xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.
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Fistole liquorali dell’osso temporale<br />
contenga un meningoencefalocele. In questo caso è indicato un approccio transmastoideo<br />
per identificare e valutare il difetto del tegmen. Non è corretto tentare<br />
di ridurre dal basso l’ernia cerebrale, che, dal momento che non contiene materiale<br />
cerebrale funzionante, può essere asportata. A questo punto il difetto osseo<br />
e meningeo devono essere trattati per via della fossa media, che consente una<br />
buona visione dell’area interessata. Per il trattamento di questi ampi difetti viene<br />
generalmente utilizzata una chiusura con liodura e fascia temporale. Solo per le<br />
comunicazioni più ampie è utile applicare un frammento di osso per evitare l’erniazione<br />
delle meningi, in quanto lo strato osseo garantisce un’adeguata resistenza<br />
alla pressione liquorale. I margini ossei della breccia sostengono il lembo<br />
così confezionato, e la colla di fibrina viene utilizzata per sigillare la breccia in<br />
modo ottimale.<br />
Anche durante l’intervento di riparazione può essere utile l’applicazione di un<br />
drenaggio lombare per ridurre gli effetti della pressione del liquor che possono<br />
impedire le manovre di chiusura. Il drenaggio deve comunque essere clampato<br />
finché non è stata identificata con sicurezza la fistola.<br />
Dopo l’intervento è corretto che il paziente sia assistito presso un servizio di<br />
terapia intensiva per un corretto monitoraggio delle funzioni vitali almeno nelle<br />
prime 24 ore. È anche importante una corretta gestione del drenaggio lombare,<br />
in quanto una fuoriuscita eccessiva di liquor può determinare forte cefalea del<br />
paziente. Di solito è bene tollerato un flusso di 10 ml all’ora. Non è corretto invece<br />
mantenere il recipiente di raccolta appena al di sotto del livello della fistola<br />
trattata per favorire l’eliminazione del liquor secondo il suo ritmo di produzione,<br />
in quanto questo procedimento può determinare pneumoencefalo.<br />
Generalmente il drenaggio viene mantenuto per 2-3 giorni e, se non si evidenzia<br />
nuovamente fuoriuscita di liquor dalla zona della fistola, viene clampato<br />
per 24 ore e poi asportato.<br />
CASISTICA<br />
Presso la nostra Unità Operativa sono stati trattati con successo 13 casi di<br />
fistole liquorali dell’osso temporale.<br />
In 6 casi la fistola era di natura iatrogena, verificatasi in seguito ad intervento<br />
per exeresi di neurinoma dell’8° nervo cranico per via retrosigmoidea. Questa<br />
complicanza ha riguardato una piccola percentuale dei pazienti sottoposti ad<br />
asportazione di neurinoma nel nostro centro (attorno all’1,5%), ma può comunque<br />
essere considerata la complicanza più frequente. In tutti i casi la fistola è<br />
stata provocata dalla fresatura della parete postero-superiore del canale uditivo<br />
interno per permettere un completo controllo diretto del fondo del condotto, al<br />
fine di asportare completamente la porzione più mediale del neurinoma e di evitare<br />
recidive. La fresatura in questi casi aveva messo in comunicazione le cellule<br />
aeree dell’apice della rocca con gli spazi liquorali. Attualmente allo scopo di<br />
prevenire questa complicanza il canale uditivo interno viene esplorato per mezzo<br />
di ottiche rigide angolate, riducendo la necessità di fresare ampiamente questa<br />
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