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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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M. Grimaldi et al.<br />

Caratteristiche cliniche.<br />

Dal punto di vista sintomatologico i quadri clinici riscontrabili sono dipendenti<br />

dalla resistenza delle fibre nervose facciali alla compressione o infiltrazione<br />

tumorale, dalla sede ed estensione della lesione e dal tipo di istologia tumorale,<br />

in quanto a volte piccoli tumori, come gli emangiomi, possono provocare<br />

deficit facciali precoci.<br />

Deficit della funzione facciale.<br />

Il quadro clinico più tipico è rappresentato da un deficit facciale progressivo<br />

che si sviluppa dell’arco di un mese circa e che persiste oltre i 3-6 mesi dall’esordio.<br />

Questa caratteristica dovrebbe indurre il sospetto di una forma neoplastica<br />

e richiedere l’approfondimento diagnostico con esami radiologici mirati (TC<br />

osso temporale con m.d.c., RMN con gadolinio). Tuttavia, anche in caso di una<br />

iniziale negatività radiologica, in presenza della persistenza o del peggioramento<br />

di un marcato deficit facciale è opportuno un accurato follow up radiologico<br />

ed elettrodiagnostico.<br />

Altri sintomi di esordio sono rappresentati dalla paralisi monolaterale ricorrente,<br />

che può essere erroneamente inquadrata come una paralisi di Bell ricorrente,<br />

e da contratture saltuarie o ricorrenti della muscolatura facciale. In particolare<br />

sono suggestive per una forma neoplastica i quadri di iniziale emispasmo<br />

che evolvono verso la paralisi. Ciononostante in un terzo circa dei casi questi<br />

tumori possono esordire con una paralisi facciale acuta e completa che può<br />

mimare la paralisi di Bell 37 .<br />

Sintomi otovestibolari.<br />

L’eventuale presenza di questi sintomi è dipendente dalla compressione o erosione<br />

delle strutture ossee coclevestibolari.<br />

La sintomatologia caratteristica è l’ipoacusia, più tipicamente percettiva quando<br />

la lesione interessa il tratto labirintico o il ganglio genicolato, e trasmissiva in caso<br />

di interessamento del II e III tratto, per coinvolgimento della catena ossiculare.<br />

L’associazione di una perdita uditiva con un deficit facciale è suggestiva per<br />

una neoplasia primitiva del nervo. La sintomatologia vertiginosa, per lo più sotto<br />

forma di disequilibrio, è poco frequente; viceversa più frequente è la presenza di<br />

acufeni.<br />

Problematiche diagnostiche.<br />

Nella fase della valutazione clinica va ricordata l’otoscopia, che in alcuni casi<br />

può evidenziare quadro obiettivo sospetto.<br />

Oltre agli esami otovestibolari la diagnosi si basa soprattutto sulle indagini<br />

radiologiche e secondariamente sull’elettrodiagnosi. Nell’ambito dei test elettrodiagnostici<br />

la EMG facciale, eventualmente ripetuta, può evidenziare la presenza<br />

simultanea di fenomeni di denervazione e reinnervazione, compatibile con<br />

una neuropatia da compressione 50 . In presenza di sintomi sfumati o di una funzione<br />

facciale apprentenente normale, l’ENoG, mediante l’esplorazione dell’ec-<br />

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