore direttamente al tavolo operatorio<br />

quando il chirurgo prende coscienza della reale situazione<br />

anatomica dell’orecchio. E’ ubiquitariamente riconosciuto che in<br />

questa fase l’elemento più importante è dato dalla capacità e dall’esperienza<br />

del chirurgo.<br />

o Per rendere più stabile il posizionamento si possono utilizzare degli accorgimenti<br />

come:<br />

• Colla di fibrina tra dispositivo protesico e punto di ancoraggio alla<br />

sovrastruttura della staffa.<br />

• In caso di protesi che appoggi direttamente sulla platina si possono<br />

utilizzare:<br />

a. Frammenti di tessuto connettivo sulla platina (vena o pericondrio).<br />

Tale provvedimento espone tuttavia al rischio di sviluppo<br />

di aderenze.<br />

b. Frammenti di Gelfoam a riempire la nicchia ovale. Secondo<br />

alcuni autori 4 la formazione di tessuto fibroso a seguito del riassorbimento<br />

del Gelfoam potrebbe causare il dislocamento della<br />

protesi.<br />

c. Utilizzo di una banderella di silastic 54<br />

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