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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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La endoscopia nella chirurgia dell’orecchio medio<br />

Secondo l’esperienza della Collins 4 e di Onal 5 le possibili varianti della regione<br />

epitimpanica anteriore sono 2 e corrispondono alla tipo C e alla tipo B di<br />

Yamasoba. Delle 2 la prima è la più frequentemente riscontrata (circa 2/3 dei<br />

casi).<br />

Come dimostrano gli studi di Wong e <strong>Ch</strong>en 6 il cog e il processo cocleariforme<br />

costituiscono, oltre che il piano posteriore dell’epitimpano anteriore, un<br />

importante repere chirurgico per l’individuazione del nervo facciale. Il processo<br />

cocleariforme infatti giace infero-medialmente rispetto la fossa genicolata e il<br />

tratto timpanico del nervo facciale i quali sono separati da essa da un sottile strato<br />

osseo di circa 1 mm. Il cog si estende dal tegmen fino a localizzare il tratto<br />

timpanico del nervo facciale che giace medialmente ad esso; questa cresta ossea<br />

è comunque un repere volubile in quanto spesso erosa dai processi flogistici e<br />

dalla patologia colesteatomatosa.<br />

L’ipotimpano e protimpano<br />

L’ipotimpano rappresenta quella porzione della cavità timpanica (cassa) che<br />

si estende al di sotto del solco timpanico. Questo spazio comunica superiormente<br />

con il mesotimpano e antero-superiormente con il protimpano.<br />

La profondità dell’ipotimpano varia considerevolmente a seconda della pneumatizzazione<br />

dell’osso timpanico che determina la presenza di recessi ossei più<br />

o meno sviluppati; dallo studio di Savic 7 condotto su 50 ossa temporali la profondità<br />

dell’ipotimpano è in media di 1 mm ma può variare sino a un massimo<br />

di 5 mm; dallo stesso lavoro il diametro medio latero-mediale misura 3 mm<br />

(range 0.5-5 mm).<br />

La parete laterale dell’ipotimpano è formata dalla porzione timpanica dell’osso<br />

temporale che si estende al di sotto del solco timpanico. L’altezza di questa<br />

parete misura mediamente 1,5 mm (0.5-3.0 mm) e risulta nell’85% di struttura<br />

ossea compatta e nel 15% finemente pneumatizzata.<br />

Di estrema variabilità è la parete mediale del ipotimpano in quanto nel 25 %<br />

dei casi è composta solo dalla porzione inferiore del promontorio, nel 10% dei<br />

casi corrisponde alla giunzione tra promontorio e osso petroso; nel 65% dei casi<br />

è rappresentata dalla porzione di osso petroso che si estende sotto il promontorio.<br />

Nel 16 % dei casi tale parete si presenta particolarmente pneumatizzata<br />

Il pavimento dell’ipotimpano separa la cassa timpanica dal sottostante bulbo<br />

della vena giugulare interna. In un 25% di casi il bulbo della giugulare protrude<br />

all’interno della cavità timpanica improntandone la parete inferiore riducendo<br />

così parzialmente o del tutto la cavità ipotimpanica.<br />

L’ipotimpano presenta una parete ossea anteriore che lo separa dalla carotide<br />

interna tratto verticale; questa parete comunica superiormente con l’ostio tubarico<br />

e il protimpano e può presentarsi compatta (35% dei casi secondo Savic) ma<br />

solitamente pneumatizzata (nel 62% dei casi secondo Savic) sino allo sviluppo<br />

di un recesso anteriore di profondità variabile (fino a 2 mm) (Figura 4a; 4b).<br />

Il protimpano è uno spazio di forma variabile che è situato anteriormente<br />

rispetto ad un piano frontale immaginario passante a livello del margine anterio-<br />

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