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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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L’ossiculoplastica<br />

• Vetro-cemento ionomero.<br />

ii. CERAMICHE BIOATTIVE<br />

• BIOCERAMICHE: Progressivamente integrate nell’organismo e<br />

sostituite da tessuto osseo-connettivale<br />

a. Idrossiapatite - HA: materiale ceramico a base di fosfato di calcio<br />

simile al costituente minerale delle ossa e pertanto altamente utilizzato<br />

in campo ortopedico. Le protesi ossiculari, introdotte da<br />

Grote 19 all’inizio degli anni 80’, sono costituite da HA ad alta densità<br />

(diametro dei pori < 30 μm) che favorisce la crescita di tessuto<br />

fibroso e non osseo. I risultati funzionali ottenuti con tale<br />

tipo di protesi sono simili a quelli con protesi in polimero 18,56 , il<br />

vantaggio dell’HA è che può essere messa a diretto contatto con<br />

la MT (con percentuale di estrusione del 4% a 15 anni:<br />

Goldemberg 2000 15 ). Secondo uno studio di Goldemberg del<br />

2001 17 , l’HA è dagli anni 90’ il materiale più utilizzato in campo<br />

otochirurgico (82% operatori) seguito dall’incudine rimodellata<br />

autologa (72%), dalla cartilagine autologa (62%) e dal Plastipore<br />

(59%).<br />

b. Triosite<br />

• BIOVETRI: solidi cristallini simili al vetro che si caratterizzano per<br />

uno scambio ionico continuo con il tessuto circostante che viene<br />

pertanto stimolato; a contatto con l’osso viene favorita una reazione<br />

osteogenica, a contatto con un tessuto molle una reazione fibrosa<br />

con conseguente adesività.<br />

a. Ceravital: introdotto da Reck 42 nel 1983. Questo materiale ha<br />

dimostrato una buona tollerabilità 3 con percentuale di estrusione<br />

inferiore al 10%, ma è stata segnalata una tendenza al riassorbimento<br />

già dopo 3 anni 28,60 . Attualmente abbandonato.<br />

b. Bioglass: meno duro del Ceravital.<br />

d. PROTESI IN MATERIALE COMPOSITO: sviluppate più recentemente e<br />

ottenute dall’unione di materiali diversi con la finalità di sfruttarne le<br />

caratteristiche positive limitandone gli svantaggi.<br />

i. Idrossiapatite - silicone (Flex/HA): rispetto alla protesi in ceramica che<br />

deve essere modellata con fresa diamantata e sotto irrigazione le protesi<br />

costituite da tale materiale possono essere tagliate con il bisturi.<br />

ii. Idrossiapatite – Polycel<br />

iii. Idrossiapatite – Plastipore 7,16<br />

iv. Titanio – Ceravital: in cui la protesi in titanio viene resa più stabile sfuttando<br />

la bioreattività del Ceravital.<br />

v. Allumina – biovetro: messa a punto dalla FinCeramica-Faenza su<br />

nostra proposta, questa protesi composita è caratterizzata da una struttura<br />

in allumina (bioinerte) integrata alle estremità con un film in biovetro<br />

(bioattivo) che migliora l’adesività alla MT e alla platina (vedi<br />

Figura1 - 2).<br />

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