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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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ATTUALITÀ NELLA TERAPIA CHIRURGICA DELLA STAFFA<br />

P. Laudadio, M. Vacchi Suzzi, C. Bocciolini<br />

La chirurgia della staffa ha subito, nel corso degli ultimi 30 anni, una profonda<br />

evoluzione nel senso che dalla stapedectomia totale si è passati al foro platinare<br />

perfettamente e precisamente calibrato in funzione del diametro della protesi<br />

a pistone da introdurvi, con una significativa riduzione del trauma provocato<br />

al labirinto da tali manovre.<br />

Ciò è stato possibile per l’evoluzione dello strumentario chirurgico ed in particolare<br />

per il diffondersi dell’uso dei laser quali il CO2, lo Er:Yag, il CO2 Surgi<br />

Touch ® .<br />

L’esperienza maturata in un numero molto elevato di stapedectomie totali con<br />

lembo di vena assottigliato e protesi a pistone, anche da noi praticata fino alla<br />

fine degli anni ’80, è stata di grande aiuto nell’acquisire una manualità particolarmente<br />

fine per cui la semplificazione dell’intervento e la tecnologia hanno<br />

oggi portato ad una abbreviazione dei tempi chirurgici ed ad una percentuale<br />

sempre più bassa dei danni cocleari e delle complicazioni più o meno gravi che<br />

tale intervento a volte comportava. Sulla base dell’esperienza maturata in 30 anni<br />

di chirurgia della staffa mi sembra si possano sottolineare alcuni aspetti di questo<br />

tipo di chirurgia:<br />

1) Anestesia: locale con sedazione monitorizzata o generale?<br />

A nostro parere entrambi i tipi di anestesia si possono utilizzare e sono validi.<br />

Noi preferiamo la sedazione nelle revisioni per valutare anche le reazioni di<br />

tipo vestibolare indotte nell’agire sulla finestra ovale e l’anestesia generale negli<br />

altri casi soprattutto se si utilizza il laser ad Erbio (rumore e conseguenti movimenti<br />

del paziente).<br />

2) Approccio endoaurale con speculum autostatico fissato al letto operatorio<br />

da un lato e a valve divaricabili sull’orecchio, con conseguente possibilità di<br />

utilizzare entrambe le mani. A nostro parere è da proscrivere l’uso di speculum<br />

normali tenuti con una mano.<br />

3) Corda del timpano. E’ possibile nel 90% dei casi preservarla integra.<br />

Importante, per non avere disgeusia o ageusia per il salato sul terzo laterale della<br />

lingua evitare traumi da stiramento ed essiccazione. Nella nostra esperienza alterazioni<br />

qualitative del gusto si verificano generalmente subito dopo l’intervento<br />

nell’8% dei pazienti, ma tendono a regredire nell’arco di un mese. Nel caso di<br />

sezione della corda del timpano si ha il recupero del danno in circa 6-12 mesi<br />

attraverso una via trigeminale afferente.<br />

4) Visualizzazione completa della finestra ovale. E’ necessario per ottenere<br />

UO ORL - Ospedale Maggiore - Bologna<br />

Attualità nella terapia chirurgica della staffa<br />

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