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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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P. Laudadio et al.<br />

della protesi può costituire un fattore favorente la ricrescita di tessuto osseo 20 . La<br />

rimozione e la regolarizzazione del tessuto esuberante con fresa o laser permettono<br />

l’accesso alla finestra ovale, la creazione di un foro e il posizionamento di<br />

una nuova protesi. Secondo Lippy e Coll. 30 la presenza di un nuovo focolaio obliterativo<br />

rappresenta una controindicazione a un intervento di revisione; nella<br />

nostra esperienza non abbiamo mai dovuto rinunciare all’intervento per la presenza<br />

di forme obliterative.<br />

9) Nelle revisioni di stapedectomia è possibile il riscontro di una protesi a<br />

contatto con frammenti platinari fissi (fig. 12).<br />

Fig. 12<br />

10) La fissità dell’incudine e/o del martello è un reperto relativamente frequente;<br />

può costituire la principale causa del deficit trasmissivo o essere associata<br />

ad altre cause, quale il malfunzionamento della protesi. Per tale motivo la mobilità<br />

della catena ossiculare deve sempre essere valutata sistematicamente prima di<br />

trarre conclusioni sulla causa dell’insuccesso. La fissità del martello è il reperto<br />

più frequente, legato per lo più ad una anchilosi della sua testa in epitimpano.<br />

Fisch e Coll. 13,21 pongono particolare accento sulla calcificazione del legamento<br />

timpanomalleolare anteriore come causa di fissità o ipomobilità, reperto che tuttavia<br />

non abbiamo incontrato nella nostra esperienza. La fissità dell’incudine è<br />

legata a reazioni cicatriziali o calcificazioni del suo corpo in epitimpano.<br />

Tempi chirurgici essenziali.<br />

a. Rimozione della protesi; questa fase deve precedere qualsiasi procedimento<br />

sulla catena ossiculare per evitare danni labirintici; va ribadita l’estrema cautela<br />

da adottare in questa fase per evitare labirintizzazioni legate a fenomeni<br />

cicatriziali.<br />

b. Se solo l’incudine è fissa può essere sufficiente talvolta la sua mobilizzazione,<br />

seguita dall’applicazione di un pistone tradizionale; nel caso in cui la<br />

manovra non permetta di ottenere una sufficiente mobilità dell’incudine è<br />

necessaria la sua rimozione seguita da una malleo-stapedoplastica (v. oltre).<br />

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