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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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L. Presutti et al.<br />

Autori come Tarabichi 19-20 preferiscono un approccio esclusivamente endoscopico<br />

nel caso di patologia colesteatomatosa limitata all’attico.<br />

L’approccio chirurgico al colesteatoma atticale per via transmastoidea nasce<br />

dall’esperienza del chirurgo all’utilizzo del microscopio il quale non permette una<br />

buona visione della cavità atticale per via trans-canalare, e quindi espone a rischio<br />

di rimozione incompleta della patologia. Attualmente la metodica endoscopica<br />

permette l’asportazione di colesteatoma anche per via transcanalare, infatti<br />

Tarabichi 20 propone un approccio chirurgico per via transcanalare sotto guida<br />

endoscopica per i colesteatomi limitati all’attico con o senza interessamento della<br />

catena ossiculare. L’intervento consiste nella creazione di un lembo timpanomeatale<br />

con successiva ampia atticotomia eseguita per via transcanalare mediante<br />

curette o microtrapano, seguita dalla rimozione del colesteatoma sotto guida<br />

endoscopica e dalla esplorazione dell’epitimpano anteriore e posteriore grazie a<br />

ottiche 4-mm con angolazione 30° e 70°, a intervento ultimato il difetto atticale<br />

così creato viene poi ricostruito mediante graft di cartilagine tragale. Questa tecnica<br />

chirurgica viene utilizzata da alcuni anni anche presso la nostra clinica con<br />

buoni risultati. Nella nostra esperienza, in accordo con Tarabichi, l’approccio per<br />

via transcanalare prevede una ampia atticotomia, con abbattimento del muro della<br />

loggetta; questo permette un ampia esposizione dell’epitimpano anteriore che<br />

viene dominato perfettamente mediante l’utilizzo di ottica 30°, 4-mm; il tempo<br />

ricostruttivo viene eseguito mediante frammento di corticale mastoidea.<br />

Da tre anni di esperienza di chirurgia otologica con l’utilizzo di ottiche rigide<br />

angolate abbiamo valutato la efficienza della endoscopia nella rimozione del<br />

colesteatoma rispetto alla tecnica tradizionale.<br />

MATERIALI E METODI<br />

Presso il Policlinico di Modena nella clinica di otorinolaringoiatria dal 2004 un<br />

totale di 32 pazienti sono stati sottoposti a intervento chirurgico combinato (tradizionale<br />

e endoscopico). Venivano inclusi nello studio tutti i pazienti portatori di<br />

colesteatoma acquisito. L’intervento veniva eseguito per via tradizionale e alla fine<br />

della procedura otochirurgica veniva esplorata la cavità timpanica mediante ottica<br />

rigida a diverse angolature (0°;30°;70°) di diametro di 2.7-mm e 4-mm (Karl<br />

Storz); ciò permetteva la esplorazione delle regioni dell’epitimpano anteriore; del<br />

mesotimpano posteriore e protimpanica. Con l’ausilio di telecamera three-chip<br />

(Karl Storz) le immagini venivano visualizzate a livello di monitor ad alta risoluzione<br />

che permetteva al chirurgo di operare sotto controllo visivo diretto.<br />

L’esplorazione della cavità timpanica con ottica rigida permetteva la ricerca<br />

di eventuali residui di colesteatoma presenti nelle cavità altrimenti difficilmente<br />

esplorabili con metodica chirurgica tradizionale; il ritrovamento di residui di<br />

colesteatoma veniva seguito dalla rimozione endoscopica dello stesso mediante<br />

l’utilizzo di strumenti ricurvi (Karl Storz)<br />

RISULTATI<br />

32 pazienti portatori di colestatoma dell’orecchio medio sono stati sottoposti<br />

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