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xciii congresso nazionale - S.I.O.e.Ch.CF.

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M. Grimaldi et al.<br />

guaina nervosa; altri Autori 1 , compreso chi scrive, ritengono sufficiente la<br />

decompressione ossea e considerano la guaina epineurale una utile barriera protettiva<br />

da lasciare integra. Quest’ultima posizione è supportata peraltro da alcuni<br />

studi sperimentali che considerano l’incisione della guaina una possibile fonte<br />

danno nervoso 19 ; l’incisione della guaina può essere utile in casi selezionati,<br />

caratterizzati da un ematoma nervoso particolarmente ampio.<br />

La procedura di decompressione del VII n.c. non è scevra da pericoli e può<br />

esporre al rischio di una lesione diretta del nervo oltre che a lesioni delle strutture<br />

adiacenti, quali la corda del timpano e il vestibolo, anche se i danni prevalenti<br />

sono a carico dell’udito per trauma ossiculare o cocleare (tab. 12) 38 .<br />

Ipoacusia percettiva 51%<br />

Ipoacusia trasmissiva 14%<br />

Acufeni 12%<br />

Perdita discriminazione vocale 7%<br />

Ipoacusia con necessità di protesizzazione 5%<br />

Tabella 12<br />

In caso di interruzione anatomica del VII n.c. l’anastomosi diretta facio-facciale<br />

è la procedura riparativa di scelta. La sede, la severità della lesione e la<br />

durata della paralisi possono richiedere metodi alternativi come il trapianto nervoso<br />

(graft), la trasposizione del nervo (rerouting), la sostituzione nervosa con<br />

eteroanastomosi (anastomosi XII-VII) o le procedure di rianimazione facciale<br />

per il recupero dinamico della simmetria (trasposizione dei muscoli masticatori<br />

temporale o massetere). Le tecniche indicate nella riparazione nervosa in fase<br />

acuta comprendono le anastomosi termino-terminali dirette e le anastomosi<br />

indirette con interposizione di innesto nervoso (graft). Entrambe queste procedure<br />

possono associarsi al rerouting, cioè alla trasposizione di porzioni del<br />

nervo. Il rerouting o il grafting dovrebbero essere eseguiti senza esitazione se<br />

l’apposizione primaria dei monconi nervosi avviene sotto tensione poiché questa<br />

condizione rappresenta la causa più probabile di insuccesso della neurorrafia. Il<br />

grafting è di solito preferito al rerouting per minimizzare la devascolarizzazione<br />

del nervo eccetto che in caso di piccole lesioni dell’area perigenicolata.<br />

Il rerouting prevede la trasposizione di parte del VII n.c. dal meato acustico<br />

interno o dal canale di falloppio in sede anatomica diversa con l’esclusione di un<br />

segmento intermedio (ganglio genicolato, segmento labirintico, secondo ginocchio<br />

o porzione verticale) (figg. 14 e 15). Questo accorgimento chirurgico consente<br />

di guadagnare tessuto disponibile per una eventuale anastomosi diretta o<br />

indiretta senza tensione. La metodica richiede un’adeguata decompressione del<br />

VII n.c. per circa 180° della sua circonferenza a livello del canale di Falloppio<br />

per ridurre il trauma durante la dislocazione. Durante la procedura è importante<br />

evitare un’eccessiva devascolarizzazione e traumatismi della struttura nervosa; a<br />

tal fine risulta molto utile l’impiego del monitoraggio EMG intraoperatorio.<br />

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